zarar
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venerdì 16 dicembre 2016
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crudeltà contro crudeltà
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Nella formazione del regista Tom Ford ci sono la moda, l’architettura, l’arte, con particolare interesse per la pop-art, tutta materia che entra prepotentemente nel film e insieme ad una bella colonna sonora gli dà una cifra stilistica di grande impatto. Non è possibile infatti non essere catturati dall’estrema eleganza e/o nitida violenza delle immagini, delle architetture, dei suoni, manovrati da Ford con estrema, aggressiva abilità. Su questo sfondo il regista sviluppa una storia, o meglio, due storie parallele su due distinti piani di fiction, uno quello in cui si muovono i protagonisti del film e l’altro in cui vivono i protagonisti di un romanzo, “Noctunal animals”, scritto da uno di loro.
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Nella formazione del regista Tom Ford ci sono la moda, l’architettura, l’arte, con particolare interesse per la pop-art, tutta materia che entra prepotentemente nel film e insieme ad una bella colonna sonora gli dà una cifra stilistica di grande impatto. Non è possibile infatti non essere catturati dall’estrema eleganza e/o nitida violenza delle immagini, delle architetture, dei suoni, manovrati da Ford con estrema, aggressiva abilità. Su questo sfondo il regista sviluppa una storia, o meglio, due storie parallele su due distinti piani di fiction, uno quello in cui si muovono i protagonisti del film e l’altro in cui vivono i protagonisti di un romanzo, “Noctunal animals”, scritto da uno di loro. Alla base del film è ancora un romanzo, Tony and Susan di Austin Wright. Susan, ragazza della upper class, ha amato da ragazza il sensibile Edward, aspirante scrittore di pochi mezzi. Lo ha sposato contro il parere della madre, convinta che Edward sia un debole votato al fallimento, che il legame tra i due sia destinato a finire presto e che sia inesorabile il ritorno della figlia al suo ambiente d’origine. La previsione si è verificata, Susan ha abbandonato un Edward ancora alla ricerca della sua strada per legarsi ad un affarista di successo. Tutto ciò riaffiora in una serie di flash-back, quando Susan, diventata gallerista molto fashion, ma inseguita da questo vissuto e dal carico di rimorso e infelicità ad esso collegato, riceve per posta il dattiloscritto di un romanzo scritto dal suo ex marito e dedicato a lei. Il romanzo è pura pulp-noir fiction: la storia violentissima di un crimine, di una debolezza senza colpa e di una vendetta. Una famiglia (padre madre e figlia adolescente) in viaggio notturno nel paesaggio desolato dell’ East Texas subisce un’aggressione da parte di tre giovani delinquenti, che violentano e uccidono le due donne e abbandonano l’uomo, impotente a difenderle, in mezzo al nulla. Aiutato al di là dei limiti del legale da un ufficiale di polizia al suo ultimo caso, l’uomo, disperato e divorato da ricordo della sua debolezza, riesce tuttavia a compiere la sua vendetta: i colpevoli saranno rintracciati e uccisi e lui chiuderà la sua parabola sparandosi. La storia scuote Susan nelle viscere, perché in questo romanzo finalmente riuscito può misurare i mostri che il suo abbandono ha generato in Edward e, di riflesso, in se stessa. Vi si aggiunge una sua nuova infelicità, la scoperta casuale del tradimento del secondo marito. Chiede a Edward un incontro per parlare, lui sembra acconsentire volentieri. L’appuntamento viene fissato. Susan aspetta per un tempo che sembra eterno, sempre più isolata su uno sfondo sempre più vuoto; sulla sua desolata attesa di un Edward che non si presenterà (insieme al romanzo, il completamento di una vendetta), il film si chiude. Il film è capace di tenerti avvinto dall’inizio alla fine, con tutta la tensione di un thriller di razza alla Hitchcock, ma sconta una duplicità irrisolta e mal bilanciata. Non c’è confronto tra lo spazio e l’iper-espressività concessi al ‘pulp’ del romanzo e rispetto la rappresentazione della sofferenza psicologica profonda dei due antagonisti, Susan e l’assente Edward. Eppure noi sentiamo che questo dovrebbe essere il focus del film, piuttosto che la storia nella storia. La trasposizione iperbolica di questa sofferenza nella sanguinolenta vicenda di “Nocturnal animals” richiede allo spettatore uno sforzo di correlazioni e trasposizioni che suonano forzate e poco mediate. In conclusione, la qualità del prodotto esprime alta professionalità nello specifico filmico, ma lo sviluppo della trama richiederebbe maggiore profondità, più sfumature e migliore focalizzazione a livello psicologico, superando la dimensione di un puro scambio di crudeltà.
