iuriv
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martedì 11 ottobre 2016
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una degna conclusione.
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Con questa pellicola si conclude una trilogia nella quale i Nolan hanno preso Batman e lo hanno plasmato a loro piacimento. L'impressione che ne ho ricavato, infatti, mi suggerisce che i fratelloni abbiano tentato di evitare di costruire un film basato sul fumetto, preferendo immaginare come la figura dell'uomo pipistrello possa esistere nel mondo reale.
Quindi meno spazio per i costumi da super eroe e più concentrazione su chi si cela dietro la maschera.
Non solo per il tormentato Bruce Wayne, ma anche per Selina Kyle, la catwoman che, pur tra eccessi di romanticismo, aiuterà il miliardario a uscire dal suo esilio cambiando essa stessa il suo approccio alla vita.
Peccato non si sia stati vicino anche a Bane.
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Con questa pellicola si conclude una trilogia nella quale i Nolan hanno preso Batman e lo hanno plasmato a loro piacimento. L'impressione che ne ho ricavato, infatti, mi suggerisce che i fratelloni abbiano tentato di evitare di costruire un film basato sul fumetto, preferendo immaginare come la figura dell'uomo pipistrello possa esistere nel mondo reale.
Quindi meno spazio per i costumi da super eroe e più concentrazione su chi si cela dietro la maschera.
Non solo per il tormentato Bruce Wayne, ma anche per Selina Kyle, la catwoman che, pur tra eccessi di romanticismo, aiuterà il miliardario a uscire dal suo esilio cambiando essa stessa il suo approccio alla vita.
Peccato non si sia stati vicino anche a Bane. Il suo essere falso profeta rivoluzionario ha sviluppato tematiche interessanti, purtroppo solo sfiorate dalla narrazione.
Anche perché siamo comunque in un cine-fumetto, quindi serve dedicare tempo alla Grande Battaglia Finale Dall'Esito Scontato, vero marcatore comune al genere.
Nolan la gira riuscendo a suscitare scariche di adrenalina nello spettatore. Ma, al di la del fatto che è talmente mastodontica da essere adatta più a Superman che alle atmosfere dark-noir di Batman, è davvero troppo lunga. Pare non finire mai.
Bale è un Bruce Wayne convincente, che però viene mortificato dalla maschera di Batman ,capace di farlo sembrare un beone. Hattaway non è esattamente la Selina che ci si aspetterebbe, ma nel contesto zuccherino in cui è inserita ci può stare. Hardy, Cotillard e compagnia cantante sono ottimi attori, purtroppo lasciati un po' ai margini da Nolan.
Al di la di tutto, questo lavoro rappresenta una degna conclusione per la trilogia. Comunque una spanna sopra della media super eroistica che sta infestando le sale in questi ultimi anni.
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- joker -
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giovedì 30 agosto 2012
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la fine di una leggenda
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Dopo la morte di Harvey Dent la città di Gotham è apparentemente pulita, senza criminalità organizzata. Tutto ciò fondato su una grossa bugia raccontata dal Commissario Gordon(Gary Oldman), il quale nasconde la verità sulla morte di Dent, incolpando così Batman dell'omicidio e facendolo passare un criminale alla faccia del popolo.
Il plurimiliardario Bruce Wayne(Christian Bale) vive in solitudine nella sua villa e dopo la morte di Rachel e l'entrata in pensione di Batman non riesce a trovare più un senso alla sua vita. A trovare un senso prova Alfred(Michael Caine), il maggiordomo, che cerca di convincere il padrone a costruirsi una vita privata con una donna e dei bambini, senza risultati.
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Dopo la morte di Harvey Dent la città di Gotham è apparentemente pulita, senza criminalità organizzata. Tutto ciò fondato su una grossa bugia raccontata dal Commissario Gordon(Gary Oldman), il quale nasconde la verità sulla morte di Dent, incolpando così Batman dell'omicidio e facendolo passare un criminale alla faccia del popolo.
Il plurimiliardario Bruce Wayne(Christian Bale) vive in solitudine nella sua villa e dopo la morte di Rachel e l'entrata in pensione di Batman non riesce a trovare più un senso alla sua vita. A trovare un senso prova Alfred(Michael Caine), il maggiordomo, che cerca di convincere il padrone a costruirsi una vita privata con una donna e dei bambini, senza risultati.
