Caschetto biondo, visino adorabile, voce calda, movenze da star; Justin Bieber è stato l'idolo di sterminate folle di ragazze urlanti. Prima di raggiungere la maggiore età, la teen celeb ha collezionato oltre un miliardo di visualizzazioni su YouTube, ha venduto nove milioni di dischi ed è stato protagonista del film incentrato sulla sua vita, Justin Bieber: Never Say Never.
A soli 17 anni aveva già pubblicato un'autobiografia (dal titolo "100% ufficiale Justin Bieber - Primo passo per l'eternità: la mia storia"), vinto tre American Music Awards (compreso quello per il Migliore Artista del 2010 ), ricevuto un paio di nomination ai Grammy, oltre a essersi esibito, due volte, per Barack Obama. Vi raccontiamo la storia di un fenomeno da 100 milioni di dollari che, pensate un po', porta ancora l'apparecchio ai denti.

Origini
Nasce a London, nel sudovest dell'Ontario, da Jeremy Jack Bieber e da Patricia "Pattie" Lynn Mallette, di origini francesi. Il bisnonno paterno del cantante era un tedesco immigrato in Canada.

Infanzia difficile
Figlio di una ragazza madre che l'ha dato alla luce appena diciottenne, Justin ha mantenuto i contatti con il padre che ha sposato un'altra donna, dalla quale ha avuto una famiglia. Dopo l'abbandono del compagno, Pattie si trasferisce con il suo piccolo in una casa popolare a Stratford, sbarcando a fatica il lunario con un lavoro d'ufficio sottopagato.

Bambino Prodigio
Con il black sound che gli pompa nelle vene, il bimbo di dodici mesi batte colpi sul seggiolone a ritmo dei Boyz II Men che risuonano dai cd della madre. Accortasi del precocissimo talento del figlioletto, Pattie da fondo ai sudati risparmi di una vita per comprargli - a poco a poco - un pianoforte, una batteria, la chitarra e la tromba; strumenti che Justin impara a giostrare in un batter d'occhio. La scuola gli sta stretta (ora lo segue un tutor) ma se la cava molto bene nell'hockey, nel calcio e nelle partite a scacchi.

Vi mando in tilt YouTube
A dodici anni si iscrive ad una competizione canora a Stratford, classificandosi secondo con "So Sick" di Ne-Yo. La madre decide, così, di caricare la sua esibizione su YouTube per farla vedere alla nonna; sarà la prima di una lunga serie. Nel 2007, infatti, mamma Pattie pubblica sul sito le improvvisazioni del teenager che intona cover di Usher, Chris Brown, Stevie Wonder, Justin Timberlake e Aretha Franklin. Quelle incredibili performance amatoriali fanno impazzire gli utenti che postano, instancabilmente, i suoi video. Cattura cosi l'attenzione della Rapid Discovery Media, una società di Toronto che lo ha assistito nel creare account su YouTube e MySpace e nel montare e promuovere le sue clip.

L'incontro
Il suo nome arriva all'orecchio di Scooter Braun, manager di Atlanta, che lo ha voluto incontrare personalmente, per poi accompagnarlo in Georgia e consultarsi con Usher. Il divo rimane talmente impressionato da questo ragazzino bianco, che canta il pop con una voce dalle sfumature soul, da presentarlo a L.A. Reid (produttore di Mariah Carey e Rihanna). In men che non si dica, il quindicenne Justin firma un contratto con la casa discografica, Island. Il 17 novembre 2009, pubblica l'album "My World".

Curiosità
Bieber è l'unico artista nella storia di Billboard ad annoverare quattro singoli tratti dal cd d'esordio "My World 2.0" (riedizione del precedente LP), uscito nel 2010, nella Top 40 delle Hot 100 prima dell'uscita dell'album stesso.
Appassionato di basket, Justin è un tifoso dei Lakers. Sa risolvere il cubo di rubik in meno di due minuti. Soffre di claustrofobia e, dunque, detesta gli ascensori. E' un rubacuori in miniatura; ha confessato il suo amore a Beyoncè e sedotto, scherzosamente, Barbara Walters e Oprah Winfrey, durante le ospitate nei loro show. Il suo cuoricino ha palpitato per Miley Cyrus e Jasmine Villegas: sue ex fiamme. E', attualmente, legato a Selena Gomez.
Non ha mai perso una puntata della serie tv Smallville. Quando è in vena di romanticismo, infila il dvd de I Passi Dell'Amore - A Walk To Remember. Il film preferito è, invece, Rocky.
Il suo sogno è quello di andare sulla luna ma, nella luna, lui c'è già arrivato.