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halfdutch
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lunedì 12 dicembre 2016
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dopo a single man , tom ford stupisce ancora
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"Animale notturno" la chiamava . "Animali notturni" intitola il suo libro . E glielo manda , in bozza . Non bastasse c'è un "Per Susan" che campeggia nella pagina delle dediche , evidente e solitario . Quel libro è scritto per lei , non ci sono dubbi . Già , ma fino a che punto è scritto per lei? Tom Ford dopo il grande esordio con A Single Man torna dopo 7 anni e , se possibile , fa ancora di meglio . Scrive e dirige un dramma - thriller dall'impalcatura complessissima che gioca su tre piani diversi , due temporali - l'oggi e lo ieri - e uno per certi versi laterale , parallelo , quello letterario .
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"Animale notturno" la chiamava . "Animali notturni" intitola il suo libro . E glielo manda , in bozza . Non bastasse c'è un "Per Susan" che campeggia nella pagina delle dediche , evidente e solitario . Quel libro è scritto per lei , non ci sono dubbi . Già , ma fino a che punto è scritto per lei? Tom Ford dopo il grande esordio con A Single Man torna dopo 7 anni e , se possibile , fa ancora di meglio . Scrive e dirige un dramma - thriller dall'impalcatura complessissima che gioca su tre piani diversi , due temporali - l'oggi e lo ieri - e uno per certi versi laterale , parallelo , quello letterario . E riesce a montare e tenere assieme questi 3 piani in modo sublime con una colla che non è soltanto quella del saper scrivere una grande sceneggiatura ma anche un'altra , in questo caso ben più importante , che è quella dell'emozione . Ciò che sembra infatti legare Susan sia ai flash back della sua storia con Edward che al" film nel film" che lei immagina leggendo il manoscritto , è infatti qualcosa di profondamente psicologico (a pensarci bene il 90% di questo film è nella testa di Susan) .
CONSIGLIATO? ASSOLUTAMENTE SI PER CHI , COME ME , ADORA I FILM COMPLICATI E AFFASCINANTI
(AMY ADAMS DA OSCAR)
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[+] anche la colonna sonora!!
(di pekka333)
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domenico astuti
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venerdì 9 dicembre 2016
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quando l'estetismo schiaccia i personaggi
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Un film fin troppo elegante, con una complessa narrazione emotiva, costruito su due piani che si intersecano non sempre temporalmente e si ribaltano verso la fine. Il cui trucco consiste nella lettura di un romanzo forte e stilizzato nella sua violenza, letto, in anteprima, da una lei in crisi personale e scritto da un lui andato in crisi molti anni prima perché lasciato senza una motivazione convincente dalla stessa donna. Un ritmo da una parte algido e formale ( sostanzialmente vuoto, privo di originalità ) mentre dall’altro porta con sé una precisa stilizzazione della violenza bruta e fine a se stessa già vista abbondantemente in un certo cinema americano.
