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Segreti di famiglia: tragedia (greca) a Buenos Aires

Francis Ford Coppola torna a raccontare la famiglia.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Racconti di famiglia
Alden Ehrenreich (Alden Caleb Ehrenreich) (34 anni) 22 novembre 1989, Los Angeles (California - USA) - Scorpione. Interpreta Bennie nel film di Francis Ford Coppola Segreti di famiglia.

lunedì 16 novembre 2009 - Incontri

Racconti di famiglia
In un incontro a Roma avvenuto nel 2007 Francis Ford Coppola raccontava a Mario Sesti un aneddoto familiare. Era un ricordo d'estate di tanti anni prima; il regista si trovava nella Napa Valley con i figli e i nipoti e aveva proposto ai ragazzi di dedicare quella stagione agli atti unici. Ognuno avrebbe potuto attingere dal vasto repertorio letterario di autori quali Tennessee Williams, Eugene O'Neill o Thornton Wilder o scriverne uno di proprio pugno. Si sarebbero aiutati l'un l'altro, ognuno avrebbe recitato nella pièce dell'altro e a fine estate avrebbero invitato i vicini al grande spettacolo. Sebbene all'inizio qualcuno avesse avanzato qualche protesta dicendo che preferiva andare a pesca o al mare, un poco alla volta tutti si sentirono coinvolti e iniziarono a lavorare al progetto. Secondo Coppola le cose belle che sono accadute in seguito alla sua famiglia – l'esordio di Jason Schwartzman come attore, di Sophia come regista e il successo di Roman – dipendono da quell'estate di atti unici a Napa. Come a dire, anche una famiglia di figli d'arte va guidata e stimolata perché trovi il proprio posto nel mondo. Di tutt'altro stampo e pensiero è il padre-padrone di Tetro, Carlo, musicista di fama mondiale disposto a schiacciare e umiliare il figlio per una questione di rivalità. Coppola, che torna a scrivere una sceneggiatura originale dopo Non torno a casa stasera e La conversazione, confeziona un film personalissimo cui tema principale è "la rivalità tra gli uomini di una famiglia di artisti che cercano, ognuno a modo suo, di esprimere talenti e personalità. Il fatto che la rivalità esista all'interno di una famiglia, tra persone che si vogliono bene, rende la vicenda più complessa e drammatica". Di padre in figlio
Francis Ford Coppola: Mio padre Carmine era uno stimato musicista. Più di una volta gli ho affidato le musiche dei miei film e l'ho visto vincere un Oscar (insieme a Nino Rota, Ndr) per lo score di Il padrino II. In pratica posso dire di averlo visto fare il grande salto; quando ero piccolo ricordo che insieme ai miei fratelli pregavamo perché lo facesse. Se non ha mai ottenuto il successo che voleva è anche, probabilmente, per colpa sua, ma come padre è sempre stato presente e ci ha insegnato tantissimo. Potevamo sempre andare da lui a chiedergli di Mozart, Beethoven o Brahms... sapeva tutto. Anche il padre di Tetro in Segreti di famiglia è un musicista. È un personaggio importante, un maestro riconosciuto in tutto il mondo. Allo stesso tempo però è un padre mostruoso, in conflitto con i figli.

Siamo una famiglia
Francis Ford Coppola: Tetro ha rinnegato la sua famiglia. Mi interessava esplorare questa sorta di amore-odio, del perché e del come sia nato. Quando si è piccoli l'amore per i genitori e i fratelli è quasi scontato, dovuto, ma se qualcuno dei nostri familiari ci ferisce nasce un sentimento in netto contrasto con l'amore che allo stesso tempo non riesce a cancellare l'affetto rendendolo di fatto un sentimento del tutto nuovo. Era proprio quello che stavo cercando con il mio film. Indagare sulla rivalità e su questo amore-odio all'interno di una famiglia di artisti in cui, inevitabilmente, c'è chi ha più talento e chi meno. Ero anche curioso di esplorare l'ereditarietà, il tramandarsi di generazione in generazione il talento, l'estro, cercando di studiarla attraverso la mia propria esperienza per capire perché mi sentivo come mi sentivo. Ho spesso detto che quando scrivi una sceneggiatura originale è come se stessi ponendo delle domande cui risposte le trovi una volta finito il film. Nel caso di Un'altra giovinezza e Segreti di famiglia è successo proprio questo e non vedo l'ora di rifarlo.

Buenos Aires vista da Coppola
Francis Ford Coppola: Volevo ambientare il film in una città straniera e ho scelto Buenos Aires perché pensavo che mi sarebbe piaciuto vivere e lavorare lì; mi piacevano la musica, la cucina e la cultura. Sono partito da un frammento di storia che avevo iniziato a scrivere molti anni addietro, l'ho ambientata in Argentina e ho cominciato a lavorare sulla sceneggiatura mentre stavamo ancora montando Un'altra giovinezza. Quando scegli una città del genere per girarci un film come Segreti di famiglia non vuoi un'immagine da cartolina turistica. Abbiamo optato per alcuni tra i luoghi più oscuri di Buenos Aires, tra i quali La Boca, un quartiere paragonabile a Harlem o a Little Italy. Era perfetto per l'ambientazione bohemien che cercavo per la mia storia e non aveva nulla di ciò che si aspettano di vedere i turisti quando sono in vacanza. Sì c'è il tango e se ne sente l'influenza, ma è meno conosciuta e popolata di altre zone della città. Non era mia intenzione andare in Argentina e darne uno visione superficiale; ci ho vissuto per più di un anno per cercare di dare un senso a cosa si prova nello stare lì e il risultato è quello che ho mostrato nel mio film.

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