Titolo originale | Notes on a Scandal |
Anno | 2006 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Richard Eyre |
Attori | Cate Blanchett, Judi Dench, Bill Nighy, Andrew Simpson, Max Lewis, Juno Temple Alice Bird. |
Uscita | venerdì 23 febbraio 2007 |
Tag | Da vedere 2006 |
Distribuzione | 20th Century Fox Italia |
MYmonetro | 3,38 su 21 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 7 marzo 2017
Una giovane professoressa alle prese con la gelosia di una collega più anziana. Il film ha ottenuto 4 candidature a Premi Oscar, 3 candidature a Golden Globes, 3 candidature a Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, In Italia al Box Office Diario di uno scandalo ha incassato 1,4 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Barbara è un'insegnante londinese ormai vicina alla pensione e poco amata dai colleghi. La sua vita solitaria trova consolazione nella gatta Porzia e nella regolare tenuta di un diario. Un giorno arriva nella scuola una giovane e attraente insegnante, Sheba, sposata con un uomo più maturo di lei e con due figli adolescenti, di cui uno affetto dalla sindrome di Down. Barbara inizialmente la critica e poi scopre la sua relazione sessuale con un allievo quindicenne. Da questo momento è consapevole di avere in pugno quella che vorrebbe fosse per lei un'amica e anche qualcosa di più.
Il regista Richard Eyre si è affidato a uno sceneggiatore di eccezione come Patrick Marber (molti ricorderanno Closer di Mike Nichols, adattato da Marber da una sua opera teatrale) per trasporre al cinema il romanzo in bilico tra comicità e dramma di Zo Heller. L'operazione è riuscita grazie anche alla notevole performance delle due protagoniste.
Si tratta di due scuole di recitazione che si confrontano attraverso due star. La Dench con un'espressività contenuta che gioca tutto sui piccoli ma percettibili movimenti del volto e sulla parola. La Blanchett che invece dà al suo personaggio una vitalità serena e tormentata al contempo.
La storia, se vogliamo, è di quelle note e che hanno toccato il vertice del successo con film come Attrazione fatale: qualcuno che ricatta qualcun altro convinto in tal modo di poterne conquistare l'amore. Notes on a Scandal si spinge però più oltre su due versanti. Affronta infatti il tema della pedofilia al femminile che spesso viene poco considerata. Un uomo che ha relazioni sessuali con una minorenne viene in qualche modo considerato più "colpevole" dal senso comune rispetto alla situazione inversa. L'abuso sembra essere considerato come meno forte, forse anche perché statisticamente meno rilevato. C'è però, ed è forse ancora più interessante, la lettura di due fragilità. La prima, quella di Barbara, chiusa in un'apparentemente inviolabile fortezza di solitudine e pronta a fare del male pur di avere ciò che ritiene il proprio 'bene'. L'altra, quella di Sheba, che sembra cercare nel rapporto sessuale con lo studente adolescente una completezza che la Natura non ha donato a suo figlio. Sarà interessante alla fine scoprire se ci sono dei vincitori o solo dei perdenti. Proprio per questo, se decidete di vederlo, non fatevi anticipare nulla sul finale.
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Film bellissimo. Trattare con classe, con grande stile, con sobrietà, con la giusta sensibilità temi assai delicati da maneggiare e ancora oggi “rinnegati” (nell’accezione freudiana del termine) dalla cultura dominante della società occidentale di impronta cattolica, quali l’attrazione tra donne e l’amore tra una donna matura e un adolescente, non [...] Vai alla recensione »
Quando l’amore non si consuma nelle mura domestiche col proprio compagno o coniuge allora è “Scandalo”;quando è attrazione tra due donne o due uomini è ”Scandalo”; quando coinvolge nell’esperienza amorosa un minore è “Scandalo”. Diario di uno scandalo è il titolo dato a questo ottimo film dal suo regista Richard Eyre. Una regia perfetta, racconta tutte queste situazioni “Scandalose” con garbo,senza [...] Vai alla recensione »
Nell’intrecciarsi di sentimenti che questo film mette impietosamente a nudo, la figura di Barbara mostra moti dell’animo netti e decisi, che vedono una costante nel desiderio di possesso della persona amata e nel conseguente suo spietato annientamento, anche se non fisico, quando si sente tradita. L’opera mostra lucidamente le dinamiche mentali e affettive di Barbara, una insegnante [...] Vai alla recensione »
In una scuola superiore londinese arriva una nuova, giovane professoressa, dal look casual e lo sguardo dolce: è la bella Sheba, che presto stringe amicizia con la più anziana e arcigna Barbara. La frequentazione tra le due donne si fa, via via, più stretta: Barbara, che vive in solitudine, entra nella famiglia della collega, sposata con un uomo molto più vecchio e con due [...] Vai alla recensione »
Il film è tutto sulle spalle della Dench, ma la Dench è brava e lo regge bene. Notevole anche la Blanchett, in un ruolo difficile, complesso e sostanzialmente non risolto. La relazione con il minorenne non ha motivi e non ha sviluppo. E' un pretesto. La regia procede un po' a zig zag, a causa di una sceneggiatura con qualche buco e qualche incertezza, tuttavia è una regia [...] Vai alla recensione »
Gran film interpretato da due attrici veramente eccellenti, dialoghi impeccabili e bella sceneggiatura...una storia che fa riflettere e che ti rimane dentro lasciandoti alla fine del film completamente senza parole...da vedere assolutamente e come ho detto prima è magistrale la performance delle due attrici protagoniste...superbe!!!!