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Un film fin troppo elegante, con una complessa narrazione emotiva, costruito su due piani che si intersecano non sempre temporalmente e si ribaltano verso la fine. Il cui trucco consiste nella lettura di un romanzo forte e stilizzato nella sua violenza, letto, in anteprima, da una lei in crisi personale e scritto da un lui andato in crisi molti anni prima perché lasciato senza una motivazione convincente dalla stessa donna. Un ritmo da una parte algido e formale ( sostanzialmente vuoto, privo di originalità ) mentre dall’altro porta con sé una precisa stilizzazione della violenza bruta e fine a se stessa già vista abbondantemente in un certo cinema americano. E in alcuni passaggi uno dei piani prende il sopravvento sull’altro creando un po’ di fastidio nello scorrere narrativo. Quindi niente di nuovo sulle due linee narrative, l’originalità del film non è nella storia, sviluppata su due piani opposti, né su uno dei due piani ( ben diretti, ma fine a se stessi ) ma nel gioco di specchi dei sentimenti provati tra una coppia creativa: si sono amati ai tempi dell’università, si sono anche sposati, poi lei ha lasciato lui per una questione di personalità debole e rinunciando al figlio che aspettava; quindi, vent’anni dopo, lui rientra nella vita di lei attraverso un romanzo appena scritto che le spedisce e a lei dedicato, in cui c’è un’esaltazione della violenza e questo riavvicinamento intellettuale avviene proprio in un momento della vita di lei in cui è fragile e in crisi. La lettura del romanzo accentua l’inquietudine in lei e ritornano alla mente alcuni pentimenti emotivi del passato mentre per lui che ha scritto il romanzo c’è la catarsi emotiva e la vendetta.
Animali notturni risulta solo in parte coinvolgente, prevale il gioco intellettuale e spigoloso, una rappresentazione fredda e distante, che più che coinvolgere gioca con una narrazione elegante proprio mentre ci racconta di sentimenti profondi ( come l’idea che l’amore non può garantire la propria salvezza, la crisi che si vive alla mezza età, il guardarsi indietro e ripensare agli errori commessi, la constatazione che dal passato non può venire alcuna forza, alle strade che portano alla riconciliazione con i propri dolori, al tempo che inesorabilmente passa e si può fare ben poco… ) che meriterebbero ben altro sguardo. Forse deriva anche da un’ambientazione fin troppo elegante e al modo di descrivere un ambiente sociale e culturale in fondo credibile ma così distante dalla realtà. Insomma nonostante Tom Ford sia un regista originale e così poco alla moda cinematografica di oggi, nonostante l’eleganza visiva, sembra purtroppo più interessato a mostrarci i toni cupi, violenti e depressi che caratterizzano la protagonista e il suo ambiente che non ad analizzare l’esistenza in cui vive. Un post-Antonioni senza la visionarietà e quella sua idea di Cinema.
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fabal
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giovedì 8 dicembre 2016
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meritevole sforzo di concentrazione
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Susan, sposata in seconde nozze, attraversa un periodo di insoddisfazione nella propria vita. Nemmeno la galleria d’arte di cui è direttrice appaga il senso di vuoto in cui è caduta. Un giorno, mentre il marito è via per lavoro (o così dice) riceve un pacco contenente un romanzo scritto dall’ex coniuge e dedicato a lei. Si intitola “Animali Notturni” , titolo estremamente evocativo perché Edward era solito definire così Susan per via della sua insonnia. La donna si dedica immediatamente alla lettura: la storia macabra e inquietante è in realtà un’allegoria sulla passata relazione con Edward da cui Susan resta profondamente colpita.
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Susan, sposata in seconde nozze, attraversa un periodo di insoddisfazione nella propria vita. Nemmeno la galleria d’arte di cui è direttrice appaga il senso di vuoto in cui è caduta. Un giorno, mentre il marito è via per lavoro (o così dice) riceve un pacco contenente un romanzo scritto dall’ex coniuge e dedicato a lei. Si intitola “Animali Notturni” , titolo estremamente evocativo perché Edward era solito definire così Susan per via della sua insonnia. La donna si dedica immediatamente alla lettura: la storia macabra e inquietante è in realtà un’allegoria sulla passata relazione con Edward da cui Susan resta profondamente colpita.
