La Conseguenza

Film 2019 | Drammatico, Guerra, Sentimentale, +13 108 min.

Regia di James Kent. Un film con Alexander Skarsgård, Keira Knightley, Jason Clarke, Flora Thiemann, Jannik Schümann. Cast completo Titolo originale: The Aftermath. Genere Drammatico, Guerra, Sentimentale, - USA, Gran Bretagna, 2019, durata 108 minuti. Uscita cinema giovedì 21 marzo 2019 distribuito da 20th Century Fox Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,63 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 5 aprile 2019

Una coppia va a vivere ad Amburgo dopo la seconda guerra mondiale. La convivenza con un vedovo tedesco comprometterà la loro vita. In Italia al Box Office La Conseguenza ha incassato 278 mila euro .

La Conseguenza è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato nì!
2,63/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,30
PUBBLICO 2,58
CONSIGLIATO NÌ
Un melò solido e rispettoso che raggiunge i suoi scopi grazie all'efficacia delle interpretazioni.
Recensione di Paola Casella
venerdì 8 marzo 2019
Recensione di Paola Casella
venerdì 8 marzo 2019

Amburgo, 1945. Rachael e Lewis Morgan si sono appena trasferiti in Germania dopo la sconfitta tedesca. Lewis è un alto ufficiale dell'esercito inglese, dunque gli viene assegnata una dimora di grande prestigio: la villa di Stefan Lubert, un celebre architetto tedesco ora ridotto a lavorare come operaio alla pressa. Lubert subisce l'esproprio con dignità, ma sua figlia quattordicenne Freda non riesce a nascondere la sua offesa. Lewis decide di comportarsi con clemenza verso il suo ospite tedesco e gli propone di coesistere sotto lo stesso tetto: i Morgan nelle stanze di rappresentanza, i Lubert in soffitta. Rachael non riesce a capire la generosità del marito, anche perché i tedeschi sono stati responsabili di un grave lutto nella loro famiglia. Ma la convivenza con il "nemico" le riserverà grandi sorprese.

La conseguenza è un melò in piena regola, basato sul best seller "The Aftermath" dello scrittore gallese Rhidian Brook.

Ogni svolta è prevedibile, ma anche perfettamente rispettosa della costruzione drammaturgica del melodramma. James Kent dirige con mano sicura senza inventarsi grandi espedienti di regia, ma restando ancorato ai suoi personaggi e alla struttura classica di un film che non deluderà gli spettatori in cerca di avventure iper romantiche.

In aggiunta La conseguenza tratta un aspetto interessante, e meno cinematograficamente esplorato, ovvero l'ingiustizia del detto "guai ai vinti": i tedeschi infatti non sono qui rappresentati come uniformemente devoti al nazismo, e si fa il necessario distinguo fra gente comune e combattenti imbevuti di propaganda hitleriana.

La conseguenza alterna i lussuosi interni di villa Lubert alle macerie di una Amburgo rasa al suolo dai bombardamenti alleati, i cui abitanti scavano in cerca dei corpi dei loro cari e sopravvivono con 900 calorie al giorno. Lewis Morgan si muove fra questi universi paralleli con eguale pietas, sopraffatto da un dolore sordo cui non sa dare voce, mentre sua moglie Rachael cerca il modo di superare il lutto che ha subito. Perché l'altro tema fondamentale della storia è la necessità di ricominciare a vivere, anche dopo una guerra o un dolore insormontabile.

L'affresco storico che mescola una grande storia d'amore con il ritratto di un conflitto dal quale nessuno esce vincitore riporta alla mente Il dottor Zivago, con cui La conseguenza ha in comune anche certi semplicismi disegnati per rendere la storia accessibile al grande pubblico. In particolare la figura di Freda è molto poco sviluppata: non sembra un essere umano a tutto tondo, ma un espediente funzionale ad alcune svolte della trama, che appare e scompare convenientemente solo per permettere alla storia di procedere senza intoppi.