A dare una svolta alla vita di Bruce ci pensa Bane(Tom Hardy), un mercenario cresciuto nella setta delle ombre di Ra's al Ghul. Bane prima manda in rovina la Wayne Express e in seguito prende il reattore nucleare che viene trasformato in un ordigno nucleare.
Dopo un arduo scontro e la vittoria di Bane, il quale instaura nella città di Gotham una tirannia e affida il detonatore dell'ordigno a un cittadino misterioso. Nel frattempo Bruce è stato rinchiuso in prigione e deve riuscire a uscire per fermare tutta questa follia.
Il film è stato realizzato da i due fratelli Nolan in modo da far marcare la tematica dello scontro, alzando il livello del terrore in gioco, passando prima dal Joker di Ledger e poi per il Due Facce di Eckhart fino ad arrivare al mostruoso Bane interpretato veramente bene da Tom Hardy. Ottima anche l'interpretazione di Joseph Gordon-Levitt nei panni di John Blake che ancora una volta dimostra la sua bravura e la sua esperienza di giovane veterano.
Bella la trama del film con un finale che, invece di mettere un punto alla storia, lascia una fine un pò vaga che può essere interpretata solo dallo spettatore.
Perciò ottimo film, ma senza un vero finale...anche se sotto sotto è giusto così perchè come insegna il mondo di Hollywood, le storie dei supereroi sono infinite!
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mauro2067
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sabato 8 settembre 2012
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un buon ritorno
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Film lungo ma mai noioso. Strutturato su più piani a seconda dei personaggi. Bruce ferito nel corpo e nell'anima è costretto a ritornare Batman per salvare la sua Gotham. Viene evidenziato come la sua figura di supereroe abbia consumato l'uomo sia moralmente ma soprattutto fisicamente. Batman non è un uomo che ha ricevuto dei superpoteri ma è semplicemente un uomo che porta una maschera per essere un simbolo e che deve sacrificare se stesso, molto sul piano fisico,per combattere la criminalità. Assistiamo alla nascita della spalla di Batman, Robin, giovane poliziotto che sente stretta la divisa.
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Film lungo ma mai noioso. Strutturato su più piani a seconda dei personaggi. Bruce ferito nel corpo e nell'anima è costretto a ritornare Batman per salvare la sua Gotham. Viene evidenziato come la sua figura di supereroe abbia consumato l'uomo sia moralmente ma soprattutto fisicamente. Batman non è un uomo che ha ricevuto dei superpoteri ma è semplicemente un uomo che porta una maschera per essere un simbolo e che deve sacrificare se stesso, molto sul piano fisico,per combattere la criminalità. Assistiamo alla nascita della spalla di Batman, Robin, giovane poliziotto che sente stretta la divisa. Alla redenzione di Catwoman, personaggio negativo che davanti alla possibilità di scappare e salvarsi torna indietro e aiuta, forse per amore. L'unica nota stonata è il solito buonismo all'americana, la scena del capo della polizia che indossa la divisa e che, a capo dell'esercito dei poliziotti, sacrifica la propria vita per riscattare la vigliaccheria poteva essere risparmiata. Una nota a parte per il personaggio di Bane. Portato sullo schermo in maniera geniale da Tom Hardy. Con una maschera che copre bocca e naso riesce con i movimenti del corpo e degli occhi a dare una forte espressione al personaggio.
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nick castle
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martedì 11 settembre 2012
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buon film...
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Salve, sono Nick Castle, forse vi ricorderete di me per la poco lusinghiera recensione de "Il cavaliere oscuro" o per le mie avversioni verso "Avatar" oppure ancora per la noia che provo verso Michael Haneke, ma sta di fatto che sono quà in questo forum e voglio parlare de "Il cavaliere oscuro: Il ritorno" senza pregiudizi, sono un utente con feedback da 15000 e passa, uno con l'abbonamento mymovies LIVE gratuito, basta però ora mi sto gongolando. Questo capitolo conclusivo risulta il peggiore dei tre, ma visto che il livello della trilogia è molto alto, ci attestiamo comunque su piani più che discreti. La trama è un impasto ispirato appena dalla miniserie a fumetti "Il ritorno del cavaliere oscuro", condito con elementi nuovi perchè sembri più realistico.
