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The Fighters, il lato morbido delle attrici in divisa

Il 22 giugno il film sarà in streaming su Nuovo Cinema Repubblica.
di Marianna Cappi

In foto la protagonista in una scena del film.
Adèle Haenel (35 anni) 1 gennaio 1989, Parigi (Francia) - Capricorno. Interpreta Madeleine nel film di Thomas Cailley The Fighters - Addestramento di vita.

venerdì 19 giugno 2015 - Approfondimenti

Il bel personaggio interpretato da Adèle Haenel nel film The Fighters - Addestramento di vita (che sarà in streaming il 22 giugno su Nuovo Cinema Repubblica) offre l'occasione per una piccola galleria di ritratti in divisa al femminile. Alla ricerca del lato morbide delle "dure" del cinema.

Alla fine di Soldato Jane, dopo che Demi Moore ne ha sopportate di tutti i colori, ma ha anche provato le sue capacità, i suoi punti di forza, assicurando la vittoria, Il terribile Viggo Mortensen le fa un dono, segno del rispetto che si è guadagnata. È una poesia, tratta da una raccolta di D. H. Lawrence e parla della mancanza di autocommiserazione che è propria delle creature selvagge, degli animali e della natura. Fanno il loro dovere, vivono la loro vita e la loro morte, senza pena per la propria condizione.
Questa, per un soldato, è una virtù, e il tenente Jordan "Jane" O'Neil la possiede. Il successo di Ridley Scott, che ha diviso critica e pubblico, affronta il tema caldo del dibattito politico e sociale sulle donne nell'esercito alla maniera del cinema high budget americano: senza mai perdere di vista la grandeur del contesto, entra nel particolare, nell'umanità del singolo, poi, al punto in cui nel film compare la poesia citata, torna a riannodare le due linee.
La bellezza della lirica, in realtà, qui è seconda alla funzionalità del gesto: l'uomo che riconosce il valore militare della donna e glielo fa sapere tramite dei versi, qualcosa di lontanissimo dall'ambito marziale, ma di vicino al cuore dell'essere umano. Non sono più divisi dal loro genere sessuale, sono entrambi "wild things", le loro vite sono sacrificate, senza autocommiserazione alcuna, al dovere e alla patria, ma non per questo sono vite senza una loro poesia.

Se c'è qualcun altro che non tollera la commiserazione, propria e altrui, è certamente Madeleine. Non ha amici, non ha gusto per quel che mangia o che beve, non vede il senso in nulla che non serva ad uno scopo pratico e possibilmente alla sopravvivenza in condizioni estreme. L'esercito sembra il posto per giusto per una come lei, tant'è che, anziché passare l'estate in vacanza, s'iscrive volontaria ad uno stage nei parà. Il ritratto di Madeleine, scritto sulla carta e poi con la macchina da presa, da Thomas Cailley nel film The Fighters - Addestramento di vita, è uno dei ritratti femminili più belli e più forti degli ultimi anni. E non è forte in virtù dei suoi muscoli, del suo tono diretto, del suo sguardo orgoglioso. È forte per la sua bella e ingombrante fragilità. Lo sappiamo noi spettatori e lo sa Arnaud, che ha il tatto e l'amoroso rispetto di non farglielo mai presente: dietro la smania di addestrare il corpo al dolore, dietro il calcolo delle proteine minime sufficienti, dietro la nevrosi di non riuscire a stare ferma un attimo, a "perdere" tempo come tutti, c'è, in Madeleine, una grande paura della vita, mascherata da paura della morte. L'esercito, sarà presto chiaro, non è il posto giusto per una come lei. Tutta la sua adolescenza è stata vissuta in trincea, una trincea che si è scavata da sola,: la vera prima linea, la più difficile da affrontare, è quella della vita di tutti i giorni, dei rapporti con gli altri, dei sentimenti che ci espongono.

E poi c'è Goldie Hawn, soldato comico ma non solo, pesce completamente fuor d'acqua, ochetta in mimetica, per la quale però l'esercito è davvero una scuola di vita. È il 1980 e la bionda Hawn è un militare per caso, il soldato Benjamin (Soldato Giulia agli ordini), finita lì in seguito allo sbandare della sua vita, quando, dopo un primo divorzio, il secondo marito muore durante il sesso la prima notte di nozze. Convinta che si tratti di una sorta di Spa, dove rimettersi comodamente in sesto, Giulia scopre che la realtà è un'altra, dentro e fuori l'esercito, e forse lei non ci ha mai fatto i conti, iperprotetta com'è sempre stata da mamma e papà. Il vero campo di battaglia si rivelerà, poi, la coppia, alla vigilia delle terze nozze: solo a quel punto Giulia capirà l'importanza di rendersi autonoma e di fare da sé le proprie scelte.

Trentacinque anni dopo, Rebel Wilson starebbe per prendere il suo posto nel remake di Private Benjamin ma il personaggio virerà su quello di una contadinotta che si unisce ai Marines per scappare da una situazione difficile. Il film, annunciato la primavera scorsa, ha fatto perdere le sue tracce, ma forse è solo nascosto tra le frasche.

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