Advertisement
Il dolore del cinema postumo: Non essere cattivo

Il cinema in movimento di Roy Menarini.
di Roy Menarini

In foto una scena del film.
Luca Marinelli (39 anni) 22 ottobre 1984, Roma (Italia) - Bilancia. Interpreta Cesare nel film di Claudio Caligari Non essere cattivo.

lunedì 14 settembre 2015 - Approfondimenti

La storia umana dietro a Non essere cattivo è già quasi leggendaria. Sia pure circoscritta (purtroppo) a un ristretto cerchio di cinefili, l'ultima pellicola - uscita postuma - di Claudio Caligari non solo conclude una ideale trilogia insieme a Amore tossico e L'odore della notte, ma porta anche noi a ragionare su valori e significati di un film come questo.
Ogni volta che vediamo un film postumo (il più famoso di questo "genere" è senza dubbio Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick) sviluppiamo uno strano rapporto col film. Stiamo cioè guardando l'opera di un autore che non c'è più ma al contempo qualcosa di nuovo, non un testo consegnato alla storia del cinema, grande o piccola che sia. Da una parte ci manca il tipico confronto muto e silenzioso che, inconsciamente, instauriamo con il regista - identificandolo quale interlocutore delle nostre reazioni estetiche - e dall'altra non riusciamo ancora a sentire l'autore come scomparso e fatichiamo a parlare di lui al passato.

È vero che ciò avviene, per la maggior parte, con registi particolarmente noti, eppure questa sospensione ci è parsa ancor più dolorosa durante la visione di Non essere cattivo. Claudio Caligari, peraltro, non è solo il regista della suddetta trilogia, o il cocciuto rappresentante di un cinema indipendente fino al midollo, ma anche il cineasta militante che negli anni Settanta cercava nuove strade all'utilizzo del video e dell'audiovisivo nella documentazione controculturale. Droga che fare del 1976 (diretto insieme a un altro regista liminare come Daniele Segre) e Lotte nel Belice del 1977 sono due dei lavori girati nel pieno di una congerie ideologica per cui egli, pur aderendovi, non barattò mai anche la propria lucidità di sguardo.

E proprio quella aderenza al vissuto delle persone, e quindi pescando nella mai abbastanza compresa riserva dell'esperienza personale, gli ha permesso di realizzare film così credibili. La precisione con cui Caligari spiega certa gioventù di borgata del 1995, facendo quindi uno sforzo tutt'altro che superficiale di ricostruzione di un mondo che ormai ha vent'anni sulle spalle, rimane sorprendente, per quanto il "pasolinismo" abbia in questi anni sortito una specie di scuola cui attingere quando si vuole parlare di periferia, violenza, droga, piccola criminalità.
Ma i vari Romanzo criminale e ACAB - All Cops Are Bastards qui c'entrano poco, e non perché siano rappresentanti inefficaci di una certa cultura linguistica e sociologica trasformata in genere, in epica (anzi...). A Caligari l'epica non interessa, e proprio l'andamento impervio e le frequenti ellissi temporali dimostrano che le vite al centro di Non essere cattivo sono sempre quelle di coloro che vivono alla giornata, senza grandi racconti all'orizzonte, e infine mandano perennemente tutto in vacca. Con un pizzico di melodramma anni Settanta (la piccola malata) e una disperazione vera, il film postumo di questo sincerissimo regista reca già con sé la nostalgia, sperando che a divenire postumo non sia anche questo tipo di cinema.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati