Mia madre |
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Un film di Nanni Moretti.
Con Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti.
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Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 106 min.
- Italia, Francia, Germania 2015.
- 01 Distribution
uscita giovedì 16 aprile 2015.
MYMONETRO
Mia madre
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un bel film non consolatoriodi Maurizio MalioreFeedback: 100 |
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domenica 26 aprile 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il 25 aprile del 1994 in viaggio per Milano, dove si sarebbe svolta una delle manifestazione più intense degli ultimi decenni, complice la fresca vittoria di Berlusconi alle elezioni, incontrai Nanni Moretti sul treno, in partenza da Roma alle 6 del mattino, anche lui diretto alla stessa manifestazione, tema che avrebbe poi messo in "Aprile" (1998), insieme alla prima canna in vita sua (accesa in "Aprile"davanti alla madre vera) dopo la vittoria della destra. Giovane filmaker, avevo con me una telecamera e gli chiesi, ingenuamente, se potevo intervistarlo. Rifiutò con un sorriso dei suoi, e me lo aspettavo. Forse oggi me l'avrebbe concessa, perché il tempo cambia molte cose nella vita, canterebbe Battiato, e "Mia madre" non è uno dei soliti film di Moretti. E' però un film bello, intenso e doloroso. Il rapporto madre/figlio, la malattia, la morte sono i temi principali del film, che però narra anche di cinema, della crisi economica, del lavoro che non c'è, del mestiere dell'attore (Turturro è la vera sorpresa del film),delle difficoltà nelle relazioni di coppia. Tutto attraverso lo sguardo del regista, che elegge a proprio alter ego una regista/donna, la perfetta Margherita Buy. E' vero, lo sguardo politico è sfocato, ma visti i tempi, come potrebbe essere altrimenti? Si esce dal cinema con sentimenti contrastanti:l'affetto per il regista di una vita, la tristezza per non essere stati consolati, sul piano dell'immaginario, rispetto alla cruda realtà dell'esistenza contemporanea, che il film tratteggia quasi in modo didascalico. Forse avremmo ancora voglia di un musical sul pasticciere trotzkista e non abbiamo il coraggio di ammetterlo.
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