Il secondo film di Tom Ford è un’opera potente, psicologicamente invasiva, come già lascia presagire la lunga e coraggiosa sequenza iniziale. Vediamo infatti quattro corpi opulenti di donna, completamente nudi, ondeggiare in una specie di balletto, un primo richiamo all’eccesso che sembra far da biglietto da visita ad Animali notturni. Lo stallo canonico dei primi minuti serve unicamente a introdurre la vita di Susan, ma svanisce poco dopo quando, a inframezzare la narrazione del presente, si inserisce il racconto visivo del romanzo. La storia di cui Jake Gyllenhall è protagonista, nelle vesti di Tony, è ambientata in un Texas desolato e violento, dove ben altri animali notturni viaggiano per le strade aggredendo gli automobilisti. E’ un film nel film che sembra diretto dai fratelli Coen, il cui stile inconfondibile è ricordato in particolare dal quartetto di criminali, spietati e imprevedibili ma con un lieve tratto umoristico. L’alternanza tra realtà e romanzo mantiene sempre altissima la soglia dell’attenzione, finché non si inserisce addirittura un terzo piano narrativo ad ampliare la complessità di Animali notturni: lunghe sequenze di flashbacks che ripercorrono il passato, la relazione con Edward tra alti e bassi, l’ostracismo della madre di Susan che non vede di buon occhio il matrimonio. Tutti spunti partoriti dalla lettura del romanzo, da cui emerge la psicologia di un Edward ferito e che cerca nella ex moglie la propria redenzione.
Il film di Tom Ford è ben fatto perché la frammentazione narrativa non confonde ma riesce ad essere organica, ben strutturata, rendendo meritevole lo sforzo di concentrazione a cui lo spettatore deve attenersi per quasi due ore. Un thriller psicologico che usa la finzione per comprendere la realtà, idea non primigenia ma indubbiamente ben realizzata da una regia e un montaggio brillanti. Molto interessanti anche le musiche di Abel Korzeniowski. Gyllenhall si conferma, ancora una volta, l’attore moderno per eccellenza, quello che non interpreta un personaggio aprioristico ma lo fa emergere calandosi al cento per cento nella situazione, prima a livello corporeo poi psicologico, utilizzando ogni molecola della sua fisicità oltre, nel suo caso specifico, alla straordinaria mobilità facciale.
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alex2044
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mercoledì 7 dicembre 2016
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un thriller di azione , sentimento e pensiero
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Questo film mi è piaciuto , intrigato , interessato . Tom Ford si è confermato come un regista che ci sa fare e si è confermato dopo l'ottimo esordio con " a Single Man " . Riuscendo a raccontare una storia complicata in modo chiaro e approfondito . Niente da dire come regista ci sa fare e l'essere uno stilista gli permette di dare una visione estetica di altissimo livello che al cinema , quando è espressione di buon gusto , non fa mai male . In questo caso l'involucro non è solo un dettaglio ma è anche uno stile . Quando poi i contenuti sono di ottima qualità , si può dire tranquillamente che l'operazione è riuscita .
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Questo film mi è piaciuto , intrigato , interessato . Tom Ford si è confermato come un regista che ci sa fare e si è confermato dopo l'ottimo esordio con " a Single Man " . Riuscendo a raccontare una storia complicata in modo chiaro e approfondito . Niente da dire come regista ci sa fare e l'essere uno stilista gli permette di dare una visione estetica di altissimo livello che al cinema , quando è espressione di buon gusto , non fa mai male . In questo caso l'involucro non è solo un dettaglio ma è anche uno stile . Quando poi i contenuti sono di ottima qualità , si può dire tranquillamente che l'operazione è riuscita . L'inizio , ispirato alle ossessioni carnali del miglior Fellini , sembra respingente ma è utilissimo per capire che la volgarità non deve pagare . La scena dell'inseguimento è paurosa e piena di tensione e non serve a nulla sapere che è solo il risultato di una finzione letteraria . La bravura del regista ti fa dimenticare questo assunto e ti fa partecipare convintamente allo svolgersi dell'azione .Gli attori sono tutti bravissimi . Una sensibile e bellissima Amy Adams , un Jake Gyllenhaal intenso ed espressivo ma anche gli altri , il poliziotto a fine vita e fine carriera ed i balordi terribilmente cattivi , amorali e violenti , tutti assolutamente ben compresi nella loro parte e credibili , dimostrazione che Tom Ford mette nella conduzione degli attori molta partecipazione . Le quasi due ore scorrono velocissime e non lasciano mai il cervello inerte . Si spera , che le cose non siano così terribili come appaiono e si pensa sempre intensamente agli interrogativi che il film ci propone con dovizia . Insomma questo non è solo un passatempo. Un'opera del genere ì ti porta a ragionare ed anche approfondire a visione terminata , ottimo risultato per un ottimo film .