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Salve, sono Nick Castle, forse vi ricorderete di me per la poco lusinghiera recensione de "Il cavaliere oscuro" o per le mie avversioni verso "Avatar" oppure ancora per la noia che provo verso Michael Haneke, ma sta di fatto che sono quà in questo forum e voglio parlare de "Il cavaliere oscuro: Il ritorno" senza pregiudizi, sono un utente con feedback da 15000 e passa, uno con l'abbonamento mymovies LIVE gratuito, basta però ora mi sto gongolando. Questo capitolo conclusivo risulta il peggiore dei tre, ma visto che il livello della trilogia è molto alto, ci attestiamo comunque su piani più che discreti. La trama è un impasto ispirato appena dalla miniserie a fumetti "Il ritorno del cavaliere oscuro", condito con elementi nuovi perchè sembri più realistico. Christophen Nolan, che essendo di buon mestiere ci mette tutto il suo impegno, non riesce a creare veramente qualcosa di sublime (per come se ne era parlato...), abbiamo un protagonista che vediamo parlare troppo e agire poco, immaginate un attimo, un film di supereroi in cui il supereroe in azione si vede solo due volte e neanche lunghe, non sembra un gran film detto così ed è anche un pensiero più che legittimo visto che ilm film ruota attorno a quella figura. Ma quando si inonda di pubblicità e di attesa un prodotto cinematografico, sembra che non sia più necessario avere il supereroe come presenza scenica fissa, sembra che si voglia scuotere dalle fondamenta il ruolo di un protagonista e rivedere la sua figura, ma che posso dire, ho visto commenti in cui si scriveva "Bane non è granchè, eh va bene chi se ne frega, è bello comunque", abbiamo un protagonista che ciarla e ne prende, un cattivo che fa un po' acqua (a prescindere non posso negare che la cattiveria di Bane sia veramente bestiale), perdonatemi, ma la parola capolavoro non mi esce così spontanea. C'è anche da dire che Nolan invece di richiamare gli attori con cui ha già lavorato (probabilmente perchè sanno cosa vuole Nolan dagli attori) dovrebbe scegliere gli attori più adatti per i ruoli, perchè chissà come mai troviamo di nuovo ben cinque attori presenti in Inception (Cotillard, Hardy, Gordon-Lewitt, Caine, Murphy) e poi per che cosa? Cotillard recita venti minuti si e no, Hardy fa veramente poca fatica perchè recita praticamente solo con le sopracciglia che non ha, Gordon-Lewitt che fa la testa calda poi per carità, Caine vabbè il ruolo era suo anche se Michael Gough (il vecchio Alfred) dei Batman di Burton era insuperabile, o Cillian Murphy che riprende il ruolo di Jonathan Crane, ma che in realtà fa da buccia di banana. Perchè il pinguino di Danny DeVito in Matman il ritorno lo conoscono anche le pietre, perchè era un grande attore a interpretarlo, perchè il Joker di Jack Nicholson è insuperabile, perchè era un grande attore a interpretarlo, scusate la volgarità, ma Tom Hardy chi cazzo lo conosce? Joker di Heath Ledger lo stesso, a malapena la gente sa pronunciare il nome quando lo legge, figuriamoci a ricordarlo. Le pene maggiori di questo film sono i personaggi come gli attori, certo c'è anche da dire che sei mesi di narrazione nel film sono condensati in 10 minuti, assurdo lo so, per giunta senza neanche indicazioni climatiche, ma l'inverno al cinema dura dai 6 agli 8 mesi? Poi la storiella del Fernet Branca è proprio campata per aria. Non mi lamento della componente fantascientifica che ci sta pienamente, non mi lamento della regia o del livello tecnico, so di ripetermi, ma un film che ha un supereroe che si vede due volte, con un cattivo non proprio brillante confrontato con la sua controparte fumettistica, una sceneggiatura che è un impasto di storie e ancor più di sottotrame che per ovvie ragioni non trovano il loro degno sfogo, dove personaggi secondari hanno più carisma dei principali, può davvero essere un capolavoro? Per favore, non raccontiamoci le favole solo perchè ci dispiace che un film costato tanto e atteso ancor di più non sia perfetto. Rimane comunque un film godibile, anche se Bane va al tappeto come un cazzetto alla fine. Scusate, io sono volgare, ma le mie recensioni non lo sono! Dedicato a Mario.
