Il nuovo film di Pino Farinotti.
Oggi alle ore 21 allo Spazio Oberdan di Milano viene presentato Giants in Milan vol. II, il nuovo film di Pino Farinotti per la regia di Andrea Bellati. È il secondo di 16 film nel quadro di una Storia di Milano, anche in vista EXPO, col contributo del Comune attraverso l'Assessorato alla cultura. A dettare il percorso è ancora... bicicletta. Per non dare al racconto un impianto troppo didascalico e cronologico. Si passerà da un argomento all'altro in modo agile e magari divertente.
Dopo i 4 giganti "milanesi non milanesi" del primo film (Leonardo, Napoleone, Hemingway e Stendhal) il focus di Farinotti, è su altri giganti arrivati in città da luoghi meno lontani. Si passa a una veloce, fulminante storia di Milano. Dallo stazionamento celtico del 5° secolo a.C. alla seconda Guerra di Indipendenza che liberò Milano dagli austriaci.
Intervento di Francesco Alberoni sulla "Milano di adesso", in chiave culturale e sociologica. Farinotti prosegue il suo racconto davanti alle colonne di San Lorenzo, dove campeggia la statua di Costantino. Il primo imperatore cristiano emanò il suo editto di Milano del 313, che liberalizzò il cristianesimo, è forse la "carta" più importante della Storia. Intervento di Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano. La bicicletta porta Farinotti ai Giardini pubblici, dove campeggia il monumento a Indro Montanelli. Farinotti racconta la vicenda del grande toscano milanese, "dal vivo", avendo lavorato con lui per un periodo. Intervento di Mario Cervi, che ha condiviso con Montanelli un lungo percorso di collaborazione e di amicizia. È la volta di Enrico Mattei, fondatore dell'ENI, uomo d'azione, politico, grande comunicatore, un comandante, instancabile. "L'uomo del petrolio italiano" milanese acquisito. Bicicletta e passaggio davanti al "Pirellone" di Gio Ponti. Ponti architetto, artista, manager, intellettuale, scrittore, editore. Talento dell'arte applicata. Uno dei grandi milanesi del mondo, del 900. Marco Eugenio Di Giandomenico affronta il segmento del Ponti editore e scrittore. Si conclude col milanese più grande di tutti, Alessandro Manzoni. Testimonial il professor Angelo Stella, presidente del Centro Studi manzoniani. Farinotti è sui gradini della chiesa di San Fedele, dove Manzoni cadde battendo il capo uscendo dalla messa dell'epifania del 1873. Visse ancora qualche mese ma la sua vita attiva e intellettuale si concluse su quei gradini, inquadrati. Ma soprattutto Stella ha concesso a Farinotti di entrare nella stanze private della casa di Manzoni, rimaste come allora. Farinotti indugia davanti al letto dove il "milanese" morì e la sequenza finale lo vede, commosso, dietro la scrivania, imporre le mani sul quel legno dove lo scrittore lavorava.