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martedì 6 dicembre 2016
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non ci siamo proprio
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Apprezzo la raffinatezza di Ford, ma questo film è una grande delusione. Infatti conbina una grande banalità del racconto ad errori tecnici ridicoli, come la ripresa sulle due auto che si inseguono ed accavallano in modo ridicolo, sembrando più una ricerca di amplesso, che una fuga.
La storia dei balordi è banale e già vista mille volte, ma pensata e realizzata altrove con atmosfere realmente inquietanti ( a sangue freddo, infamous).
Qui tutto suona falso e pretestuoso e l'accavallarsi delle due storie, quella reale e quella del racconto del libro, non crea né emozioni né pathos.
Resta la solita eleganza patinata, ma non basta questa volta.
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Apprezzo la raffinatezza di Ford, ma questo film è una grande delusione. Infatti conbina una grande banalità del racconto ad errori tecnici ridicoli, come la ripresa sulle due auto che si inseguono ed accavallano in modo ridicolo, sembrando più una ricerca di amplesso, che una fuga.
La storia dei balordi è banale e già vista mille volte, ma pensata e realizzata altrove con atmosfere realmente inquietanti ( a sangue freddo, infamous).
Qui tutto suona falso e pretestuoso e l'accavallarsi delle due storie, quella reale e quella del racconto del libro, non crea né emozioni né pathos.
Resta la solita eleganza patinata, ma non basta questa volta.
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eleonora panzeri
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lunedì 5 dicembre 2016
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nel sangue cercare le parole
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L’arte deve saper emozionare, catturare l’attenzione e catapultarti in una nuova realtà. Il film di Tom Ford, ispirato al romanzo di Austin Wright Tony & Susan, riesce a farlo in maniera fin troppo vivida ed angosciante. Un inizio grottesco, senza senso, in cui l’arte fa da specchio al non senso e all’apatia della vita della protagonista.
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L’arte deve saper emozionare, catturare l’attenzione e catapultarti in una nuova realtà. Il film di Tom Ford, ispirato al romanzo di Austin Wright Tony & Susan, riesce a farlo in maniera fin troppo vivida ed angosciante. Un inizio grottesco, senza senso, in cui l’arte fa da specchio al non senso e all’apatia della vita della protagonista. Tra il sublime e l’osceno, veniamo introdotti nella vita di Susan e nella sua bellissima ma inquietante dimora, un guscio vuoto, come una donna senza anima. Susan Morrow è un’affermata gallerista d’arte, in piena crisi depressiva ed esistenziale, sposata con un uomo bellissimo ma superficiale. Un pacco inaspettato, un dono, da un passato lontano e piccoli dettagli che assumeranno di significato solo in seguito, nel sangue e nella sofferenza che non si vede ma distrugge. Il romanzo che il suo precedente marito voleva scrivere, ma non era mai riuscito a realizzare, ora era lì tra le sue mani, dedicato a lei e con un titolo a lei famigliare, vista la sua insonnia cronica. Inizia così la storia nella storia, una famiglia felice parte per una vacanza e si ritrova in viaggio in auto di notte per le desolanti ed isolate strade del Texas. Un sorpasso, un contro sorpasso e la tensione cresce. Un gruppo di balordi, senza etica o morale e la sensazione di impotenza che quasi mette in ginocchio. Un storia, cruda, violenta e senza speranza. Un tormento nel tormento, una condanna che non riesce a lasciare indifferenti. Un film che fa quello che deve fare, ma attenzione a non farsi sopraffare dall’immedesimazione o dal senso di colpa per avere scelto la strada più comoda, invece che i sogni e l’amore.