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immanuel
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giovedì 13 settembre 2012
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il cavaliere....mazzolato
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Il film mi ha profondamente annoiato. Con buona pace degli effetti speciali in stile super-hollywood e del budget iperbolico investito nella pellicola. Spesso un investimento troppo massiccio è deleterio per la buona riuscita di un film. Ma non è l'unica causa della mal riuscita del prodotto. Stavolta Nolan ha toppato proprio nella storia e nella sceneggiatura. Non conosco la trama originale, ma mostrare il batman non già nel suo lato umano, nel quale avevamo imparato a conoscerlo, ma nelle sue debolezze, vederlo prenderle di santa ragione dal principe del male di turno, vedergli spezzata la maschera - e la schiena - non fa bene alla sanità dell'eroe. Finendo per far soffrire l'intera storia.
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Il film mi ha profondamente annoiato. Con buona pace degli effetti speciali in stile super-hollywood e del budget iperbolico investito nella pellicola. Spesso un investimento troppo massiccio è deleterio per la buona riuscita di un film. Ma non è l'unica causa della mal riuscita del prodotto. Stavolta Nolan ha toppato proprio nella storia e nella sceneggiatura. Non conosco la trama originale, ma mostrare il batman non già nel suo lato umano, nel quale avevamo imparato a conoscerlo, ma nelle sue debolezze, vederlo prenderle di santa ragione dal principe del male di turno, vedergli spezzata la maschera - e la schiena - non fa bene alla sanità dell'eroe. Finendo per far soffrire l'intera storia. E' pur vero che alla fine ritorna più combattivo, agguerrito - e redento - di prima, ma ormai il danno era fatto, l'aura di imbattibilità dell'eroe compromessa. Lo vediamo raddtrizzarsi nella cella, crogiolarsi in una specie di guantanamo o di abu ghraib sotterranea (con tanto di -immancabili- pipistrelli), cercare di evadere da una sorta di grotta in stile Sanctum, aggrapparsi disperatamente per raggiungere il la luce e la libertà. Ma a parte le oggettive pecche nella storia e nella costruzione del film. C'è anche un messaggio subliminale preciso nell'era di Occupy Wall Street e di rivolte nel mondo arabo (o spinte alla ribellione contro lo strapotere finanziario delle lobby). La ribellione, anche legittima, dei popoli è interpretata nei termini dell'atto criminale. Il cattivone della storia, Bane (un incrocio tra rambo e il capo di una gang criminale da 2 soldi) è un capopolo, un tribuno che minaccia la pace della capitale del capitalismo finanziario, che sappiamo essere tutti New York, affermando di voler punire le ingiustizie, gli abusi di finanzieri e corrotti, e di restituire il maltolto ai cittadini derubati. Tale progetto, che certamente parte da premesse indiscutibilmente pregievoli, è però assegnato al cattivo del film, al principe del male, come a voler dare una connotazione peggiorativa a qualsiasi tentativo, pur legittimo, di ribellione del popolo per il riscatto di una società oppressa. Gli stessi processi sommari, celebrati in uno stanzone improvvisato, e presieduti da un giudice che non giudica ma pronuncia una sentenza già scritta, assomigliano molto a quelli delle condanne partigiane, ai processi bolscevici o dei tempi del famigerato Faisler. Ma, chiaramente, questo è solo un film e lo scopo è far divertire la gente. Non certo farla riflettere.
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(di vespertili)
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dave grillo
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martedì 4 settembre 2012
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la fine del cavaliere oscuro (?)
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E dopo "Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno" posso dire di aver assistito ad una delle trilogie più belle del cinema. Batman... chi è Batman? ormai anche Bruce Wayne chiede chi sia, che fine abbia fatto. Sono passati ben 8 anni da quando Joker con la sua follia terrorizzò Gotham City ( compresa la mafia). Secondo la testimonianza di Jim Gordon, accordatosi con Batman, Harvey Dent è morto proprio a causa dell'uomo pipistrello. La città è per ora in pace, non è più tempo di guerra, ancora per poco. Bruce Wayne stavolta avvolto davvero nell'oscurità, prova a riprendere il costume. Eh già... solo il "costume".
