Titolo originale | The Disappearance of Eleanor Rigby: Them |
Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 122 minuti |
Regia di | Ned Benson |
Attori | Jessica Chastain, James McAvoy, Nina Arianda, Viola Davis, Bill Hader Ciarán Hinds, Isabelle Huppert, William Hurt, Jess Weixler, Nikki M. James, Jeremy Shamos, Wyatt Ralff, Brendan Donaldson, Daron Stewart, June Miller, Lawrence Cioppa, Julee Cerda, Sasha Eden, Jonathan Fernandez, Justine Salata, Musto Pelinkovicci, Rafael Feldman, Michael T. King, Jimmy Palumbo, Will Beinbrink, Ryan Eggold, Marta Milans, Nicole Neuman. |
Distribuzione | Koch Media |
MYmonetro | 2,60 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 1 dicembre 2014
Le vicende di un matrimonio in crisi attraverso i punti di vista sia di lui (il proprietario di un ristorante) che di lei (che torna al college). Il film è stato premiato a Critics Choice Award, Al Box Office Usa La scomparsa di Eleanor Rigby: Loro ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 572 mila dollari e 77,2 mila dollari nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Eleanor Rigby è stata chiamata così da un ragazzo e una ragazza che si erano incontrati davanti ad un locale dove avrebbero dovuto suonare i Beatles, e forse nel nome scelto per lei, una volta che quel ragazzo e quella ragazza sono diventati una coppia sposata, c'era un'intuizione profonda riguardo al destino della propria figlia. Perchè Eleanor, quando noi spettatori facciamo la sua conoscenza, è una trentenne che ha scelto la solitudine, scomparendo dalla vita del marito Conor e rimanendo virtualmente alla finestra a contemplare tutta la gente sola come lei.
Dietro la sua scomparsa c'è una tragedia insopportabile, davanti, apparentemente, il nulla. Dal canto suo Conor non si rassegna alla sparizione della moglie, e cerca in ogni modo di rimettersi in contatto con lei. Ma anche lui non sa affrontare la tragedia che ha segnato la loro storia. E se lei è diventata dura, lui si è rammollito, come sintetizzerà la stessa Eleanor.
Eleanor Rigby, opera prima di Ned Benson che firma anche la sceneggiatura, racconta una crisi di coppia che coincide con una crisi esistenziale. Eleanor si iscrive ad un corso universitario il cui tema è l'identità e torna a casa dai suoi per cercare il bandolo della propria matassa. Anche Conor deve confrontarsi con il padre, ristoratore di successo al contrario del figlio, il cui localino è prossimo alla chiusura. Saranno proprio gli incontri all'interno di questo piccolo cerchio protettivo, che comprende anche il cuoco di Conor e l'insegnante di Eleanor, a far intravvedere ai due un orizzonte possibile.
Purtroppo quello che dovrebbe essere un indie film appare fin dal cast stellare un prodotto cinematografico fortemente commerciale e la narrazione risente di una mancanza tangibile di genuinità. I dialoghi sono artefatti e non offrono margini di spontaneità, le frasi solo apparentemente profonde si sprecano, e soprattutto il dolore autentico che dovrebbe sottendere tutta la storia non riesce a fare breccia attraverso una confezione tanto artificiosa. Basta fare un confronto mentale con Blue Valentine, per citare un esempio recente, per accorgersi della profonda differenza nella capacità di raccontare la sofferenza all'interno di una coppia in modo credibile e sincero, e di lasciare agli attori lo spazio per improvvisare aggiungendo veridicità alla storia.
Inoltre il personaggio di Eleanor, che dovrebbe sostenere l'intero impianto narrativo, risulta narcisista e indisponente, interamente concentrato su se stesso e più lamentoso che dolente. Per contro il personaggio di Conor è poco sviluppato, come se l'egocentrismo di Eleanor avesse fagocitato anche il tempo di scena del suo partner cinematografico. "Mi sembra di vivere un tremendo clichè sul disastro", dice Eleanor, e pare un'involontaria illuminazione del regista, che però sceglie di ignorare la sua intuizione e prosegue imperterrito a costruire un prodotto cinematografico solo apparentemente indipendente e invece assai allineato alle esigenze del marketing hollywoodiano.
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Eleanor e Connor sono una coppia. Sono giovani e felici e hanno una intera vita davanti, che si prospetta altrettanto emozionante come la loro relazione. Ma le cose da lì a breve sono destinate a mutare drasticamente. La coppia infatti si vedrà travolta da un lutto devastante quanto improvviso che li porterà a percorrere due strade diverse, e inevitabilmente li separerà, [...] Vai alla recensione »
Eleanor e Connor sono una giovane coppia di New York innamorata e spensierata, con mille progetti per il futuro e l'entusiasmo giocoso di una infatuazione quotidiana che sembra non dover finire mai. Li ritroviamo dopo sette anni di convivenza ormai alla fine della loro storia, lei che tenta il suicidio e lui che non riesce più ad avvicinarla, con il peso doloroso e insostenibile di un lutto che ha [...] Vai alla recensione »
La scomparsa di Eleanor Rigby è un progetto molto ambizioso, perché sceglie una situazione estrema: due protagonisti distrutti da un lutto terribile e in fase di elaborazione. Un evento che esaspera l’incomunicabilità tra un marito e una moglie, ancora innamorati ma incapaci di ritrovare un’intesa mentre affrontano un dolore indicibile che manda a pezzi.
Eleanor Rigby e Conor Ludlow sono una giovane coppia sposata, entrata in crisi dopo la morte del piccolo figlio. I due si allontaneranno, Eleanor tenta il suicidio gettandosi nel fiume da un ponte, salvata, ritornerà a vivere a casa dei genitori provando a ripartire. Conor concentra le proprie forze sul ristoriante che gestisce insieme al socio ed amico Stuart.
E' un continuo lavoro di sottrazione che inutilmente cerca di colmare i buchi della sceneggiatura. Elaborazione scontata di un grave lutto, con ricorso a stereotipi, tanta tristezza a tavolino, frasi fatte e personaggi triti e ritriti. Non male la regia e l'interpretazione. Tanto cinismo da quattro soldi, tanto dolore prefabbricato e soliti escamotage. Per lo meno non annoia.
122 minuti raccontati male. La storia è buona, il cast è ottimo, ma manca quel qualcosa che emoziona, che attacca lo spettatore allo schermo. Il personaggio di Eleonor è troppo concentrato su se stesso, da lei dovrebbe trasparire quella che è la sofferenza di una madre per la morte di un figlio, invece sembra semplicemente una che non sa dove andare, che non sa cosa fare [...] Vai alla recensione »