Ma in generale il film è solido e raggiunge appieno i suoi scopi narrativi, grazie soprattutto a tre interpretazioni efficaci da parte di Keira Knightley, Alexander Skarsgard e soprattutto Jason Clarke, troppo spesso relegato al ruolo di caratterista e invece evidentemente pronto a rivelarsi prim'attore.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 21 maggio 2020
Ghisi Grütter

“La conseguenza” è un film melodrammatico dove ci sono tutti gli ingredienti di questo genere cinematografico: la disperazione degli effetti della guerra, la perdita, il tradimento, la passione, l’odio. Siamo nel 1945 e Lewis Morgan è un colonnello dell’Esercito inglese e gli è stato assegnato come alloggio una bellissima villa, requisita dalla Commissione [...] Vai alla recensione »

venerdì 19 luglio 2019
alek70

La storia è interessante ma è recitato malissimo, la prima cosa che mi ha colpito, Keira è assolutamente I espressiva, bastano i primi dieci minuti di film. Anche i sorrisi sono smorfie, vedi l'arrivo ad Amburgo, poi  vedi con che espressione assurda guarda le rovine della città usando è in macchina e così via.

domenica 31 marzo 2019
LBavassano

 Che più tradizionale non si può

domenica 24 marzo 2019
Flaw54

Film vecchio tipo con tutti gli stereotipi classici: la guerra, la morte, l'amore, il tradimento, il ritorno. Tutto é chiaro fin dall'inizio e lo svolgimento segue ilo svolgimento tradizionale di tutti i melò. Clarke e la Knighley imbambolati quanto basta. Non si perde niente a non vederlo.

FOCUS
FOCUS
domenica 24 marzo 2019
Roy Menarini

In inglese si chiama "post-war melodrama", ovvero melodrammi cinematografici ambientati nell'immediato dopoguerra. Tra i più noti ci sono film come I migliori anni della nostra vita (forse uno dei più conosciuti, diretto da un maestro del genere come William Wyler) o Odissea tragica di Fred Zinnemann. In tutti i casi, sullo sfondo di terribili tragedie causate dal conflitto mondiale si snodano le vicende dei singoli, talvolta sentimentali talvolta esistenziali. Tra quelli ambientati in Germania, Il terzo uomo non può che venire alla mente, anche se somiglia ben più a un noir che a un melodramma. Fa dunque piacere ritrovare questa densa memoria cinematografica d'altri tempi in La conseguenza, nel quale domina Keira Knightley in un ruolo che le sembra cucito su misura: moglie di un militare inglese di stanza ad Amburgo, madre dolorosa privata di un figlio morto nei bombardamenti, attratta da un uomo tedesco ambiguo e bello e da una possibile, nuova famiglia.

Stranamente attraversato da una freddezza che contrasta con la materia melodrammatica (ma senza nemmeno la straniante passione di riletture critiche come Il matrimonio di Maria Braun di Rainer Werner Fassbinder), La conseguenza si fa vedere e seguire quasi esclusivamente per la gratitudine cinefila grazie alla quale ritroviamo su grande schermo il succitato melodramma del dopo-guerra.

Tra i temi interessanti, anche una certa comprensione per i tedeschi umiliati, feriti e sterminati dai bombardamenti massicci dell'ultima battaglia. Il film è ambientato pochi mesi dopo la fine delle ostilità, e - pur con un contesto scenografico di prammatica - offre quanto meno una dimensione di umanità ferita agli amburghesi che sono visti scavare disperatamente, giorno per giorno, per ritrovare tra le macerie almeno i resti dei proprio cari, defunti. Anche in questo caso, un po' di storia del cinema viene in soccorso. Una delle indagini più utili sul cinema di guerra è proprio quella che osserva lo "sguardo sul nemico".

A seconda del periodo, i film mutano la rappresentazione della controparte, dalle figurazioni più ostili e quasi bestiali via via fino ad accenti di comprensione e umanità, come in questo caso. Non tutto è lineare, e non è detto che - man mano che ci si allontana cronologicamente dal conflitto - le cose si facciano più pacifiche. Nel caso del conflitto in Vietnam, per esempio, la questione ha oscillato parecchio, impregnata com'era di visioni ideologiche dell'intervento statunitense.

In La conseguenza, invece, non vibra un'agenda sociale urgente, nulla ci riporta ai conflitti contemporanei e nulla sembra alludere a qualcosa di più del romanzo d'appendice (di cui non si vuole dare, sia chiaro, un'accezione negativa). Tutto è concentrato sulla storia e sul dipanarsi del triangolo bellico-passionale, con qualche brivido in più riguardante la vera identità del personaggio interpretato da Alexander Skarsgard.