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E dopo "Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno" posso dire di aver assistito ad una delle trilogie più belle del cinema. Batman... chi è Batman? ormai anche Bruce Wayne chiede chi sia, che fine abbia fatto. Sono passati ben 8 anni da quando Joker con la sua follia terrorizzò Gotham City ( compresa la mafia). Secondo la testimonianza di Jim Gordon, accordatosi con Batman, Harvey Dent è morto proprio a causa dell'uomo pipistrello. La città è per ora in pace, non è più tempo di guerra, ancora per poco. Bruce Wayne stavolta avvolto davvero nell'oscurità, prova a riprendere il costume. Eh già... solo il "costume"... perchè sembra che l'unico significato sia quello, indossare un arma per combattere, non per chi ama, non per il suo popolo, ma semplicemente per ritornare in azione. E tutto ciò comincia dall'arrivo di questa gatta ladra, Selina Kyle ovvero Catwoman. Catwoman non è di certo comparsa così, cosa c'è dietro? un complotto. Si! un complotto terroristico... l'arrivo di questo temibile terrorista, Bane, riporterà Gotham City nel caos totale. Caos è poco, perchè si scatenerà una vera guerra. E ricordate quando il mitico Joker parlava di anarchia? Sarà Bane che porterà l'anarchia totale nella città! insomma... un proprio e vero dittatore. Le conseguenze saranno terribili. Leggendo molte recensioni del film, mi sono accorto che ci sono persone che lo definiscono un capolavoro e chi no. Io lo definisco capolavoro. E non capisco come si possa dire che sia il film meno riuscito tra i tre. Trovo che Batman Begins sia molto più cupo ed è un epilogo meraviglioso, è l'unico film di Batman che fa capire alla perfezione il trauma infantile di Bruce Wayne. Ma riguardo le scene d'azione e l'interpretazione di Batman, lasciavano desiderare. Qui Batman non è più quel Cavaliere Oscuro che agisce nel buio? è proprio quello che vuole far capire Christopher Nolan. Non trovo che sia un film sopravvalutato dai fan di Nolan... io sono un fan della saga de "Il Cavaliere Oscuro", non un fan di Nolan (figuratevi che non ho visto ancora altri sui film) e definisco questa pellicola un CAPOLAVORO. Okay, lati negativi ce ne sono e non starò a elencarni. Ed è leggermente al di sotto del secondo capitolo, sopratutto per la mancanza del povero scomparso Heath Ledger (Joker). Ma come capitolo finale è stato pazzesco, combattimenti spettacolari, pazzesco a livello cinematografico e ricco di colpi di scena. Per finire...collegandomi al mio titolo... è davvero la fine del CAVALIERE OSCURO? forse ci sarà un gran colpo di scena da parte di Nolan, speriamo. Se non è così...bhè... THANKS NOLAN!
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amyblue
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martedì 4 settembre 2012
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..una leggenda.
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Anno 2012, arriva l'epilogo di una saga iniziata in sordina, sette anni or sono, cresciuta sugli allori e giunta ad una maturità che corrisponde anche alla sua morte programmata.
Nolan è un Michelangelo prezzolato, costretto a fare quello che può con le tavolozze che ha, un po' come il commissario Gordon nel precedente capitolo; gli studios bramano un cinecomic da spremere come un limone, i fan esigono tutto e niente, in molti dimenticano che il regista dipinge prima per se stesso e poi per gli altri non c'è nulla di dovuto nel suo tratto personale, neache quando lavora su temi sacri. La sostanza di questo terzo atto non è il cinecomic dalle venature autoriali, bensì un dramma d'essai in costume e mantello, esattamente come i due precedenti film, con le dovute differenze.
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Anno 2012, arriva l'epilogo di una saga iniziata in sordina, sette anni or sono, cresciuta sugli allori e giunta ad una maturità che corrisponde anche alla sua morte programmata.
