Anno | 2021 |
Genere | Commedia |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Edoardo De Angelis |
Attori | Sergio Castellitto, Maria Pia Calzone, Angela Fontana, Gianluca Di Gennaro Maurizio Casagrande. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento martedì 30 novembre 2021
Quagliuolo vive spingendo ogni situazione della vita quotidiana e familiare verso cortocircuiti inevitabili per una storia che parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni ma non rinuncia al sorriso dell'illusione del colpo di fortuna.
CONSIGLIATO SÌ
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Napoli, 1959. Ferdinando Quagliarolo ha un banco lotto ereditato dal padre e gestito da un giovane, Mario Bertolini, segretamente innamorato di sua figlia Stella. Ogni notte Don Ferdinando va in giro per i tetti di Napoli insieme al "facchino" Aglietiello in cerca di visioni notturne che gli suggeriscano i numeri da giocare al Lotto, ma continua a individuare quelli sbagliati e a perdere. Al contrario Mario vince sempre, e a un certo punto ottiene un premio milionario grazie ai numeri che gli ha dettato in sogno proprio la buonanima del padre di Ferdinando, Don Saverio. Per questo, e per la terribile invidia che prova verso quel giovane così fortunato, Don Ferdinando ritiene che la vincita gli appartenga, e sottrae il biglietto vincitore a Mario, con grande disappunto di sua figlia e di sua moglie, Donna Concetta.
Non ti pago è il terzo e ultimo elemento della trilogia eduardiana che Edoardo De Angelis ha voluto portare sul piccolo schermo e che comprende anche Natale in casa Cupiello e Sabato, domenica e lunedì.
Più ancora che nelle altre due commedie, in Non ti pago il protagonista è mattatore assoluto, e Sergio Castellitto (già attore protagonista degli altri due "episodi") lo interpreta prendendo il centro della scena con un vigore rabbioso che appartiene tanto a Don Ferdinando quanto alla sua stessa personalità di interprete. Questo è un bene e un male: un bene perché Castellitto mette qui in gioco tutta la sua capacità attoriale, un male perché, rispetto all'interpretazione di Eduardo De Filippo nello stesso ruolo, qui manca la modulazione sapiente dei toni, e Castellitto tende a spingersi troppo sopra le righe, sacrificando le sfumature alla magniloquenza. Più convincente il coro degli attori che gli fanno corona, da Maria Pia Calzone nei panni di Donna Concetta a Pina Turco in quelli di Stella, da Angela Fontana nel ruolo della servetta Margherita a Gianluca Di Gennaro in quello di Mario. Irresistibili poi i siparietti fra Castellitto, Giovanni Esposito e Maurizio Casagrande, questi ultimi spassosi come l'avvocato e il prete. L'ambientazione è quella borghese dai colori pastello, curata nei dettagli ed efficace nel restituire un mondo pieno di promesse che il decennio successivo trasformerà in conclamato benessere. Ma il sottotesto della trama cautela contro le ricchezze acquisite improvvisamente e non attraverso il duro lavoro ("vincere al lotto non è un mestiere"). Resta memorabile la frase di Ferdinando quando contrasta la richiesta di Mario di sposare Stella, forte della sua vincita milionaria: "Una figlia non la vinci al banco lotto".
Al centro però resta una figura maschile in cerca di una ridefinizione di ruolo, terrorizzata di essere esautorata da un uomo più giovane, e incapace di ricollocarsi rispetto ad una moglie esasperata dalle sue insicurezze e una figlia pronta a scegliere il "nuovo modello", senza rispetto per quegli "uomini di età" che sono per tradizione "gente seria". Persino le due vicine, le signorine Frungillo (che nell'originale erano fratelli), considerano Ferdinando "la vergogna del maschio italico". Nell'Italia del nuovo benessere chi può compra televisioni, frigoriferi e forni all'ultima moda, e i sindacati difendono i diritti dei lavoratori contro i padroni che si tramandano i "mezzi di produzione" (o i banchi lotto) di generazione in generazione. Sullo sfondo però resta ancora la Napoli dei sogni premonitori e delle superstizioni, dei morti che parlano e dei malocchi da evitare a tutti i costi.
NON TI PAGO disponibile in DVD o BluRay |
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Inutile ogni volta criticare aspramente chi tenta di mettere in scena, con coraggio direi, una commedia di Eduardo se prima non si ha l’onestà intellettuale di ammettere che Eduardo è stato un’assai modesto commediografo, per cui senza la sua magica interpretazione, da grandissimo attore teatrale, il più grande del novecento italiano, il testo perde il suo fascino e la carrozza principesca si trasforma [...] Vai alla recensione »
Edoardo De Angelis prosegue la sua attenzione verso il teatro di Eduardo (qui anche presente, in accoppiata, con "Sabato, domenica e lunedì"), dopo "Natale in casa Cupiello", addomesticando il celebre testo con un'impostazione vibrante di una rilettura in sintonia con l'oggi. Ne esce una versione gustosa, non priva di qualche accento sintomatico di una messa in scena rispettosa e al tempo stesso personale, [...] Vai alla recensione »