Sintetizzando: amore e ribellione (poteva non parlare di ribellione un regista come questo?).
Analizzando: il nostro eroe ha avuto un'infanzia in cui i genitori hanno dimostrato di abitare su un altro pianeta; da questa mancanza di amore (che, nel corso delle sue peregrinazioni, lo porterà a stringere legami fortissimi con chi gli dimostrerà amore) la genesi del suo percorso di ribellione, che lo accompagnerà sino a quando respirerà il gelido soffio della morte nel lontano Alaska, selvaggio come lo scomodo Sean.
Film complessivamente riuscito ma a cui, secondo il mio giudizio, manca quel quid in più per diventare un grande film, magari togliendo qualche scena (l'incontro con gli stranieri dopo la discesa delle rapide e quello con i nudisti nella zona termale) od accorciandone qualche altra, che appesantisce come inutile orpello la storia del nostro novello San Francesco.
Storia che si concluderà scrivendo, nella solitudine totale, che la felicità, per essere vera e completa, deve essere condivisa.
Grandissima colonna sonora che accompagna ed esalta la narrazione.
Paesaggi da ricordare.
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