Nolan è un Michelangelo prezzolato, costretto a fare quello che può con le tavolozze che ha, un po' come il commissario Gordon nel precedente capitolo; gli studios bramano un cinecomic da spremere come un limone, i fan esigono tutto e niente, in molti dimenticano che il regista dipinge prima per se stesso e poi per gli altri non c'è nulla di dovuto nel suo tratto personale, neache quando lavora su temi sacri. La sostanza di questo terzo atto non è il cinecomic dalle venature autoriali, bensì un dramma d'essai in costume e mantello, esattamente come i due precedenti film, con le dovute differenze. Il presente sembra non interessare a nessuno, ci sarà sempre chi butta uno sguardo alle spalle, così i personaggi divengono materia di scontro e paragoni, c'è chi da per spacciata Anne Hathaway, che sarebbe incapace di farci dimenticare il (presunto) fascino irraggiungibile delle Pfeiffer; c'è chi si accoda al gregge del commiato mediatico e blinda il Joker di Ledger (interpretazione magnifica ma nulla di più) contro gli assalti del nuovo villain Hardy/Bane. C'è invece chi si siede diligentemente in sala, dopo quasi un decennio di attesa e pone l'ultimo tassello alla comprensione di una trilogia che ha rovesciato come un guanto un genere cinematografico, ponendosi compatta come pietra miliare. Gli scivoloni sono stati molteplici sin dall'inizio, dalla penosa presenza di Katie Holmes in Begins, passando per dialoghi imbarazzanti e sospensione gratuita della logica, senza contare quello che esula dalle competenze del regista come il nostrano doppiaggio criminale (primo al mondo forse perchè in pochi doppiano i film?). Ultimo atto dunque ed un senso di capogiro alla fine della proiezione, un groppo in gola ed un barlume di gioia che scalda il cuore, sensazioni agli antipodi. Questa è la storia che doveva essere raccontata, questo il cast che doveva interpretarla, questo sarà l'unico Batman possibile nei secoli dei secoli. Non si era mai visto un supereroe messo in disparte per 3/4 della durata, un uomo fallito a tout court che prova a rimettersi in gioco per convincere ed autoconvincersi, nella migliore interpretazione di Christian Bale. Lavoro corale e muscolare di tutto il cast, tra cui brillano i soliti astri Oldman/Caine/Freeman, seguiti a breve distanza dal già citato Tom Hardy e da una ventata di freschezza, Anne Hathaway, la Selina Kyle più bella di tutti i tempi. Non catwoman, Selina Kyle. Colonna sonora grandiosa, fotografia di servizio contemporanea, ci sta. Tutto sommato risibili i difetti, in primis la sequenza dell'inno, registicamente parlando da brivido, ma l'autocelebrazione a stelle e strisce provoca ormai l'orticaria. Silenzio di tomba sul finale.Non resta molto da dire su quello che può essere certo ricordato come un gigantesco giocattolone per bambini troppo cresciuti ma chi ha avuto l'umiltà di restargli fedele, assurge a leggenda. Ben oltre i magnifici trionfi visivi di Burton, lontano anni luce dalle riduzioni irrispettose di Raimi. Questo vuole essere un omaggio ad un'opera nel suo splendore complessivo, a ciascuno dei tre pilastri portanti, perchè un dipinto non si giudica a pezzi.
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blackdragon89
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mercoledì 5 settembre 2012
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cadere, per rimettersi in piedi.
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Sono passati otto anni da quanto l'oscuro difensore di Gotham è scomparso dopo aver ucciso l'ex procuratore Harvey Dent, almeno secondo la versione ufficiale. Persa la ragion di esistere e conscio di quanto poco possa ancora dare ad un mondo che non ha più nulla da chiedere, Bruce Wayne conduce ormai una vita eremitica, deturpato sia nel corpo che nella mente. Nemmeno gli stimoli lanciati da una nuova spaventosa minaccia o dall'intraprendente John Blake serviranno a rimetterlo sulla giusta carreggiata. E mentre il famoso miliardario si vede privato quel poco che gli è rimasto da un inflessibile gruppo terroristico, l'orizzonte si fa buio e distante portandosi via i lumi delle speranze.
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Sono passati otto anni da quanto l'oscuro difensore di Gotham è scomparso dopo aver ucciso l'ex procuratore Harvey Dent, almeno secondo la versione ufficiale. Persa la ragion di esistere e conscio di quanto poco possa ancora dare ad un mondo che non ha più nulla da chiedere, Bruce Wayne conduce ormai una vita eremitica, deturpato sia nel corpo che nella mente. Nemmeno gli stimoli lanciati da una nuova spaventosa minaccia o dall'intraprendente John Blake serviranno a rimetterlo sulla giusta carreggiata. E mentre il famoso miliardario si vede privato quel poco che gli è rimasto da un inflessibile gruppo terroristico, l'orizzonte si fa buio e distante portandosi via i lumi delle speranze. Ciò che serve è un ritorno, una rinascita del simbolo della lotta per la giustizia, lotta che pur mostrando il giusto cuore manca del suo braccio fondamentale, il braccio della notte.
Siamo davanti a una delle più clamorose rivisitazioni cinematografiche della storia del cinema, non solo per quanto concerne i contenuti, ma anche e soprattutto per la grandiosità del suo successo. I temi di un remake da capogiro delle meccaniche di cui si compende l'eroe dei fumetti aleggiavano sì nei precedenti capitoli, ma mai così pieni, mai così considerevoli ed avvolgenti. Per cui non c'è dubbio, il distacco con il finimondo del clown si sente eccome; per farla breve, se prima potevamo ancora essere al cospetto di un Batman in stile Kane&Finger, ora il tocco di Nolan predomina, esaltando il simbolo di Gotham a una vera e propria apocalisse, sia scenica che costitutiva.
