Anno | 2021 |
Genere | Commedia |
Durata | 111 minuti |
Regia di | Edoardo De Angelis |
Attori | Sergio Castellitto, Maria Vera Ratti, Fabrizia Sacchi, Maria Rosaria Omaggio Margherita Laterza, Adriano Pantaleo, Giampaolo Fabrizio. |
Tag | Da vedere 2021 |
MYmonetro | 3,17 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 30 novembre 2021
Sergio Castellitto è Peppino Priore padre di una famiglia borghese che, oltre ai tre figli e alla moglie, si allarga in una sorta di piccola tribù di sorelle, fratelli, nonna e vicini di casa.
CONSIGLIATO SÌ
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Da qualche tempo Donna Rosa Priore tiene a distanza il marito Peppino, che non si spiega la sua riluttanza. Al sabato Donna Rosa prepara il suo leggendario ragù in vista del pranzo della domenica, cui sono invitati i tre figli Roberto, Pietra e Giulianella, la moglie di Roberto e il fidanzato di Giulianella, l'immancabile nonna Titina e una coppia di vicini, Luigi e Anna Iannello. Ma Peppino sospetta che il comportamento di sua moglie sia causato proprio dalle eccessive attenzioni dell'ingegner Iannello, una "pasta d'uomo" un po' troppo sollecito verso la bella Rosa. Il pranzo della domenica diventerà il momento della resa dei conti, ma sarà il lunedì successivo a determinare il futuro della famiglia Priore.
Con Sabato, domenica e lunedì Edoardo De Angelis continua la sua trilogia dedicata al teatro di Eduardo, che secondo il regista, vede al centro (anzi, fuori centro) "padri in crisi come tutto il patriarcato, che si agitano e si dimenano alla ricerca disperata di una collocazione".
In effetti Peppino Priore ciondola per casa senza trovare pace e il suo posto in una famiglia che cambia, anche a causa dei mutamenti nella società che la circonda: siamo negli anni Sessanta, il boom economico è alle porte, e le figlie di Peppino sono già proiettate verso un futuro che darà loro un ruolo anche fuori casa. Per Rosa Priore invece la casa è ancora l'unico regno, e quel ragù che "ha da pippiare a lungo" è il cuore (apparente) delle sue preoccupazioni. Il marito in casa "non esiste" e Donna Rosa se n'è accorta da tempo, come si è accorta che le attenzioni per lei sono scemate con gli anni. Ciò che divide lei e Peppino, che pensa a sua volta "io per questa donna non esisto", sono "le situazioni non comprese, le parole non dette". Questo un decennio prima dell'avvento del divorzio che scompaginerà le famiglie tradizionali, e bisognerà vedere se Peppino e Rosa sapranno rendersene conto, e provvedere per tempo. De Angelis prosegue nel suo adattamento rispettoso dei testi di Eduardo, ma capace di inserire modifiche significative sia nei personaggi che nel contesto visivo: ad esempio qui nonno Antonio diventa nonna Titina, una formidabile Nunzia Schiano che da sola rende l'idea che la famiglia Priore sia sempre stata un matriarcato; e nel giardino della bella casa altoborghese, che basta a raccontare una Napoli fuori dall'iconografia pauperistica, c'è un cammello la cui gobba richiama il profilo del Vesuvio.
Nel cast si distinguono Fabrizia Sacchi nel ruolo pieno di sfumature di Donna Rosa, Maria Rosaria Omaggio in quello della zia Memè (una Zia Mame all'italiana) e Giampaolo Fabrizio nel ruolo di Luigi Iannello. Sergio Castellitto, come negli altri due capitoli della trilogia, traccia un protagonista nevrotico che incarna un Novecento dove la perdita di centralità della figura maschile viene affrontata con rabbia repressa e atteggiamenti infantili. La sua è la tragedia di un uomo talvolta ridicolo, un guapp'e cartone da canzonetta di Buscaglione, facile a prodursi in piccole meschinità, e tuttavia profondamente umano, e ancora capace di tenerezza e comprensione. Lo scenario che lo circonda indica una modernità di facciata che contrappone la natura ferina delle persone (molti gli animali presenti sullo sfondo, oltre al suddetto cammello, in un'operazione cinematografica non dissimile a quel che Alfonso Cuaron fece in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban) al loro decoro borghese fatto "sostanzialmente" di apparenza. Il rollio del contrappunto jazz di Enzo Avitabile annuncia la modernità in corso ma punta anche al ritmo ancestrale dell'homo sapiens, eterno e incancellabile sotto la glassa dello status sociale. Allo stesso modo il teatro tradizionale dello zio Lello si contrappone al desiderio di Giulianella di diventare annunciatrice televisiva (un riferimento metacinematografico a questi adattamenti di Eduardo che dal palcoscenico approdano, e non per la prima volta, sul piccolo schermo). E il regista si concede un cammeo alla Hitchcock, sorridendo sornione dalla prima pagina di una rivista di enigmistica, con un lazzo da "teatro comico napoletano".
SABATO, DOMENICA E LUNEDÌ disponibile in DVD o BluRay |
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E’ la commedia di Eduardo che si presta meglio ad essere tradotta per il piccolo schermo, forse perché interpretabile, in teoria, da qualsiasi primo attore, non essendo incentrata tutta sul ruolo del protagonista, la più corale e la meno legata alla maschera irripetibile ed unica di Eduardo. Così nel tempo l’opera è stata trasposta in versioni televisive [...] Vai alla recensione »
In un momento in cui Eduardo (ed il suo teatro) ha dato lo spunto ad autori importanti del nostro cinema come Martone e Rubini per affrontare, tra l'altro, le tematiche familiari, si inserisce anche Edoardo De Angelis che aveva iniziato già un anno fa a riflettere proprio su queste stesse tematiche con l'adattamento di Natale in casa Cupiello e che prosegue in questi giorni con la programmazione sulla [...] Vai alla recensione »
Da una parte, un dromedario goloso di carote che passeggia nel terrazzo di una villa a Posillipo con vista sul Vesuvio. Dall'altra, in cucina, il rito antico della preparazione del ragù, da cuocere il sabato per il pranzo della domenica per rispettarne i tempi lunghissimi. Mentre il protagonista Peppino Priore giocherella con una pistola e accarezza e vizia il dromedario, la moglie Rosa spiega alla [...] Vai alla recensione »
Cammelli sul terrazzo, statue di felini in ogni angolo, una matriarca con la benda su un occhio come Bette Davis ne L'anniversario, il narcisistico cameo del regista sotto forma di definizione dell'enigmistica. Tutto in Sabato, domenica e lunedì (disponibile su RaiPlay) sfida le aspettative del pubblico, irrompendo in un immaginario forse plasmato sull'infedele adattamento di Lina Wertmuller piuttosto [...] Vai alla recensione »