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nanni
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lunedì 5 dicembre 2016
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animali notturni
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Susan, nel momento più difficile del suo matrimonio, riceve dall'ex marito che non vede e non sente da vent'anni un manoscritto; "Animali notturni". Attraverso la lettura di quel thriller molto forte Susan rintraccerà il "core" della propria storia personale e sentimantale. Chi sperasse di ricavare dalla visione di questo film un'esperienza rivelatrice lo eviti. I temi sono trattati al limite dell'ovvietà camuffata da profondità. La consapevolezza di quanto l'imprinting genitoriale plasmi le nostre vite non è certo una novità da vertigine. Cosi come la ricerca delle ragioni, da parte di Edward, autore del thriller e protagonista invisibile del film, della radice della propria remissività....
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Susan, nel momento più difficile del suo matrimonio, riceve dall'ex marito che non vede e non sente da vent'anni un manoscritto; "Animali notturni". Attraverso la lettura di quel thriller molto forte Susan rintraccerà il "core" della propria storia personale e sentimantale. Chi sperasse di ricavare dalla visione di questo film un'esperienza rivelatrice lo eviti. I temi sono trattati al limite dell'ovvietà camuffata da profondità. La consapevolezza di quanto l'imprinting genitoriale plasmi le nostre vite non è certo una novità da vertigine. Cosi come la ricerca delle ragioni, da parte di Edward, autore del thriller e protagonista invisibile del film, della radice della propria remissività........e davvero poco altro. Film presuntuoso. Banale. Semplice intrattenimento da seconda fascia. Ciao nanni
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[+] finalmente una voce fuori dal coro!
(di dandeber)
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maopar
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domenica 4 dicembre 2016
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la notte dell'anima...le
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Donne obese danzanti che rimarranno impresse nella memoria degli spettatori , completamente nude e spudoratamente determinate a raccontarsi senza veli .. a conferma che il regista non si risparmierà di mettere a nudo mostruosità del corpo e dell’anima…E’ Una storia d’amore di due giovani che il destino fa più volte incrociare, fino a spingerli ad una unione contrastata da tutti e da tutto..
Una drammatica analisi della sofferenza intima e profonda della separazione matrimoniale .
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Donne obese danzanti che rimarranno impresse nella memoria degli spettatori , completamente nude e spudoratamente determinate a raccontarsi senza veli .. a conferma che il regista non si risparmierà di mettere a nudo mostruosità del corpo e dell’anima…E’ Una storia d’amore di due giovani che il destino fa più volte incrociare, fino a spingerli ad una unione contrastata da tutti e da tutto..
Una drammatica analisi della sofferenza intima e profonda della separazione matrimoniale . La delusione estrema che uno spirito sensibile può riceverne fino disperazione , all’annientamento totale..
A distanza di venti anni ,quando il tempo avrebbe dovuto assopire i ricordo di tanta sofferenza,
un manoscritto riporta alla memoria , con precisa analogia di situazioni , la drammatica esperienza
del rapimento dell’amata .. l’incapacità di reagire, di difenderla nel Far West della vita ,come avrebbe saputo fare uno sceriffo spietato…
Una regia magnifica ,sostenuta da musiche e sottofondi sonori perfetti che magistralmente conducono a un alto livello di tensione dello spettatore , momenti nei quali puntualmente Susan, la brava Ami Adams, interrompe la lettura del manoscritto.. lanciandosi nei ricordi …comprendendo il dolore di Tony.. E Oggi a distanza di tanti anni raggiunto il successo professionale , nella vuoto di valori di una
società opulenta e distratta, nella certezza di aver rinunciato al vero amore della sua vita..
Sperimenta la “ RE VE NGE “ la vendetta di un appuntamento mancato ....
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fabio
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domenica 4 dicembre 2016
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un film ben riuscito
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Tom Ford in quest sua seconda prova riesce in tutto. La linea temporale alterna 3 momenti il presente, il passato e il tempo "immaginario" del romanzo. La drammaticita' della storia è viva e si tramuta in rabbia nell'immobilita' dei personaggi. La storia ci mostra come le parole della madre di Amy Adams risultino profetiche nella vita della figlia, non solo per il divorzio ma anche per l infelicità della sua vita, al contrario nel finale i ruoli con l ex marito si ribaltano, mostrando la grande forza morale di quest ultimo nel "bidonarla" al ristorante mentre la povera protagonista è ormai lei la "debole".
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