E quella del regista britannico è un'impronta che non perdona; seppur sia evidentemente ridotto il comparto umoristico creato dall'esilarante follia del Joker, il bouquet emotivo lascia spazio a sensazioni talmente forti che non se ne avverte il peso della mancanza. Il merito va ad una struttura profondamente bilanciata sia nelle sue parti che in via cronologica, al pari del secondo lungometraggio: ogni situazione si prende il suo tempo, le sue pause e il suo carico adrenalinico, amplificando il tutto sotto l'archetipo di un protagonismo ingrandito e non più attinente al solo cavaliere oscuro, il quale una volta spinto il popolo alla lotta lascia che esso sia fautore dei suoi stessi ideali e quindi degno di essere a sua volta interprete delle proprie fatiche. Amplificazione che si riflette sullo stesso pubblico, che trascinato dallo spettacolare ed equilibrato susseguirsi di eventi non può che condividere l'intera sfera emotiva creata dal grande schermo. Inutile soffermarsi sull'ambito visivo, in quanto un film di tali pretese non può permettersi lacune per quanto riguarda gli effetti speciali. Meno degna di lode è purtroppo la sceneggiatura, a causa di un doppiaggio non del tutto brillante sia in lingua italiana che originale e di dizionari in parte da rivedere.
Un Batman moderno, già estraniato ai tempi dell'episodio di starting da qualsiasi contesto fantascientifico che ne pervada la cornice. Imprevedibili colpi di scena, emozioni forti e predominanti che galleggiano sotto il flebile contorno di una speranza non del tutto perduta costituiscono un film che forse non raggiunge il magico circo del Joker ma resta pur sempre un capolavoro.
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dottor m
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martedì 31 marzo 2015
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un batman umano
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Nolan chiude il cerchio iniziato con Batman Begins, regalandoci un altro capolavoro magistrale. Bane, spietato mercenario scomunicato dalla Setta delle ombre, intende proseguire il disegno di Ra’s al Ghul: distruggere Gotham, città profondamente corrotta, teatro di sofferenza e ingiustizia, per ricreare dalle sue ceneri una nuova civiltà, una sorta di Diluvio universale biblico. Ma la vera cura per il male che affonda nelle radici di Gotham non è questa radicale purificazione: la vera cura è la speranza. La speranza nella giustizia che anima Batman e persone come Gordon e John Blake. La speranza riposta in quei cittadini onesti che ancora popolano le strade di Gotham.
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Nolan chiude il cerchio iniziato con Batman Begins, regalandoci un altro capolavoro magistrale. Bane, spietato mercenario scomunicato dalla Setta delle ombre, intende proseguire il disegno di Ra’s al Ghul: distruggere Gotham, città profondamente corrotta, teatro di sofferenza e ingiustizia, per ricreare dalle sue ceneri una nuova civiltà, una sorta di Diluvio universale biblico. Ma la vera cura per il male che affonda nelle radici di Gotham non è questa radicale purificazione: la vera cura è la speranza. La speranza nella giustizia che anima Batman e persone come Gordon e John Blake. La speranza riposta in quei cittadini onesti che ancora popolano le strade di Gotham. “Questa città ti ha appena dimostrato che ci sono ancora delle persone pronte a credere nel bene” diceva Batman a Joker nel secondo film della saga, dopo che nessuna delle due navi imbottite di esplosivo aveva deciso di far saltare in aria l’altra per salvarsi.
La grandezza di quest’ultimo capitolo e dell’intera trilogia sta nella capacità, da parte del regista, di indagare l’anima dell’eroe, di soffermarsi su ciò che si nasconde dietro la maschera, sull’uomo, su Bruce Wayne. Indaga i suoi sentimenti, le sue paure, le sue debolezze. E’ un Batman più umano, più fragile. Attraverso una trama avvincente e ricca di colpi di scena, Nolan ci descrive l’evoluzione psicologica e fisica del protagonista. All’inizio del film è un uomo che non ha solo rinunciato alla maschera di Batman da ormai otto anni, ma che, dopo la morte dell’amata Rachel, non è più riuscito a restituire un senso alla propria vita. Nel corso del film finirà sul lastrico, allontanerà persino il suo fedele Alfred, sarà sconfitto e umiliato da Bane, ma come gli disse il padre: “sai perché cadiamo, Bruce? Per imparare a rimetterci in piedi”. Dopo aver toccato il fondo, rinchiuso in una terribile prigione che tanto ricorda il pozzo in cui era caduto da bambino, riuscirà a rialzarsi. La sua sarà una crescita progressiva che lo porterà a salvare per l’ennesima volta Gotham, ma soprattutto se stesso.
