Titolo internazionale | Ulysses & Mona |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 82 minuti |
Regia di | Sébastien Betbeder |
Attori | Manal Issa, Eric Cantona, Mathis Romani, Marie Vialle, Quentin Dolmaire Sofian Khammes, Jonathan Couzinié, Nicolas Avinée, Jean-Luc Vincent, Jonathan Capdevielle, Joël Cantona, Jean-Charles Clichet, Micha Lescot, Gwénolé Michenaud, Arnaud Dumatin, Nina Savary, Emmanuel Mario, Christian Joubert, Nicolas Aubert, Teddy Etienne, Antoine Orhon, Daniel Banderly, Nicole Turpin, Caroline Ferrus, Christophe Bouteiller, Manuel Cottereau, Apolline Lemoal, Mickaël Fougeray, Benoît Beulé, Steve Donné, Chloé Fournier, Sébastien Bidault, Sandrine Lombardi Orhon, Louis Salas. |
MYmonetro | 2,93 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 29 novembre 2018
Ulysse, burbero e asociale, quando scopre di essere gravemente malato, vuole cambiare e rimediare agli erroricommessi.
CONSIGLIATO SÌ
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Mona è una studentessa di belle arti da sempre affascinata dal lavoro di Ulysse, un burbero artista cinquantenne che si è ritirato a vivere nei boschi. Annoiata dalla routine accademica, la ragazza decide di partire per conoscere il suo idolo. L'uomo, all'inizio reticente, la prende come sua assistente, rompendo la sua quotidianità fatta di partite di tennis giocate da solo e l'ascolto di colonne sonore di film horror. Insieme affronteranno vari incontri con i personaggi più disparati della vita di Ulysse.
Utilizzando toni tragicomici, il regista Sébastien Betbeder mette in scena uno strambo viaggio all'interno delle vite di due artisti momentaneamente bloccati, sia a livello personale che professionale.
Ciò che li lega è una grande noia nei confronti della vita, di cui la giovane ventenne vuole liberarsi, mentre l'uomo pare desiderare. Per entrambi il loro incontro significa dar vita ad un dinamismo interiore perso, che smuove anche lo spettatore a seguire con interesse (ed anche qualche risata) i vari stadi del loro percorso.
Chi assiste a questo scambio è in particolar modo portato ad assecondare lo sguardo di Mona (interpretata dalla bravissima Manal Issa, già attrice per Bertrand Bonello) che da subito si pone sia come protagonista che come autrice della vicenda. Il suo filmare con il telefono cosa accade al suo compagno Ulysse dà modo, infatti, di entrare in contatto con questa epopea da più punti di vista: come una storia vissuta dai personaggi ed al tempo stesso come una narrazione metaforica. Lo stesso nome del protagonista maschile (e l'attaccamento al suo cane) richiama questo gioco con il viaggio esistenziale e simbolico che il plurilinguismo cinematografico non fa altro che sottolineare.
L'uso che viene fatto dei video girati dall'Iphone, dei filmati sul computer, delle telefonate Skype, fornisce poi anche una riflessone sullo stato attuale dell'arte. I due artisti infatti sembrano confrontarsi con modi di vivere l'atto creativo opposti: quello accademico e quello più contemporaneo. Rimane solo una parentesi aleatoria del film ma che va a rappresentare uno dei tanti spunti interessanti che fornisce quest'opera, in grado di incastrare diversi livelli interpretativi e narrativi, stimolando così la visione dello spettatore.