Fin da ragazzo non ho mai apprezzato il genere western americano alla John Waigne, poi il western è diventato italiano con gli spaghetti è cambiato il modo d’interpretare l’epopea dell’Ovest, con grandi capolavori di cinematografia, le musiche di Morricone ma le storie rimanevano ultra scontate. Dopo questi capolavori sull'onda del successo di "Un pugno di Dollari" partì una serie infinita di film che di western avevano solo il titolo. Arriviamo infine a Tarantino Dopo Pulp Fiction, ho visto la serie orientale con l’Uma Tulman in versione samurai in cui ho riso come in un film comico, mi sono detto forse Django è diverso forse Tarantino sarà guarito dal suo sadomasochismo, e se pur reticente sono andato a vederlo. Fotografia, attori, e ambientazione sono meravigliosi, ma la storia è ultra scontata con il solito bagno di Sangue in cui si può riempire un’autoemoteca. Alcuni commenti parlano di realtà, ma io dico, neppure se scanni una decina di maiali a coltellate, riesci a riempire le pareti di sangue, salvo che non getti delle secchiate di proposito. Avete un'idea di cosa fa un'arteria recisa? Zampilla, ma non schizza tipo sifone. E poi amici Tarantisti, la Turman sconfigge un’orda di novelli Samurai nei film precedenti e un ex schiavo nero che ha lavorato alla raccolta del cotone usa la pistola meglio di Billy The Kid e riesce a uccidere uno squadrone di sorveglianti negrieri armati sino a denti. Se questo e realismo consiglio a tutti di andare in cineteca a vedere in film del neo realismo Italiano post bellico. Termino dicendo che Il vendicatore nero con occhiali e mise da Pistolero fa sorridere. Un film di denuncia? Macché se si abbonda in quella che è stata una tragica realtà, macchia nera dell’America non si fa la vera storia del sud Americano razzista prima della guerra di secessione.
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