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bartleby corinzio
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lunedì 27 agosto 2012
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nero più del nero
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La mia prima esile, umile, gioviale impressione è che The Dark Knight Rises sia un film complesso, per quanto non completamente riuscito. Se ne Il Cavaliere Oscuro la cupezza generale veniva, paradossalmente, addolcita dallo strepitoso Joker di Heath Ledger, in questo terzo capitolo l'oscurità cala completamente su Gotham; vale a dire su quello che simboleggia, in qualche modo: il sociale attuale e il suo pessimismo realista. Gotham è la "città appestata", ove la precauzione consiste nella chiusura in toto della città, l' "interdizione ad uscire sotto pena della vita".
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La mia prima esile, umile, gioviale impressione è che The Dark Knight Rises sia un film complesso, per quanto non completamente riuscito. Se ne Il Cavaliere Oscuro la cupezza generale veniva, paradossalmente, addolcita dallo strepitoso Joker di Heath Ledger, in questo terzo capitolo l'oscurità cala completamente su Gotham; vale a dire su quello che simboleggia, in qualche modo: il sociale attuale e il suo pessimismo realista. Gotham è la "città appestata", ove la precauzione consiste nella chiusura in toto della città, l' "interdizione ad uscire sotto pena della vita". Sulla scorta del 17° secolo, per capirci, laddove "per veder funzionare le discipline perfette, i governanti postulavano lo stato di peste" (lo dice Foucault mica io e mica pizza e fichi). Nel film, Bane esercita questa forma di potere. Un fine idealistico radicale e terrorista. Da un'altra parte (e non è spoiler in quanto lo si vede chiaramente nel trailer) l'uomo che tende a mascherarsi ricerca la rinascita in una sorta di panopticon, struttura ambivalente, significativa oltremodo.
Film nero come il pipistrello, stupendamente girato, perfettamente coreografato, solido come la potenza muscolare di Bane. La maestria della sua realizzazione fa, a mio avviso, quasi perdonare alcune pecche nonché leggerezze che rischiano di far scricchiolare immeritatamente l'intera struttura. Si muove, cosa direi peculiare di Nolan, su più livelli e questo giustifica la sua durata (quasi tre ore!). Tom Hardy se la cava alla grande e, come ho letto da qualche parte, si intravede la furia micidiale del Tommy Conlon di Warrior ed è quasi un peccato che debba indossare quella maschera che, nella versione originale, gli conferisce una voce stranissima e sinistra. Nella versione italiana a doppiarlo c'è il buon Filippo Timi, ma quell'accento di Hardy è affascinante e inquietante allo stesso tempo.
Anne Hathaway è la presenza più solare del film, la sua è una catwoman senza eccessi, spigolosa, ironica. E... Be', ora non sto a dare un giudizio sull'intero cast, se no se fa notte e si creerebbe un effetto da pagella calcistica nonché un fastidioso fare spocchioso. E' un film corale ecco, così tagliamo corto. Un film da rivedere certamente, magari in una sala imax, ma pare che in tutta Italy ve ne sia solo una. Un vero peccato. Deve essere spettacolare. Godurie cinefile!
Il capitolo precedente rimane, secondo me, il migliore dei tre, anzi direi che è un gran bel film indipendentemente dal ricollocarlo in una saga pipistrellesca. Questa terza parte è ancora in fase di valutazione e di revisione ma a suo modo sulle prime dico che mi ha colpito. Mi ha colpito e affascinato o viceversa. E' un film triste, triste in loco all'epoca nella quale viviamo. Un film mainstream oscuro, il che di per sé è un'ottima cosa. Forse l'avrei voluto un po' più crudo, più esplicito e anche - in certi piccoli punti - meno ingenuo. Ma direi che in fin dei conti l'attesa è stata ricompensata. Lungi da me fare spoiler (non ne farò) ma è difficile non poter parlare apertamente di alcuni aspetti, di alcune scene che... Ma evitiamo come la peste (per l'appunto) gli spoiler o i bat-spoiler sulla scia dell'incedere del Deshi Basara di Zimmer.
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