Rimane semmai da chiedersi del target di film come La conseguenza i quali - se da una parte fa piacere vengano ancora prodotti, pur evidentemente démodé - dall'altra sembrano anche inseguire un pubblico maturo da sala cinematografica, per poi rischiare di perdersi nei palinsesti sempre più rigonfi delle televisioni o nei cataloghi sempre più infiniti della piattaforme di streaming. E in fondo, il buon vecchio melodramma del dopo-guerra ci parla, arrivando da lontano, anche del consumo di oggi e del ruolo della storia del '900 nel cinema contemporaneo.

Frasi
Non mi hai detto a cosa stavo andando incontro, non doveva andare così...
Una frase di Rachael Morgan (Keira Knightley)
dal film La Conseguenza - a cura di MYmovies.it
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
lunedì 1 aprile 2019
Emiliano Dal Toso
Ciak

Amburgo, 1946. Rachael Morgan (Keira Knightley) raggiunge il marito Lewis (Jason Clarke) nella città tedesca: quest'ultimo è un ufficiale dell'esercito britannico che ha il compito di gestire il territorio nella transizione verso la pace. I Morgan requisiscono la bellissima dimora di Stefan Lubert (Alexander Skarsgard), architetto e intellettuale tedesco che vive con la figlia quattordicenne Freda [...] Vai alla recensione »

martedì 26 marzo 2019
Maria Sole Colombo
Film TV

La conseguenza che dà il titolo a quest'epopea postbellica è quella del nazismo: la sua eredità tormenta vincitori e vinti, e aleggia sulle macerie di una nazione smembrata, fatta di case e famiglie a brandelli. L'arco narrativo si risolve nell'elaborazione di un lutto: quello del Führer in sottofondo (al posto del suo ritratto un sinistro alone sul muro), e quello di un bambino in primo piano, figlio [...] Vai alla recensione »

giovedì 21 marzo 2019
Alessandra Levantesi
La Stampa

La Germania sconfitta all'indomani della guerra, una lussuosa villa nei dintorni di Amburgo assegnata all'ufficiale inglese Jason Clarke e abitata nella zona soffitta dall'espropriato proprietario, Alexander Skarsgard. Una convivenza che crea disagio nella giovane moglie del militare, Keira Knightley, ma vuoi per via di un rapporto coniugale incrinato, vuoi per via della scoperta di aver in comune [...] Vai alla recensione »

lunedì 18 marzo 2019
Giulia Lucchini
La Rivista del Cinematografo

Amburgo 1946. La città è stata assegnata agli inglesi dopo la spartizione fatta dagli Alleati della Germania sconfitta. Il colonnello inglese Lewis Morgan (Jason Clarke) incaricato di gestire la ricostruzione della città si trova costretto, suo malgrado, a requisire al legittimo proprietario, l'architetto tedesco Stefan Lubert (Alexander Skarsgard), una splendida villa sul fiume Elba.

giovedì 21 marzo 2019
Simone Emiliani
Sentieri Selvaggi

Le fotografie, gli oggetti. In un mélo che guarda già al passato: la guerra, i lutti, la felicità perduta. Dal romanzo L'alba del mondo di Rhidian Brook, La conseguenza è l'esemplare prototipo calligrafico. Con uno sguardo verso il dramma bellico inglese degli anni '40 - anche Powell e Pressburger nello scarto tra il cinema di guerra e la dimensione privata - e il documentario televisivo su cui il [...] Vai alla recensione »

NEWS
VIDEO RECENSIONE
lunedì 25 marzo 2019
A cura della redazione

Amburgo, 1945. Rachael e Lewis Morgan si trasferiscono in Germania dopo la sconfitta tedesca. Lewis è un alto comandante dell'esercito inglese, e gli viene assegnata una dimora di prestigio: la villa di Stefan Lubert, celebre architetto tedesco ora ridotto [...]

TRAILER
mercoledì 30 gennaio 2019
 

All'indomani della seconda guerra mondiale, durante la ricostruzione post-bellica, un colonnello britannico e sua moglie vanno a vivere ad Amburgo. La convivenza con un vedovo tedesco diventa però sempre più difficile.

TRAILER
mercoledì 17 ottobre 2018
 

All'indomani della seconda guerra mondiale, durante la ricostruzione post-bellica, un colonnello britannico e sua moglie vanno a vivere ad Amburgo. La convivenza con un vedovo tedesco diventa però sempre più difficile.

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