'Non so esattamente quando mi sono perso. E anche se mi ero sbagliato, non vuol dire che avessi torto'. Francesco Buttironi interpreta la recensione di Giancarlo Zappoli.
Parigi 1967. Jean-Luc Godard, il cineasta più in vista della sua generazione, gira La cinese con la donna che ama, Anne Wiazemsky, più giovane di lui di 20 anni. Sono felici, innamorati, affascinanti e si sposano. Ma quando il film esce, l'accoglienza che riceve porta Jean-Luc a rimettere profondamente in discussione le sue idee. Il Maggio '68 non fa che amplificare il processo e la crisi che scuote Jean-Luc lo trasformerà radicalmente: da cineasta star ad artista maoista fuori dal sistema, tanto incompreso quanto incomprensibile.
Con Il mio Godard, Hazanavicius torna a rivisitare un genere con il ritratto di una delle figure più importanti del cinema mondiale.
"Non so esattamente quando mi sono perso. E anche se mi ero sbagliato, non vuol dire che avessi torto". In occasione dell'uscita al cinema del film, Francesco Buttironi interpreta una recensione di Giancarlo Zappoli.