Barbara Covett (Judi Dench) è una anziana insegnante di storia in una scuola pubblica a Londra. Solitaria e single, è decisamente poco popolare fra colleghi e studenti, e il suo unico "rapporto" è quello che tiene col proprio diario, a cui confida tutto il disprezzo che prova per il prossimo. All'inizio del nuovo anno scolastico, arriva a scuola una nuova insegnante, l'idealista Sheba Hart (Cate [...] Vai alla recensione »
bel film,reso ancora più interessante dall'interpretazione delle due attrici protagoniste:Dench(vecchia prof,solitaria,burbera,possessiva,lesbica)importante e bella è la voce fuori campo mentre scrive il suo diario;Blanchett(giovane prof appena arrivata nella scuola di North London) le due diventeranno grandi amiche,ma un avvenimento sconvolgerà tutto..
e' piu' "scandaloso" Sheba che circuisce (e si lascia circuire) un ragazzetto di quasi 16 anni o Barbara che, nel significativo finale del film, continua a perseguire i suoi intendimenti morbosi? la morale comune e l'etica dei comportamenti - quasi da sempre - non ammette (giustamente) che un adulto, maschio o femmina che sia, adeschi un minore (ci mancherebbe altro in questo [...] Vai alla recensione »
Stupendo, uno dei miei film preferiti in assoluto, l'ho visto mille e volte e più lo vedo e più mi piace e poi ci sono le mie due attrici preferite, quindi ve lo consiglio vivamente è stupendo!!!!!
bel film,reso ancora più interessante dall'interpretazione delle due attrici protagoniste:Dench(vecchia prof,solitaria,burbera,possessiva,lesbica)importante e bella è la voce fuori campo mentre scrive il suo diario;Blanchett(giovane prof appena arrivata nella scuola di North London) le due diventeranno grandi amiche,ma un avvenimento sconvolgerà tutto..
La storia è trattata con indubbia maestria e intelligenza, grazie alla sceneggiatura del bravissimo Marber (Follia, Closer) anche se il finale lascia un po perplessi. Si resta comunque soddisfatti e consapevoli di aver assistito a un film importante e scomodo. La regia di Eyre è precisa e attenta alle varie situazioni, ma resta impareggiabile il duello di attrici a dir poco magistrale.
nausearmi :/ non dico che le attrici non siano state brave e abbiano saputo interpretare bene il loro ruolo, ma la storia è talmente torbida che...beh verso la fine mi ha dato una sensazione di nausea tale che i film horror non riuscirebbero mai a darmi
«Notes on a Scandal», passato fuori concorso, non si limita ad ancorarsi alle magistrali prove di attrici fuoriclasse come Judi Dench e Cate Blanchett. L'esperto regista Richard Eyre traspone, infatti, come meglio non si potrebbe, l'omonimo romanzo di Zoe Heller, in cui la sottile morbosità dell'attrazione lesbica e l'inquietante sottomotivo del plagio si traducono in una narrazione lineare e sicura [...] Vai alla recensione »
È liscia la pelle di Sheba Hart (Cate Blanchett). Così annota Barbara Covet (Judi Dench), e così dice la sua voce fuori campo in una delle prime sequenze di Diario di uno scandalo (Notes on a Scandal, GranBretagna, 2006,92'). Sembra non ci siano dubbi: è attrazione sessuale, quella che induce la matura insegnante di storia a irretire la giovane col-.
Judi Dench è un'insegnante zitella, solitaria, scansata da tutti, vive sola col gatto e la sua omosessualità repressa. Riversando sul suo diario tutto il nulla che le capita nell'arco della giornata, con tanto di stelline d'oro per i giorni migliori. Quando al liceo arriva Cate Blanchett, giovane e disinibita insegnante d'arte, sposata con un uomo molto più anziano di lei (naturalmente era il suo professore [...] Vai alla recensione »
Senza più santi né eroi, siamo soli, noi. Dall'Albione più "perfida", un gioiellino di trascrizione drammaturgica per lo schermo. Contesto, temi e recitazione si amalgamano in uno spettacolo tra i più intensi della stagione. Teatro: la scuola inglese contemporanea, microsocietà in cui all'indolenza o al bullismo dei ragazzi risponde la rassegnazione cinica o burocratica dei docenti.
Diario di uno scandalo è uno di quei film dove tutto e tutti sembrano funzionare al meglio: la regia di Eyre che azzecca l'essenzialità ed il rigore che gli erano sempre sfuggiti; la sceneggiatura di Marber che mette da parte la retorica logorrea di Closet, i bravissimi interpreti — la coppia di protagoniste su tutti. Eppure, non sono (solo) questi gli elementi che rendono memorabile ed importante [...] Vai alla recensione »
Con i gay maschi non succede più: ora quasi nessuno metterebbe in un film (forse neppure in una farsa) un omosessuale sculettante, civettuolo. Con le femmine invece capita ancora di usare uno stereotipo, una marionetta; in Diario di uno scandalo di Richard Eyre, la meravigliosa Judi Dench (capelli mozzi, giacche virili, scarpe basse, calze spesse, gatto adorato, passo militare) è mascherata in modo [...] Vai alla recensione »
Lo scandalo, in Diario di uno scandalo di Richard Eyre, è una relazione sessuale tra la quarantenne insegnante d'arte di una scuola inglese e un ostudente quindicenne. Un fatto spesso registrato dalla cronaca: la supplente che a Nova Milanese si spogliava e lasciava toccare da cinque ragazzini; l'insegnante di Washington che faceva l'amore con un tredicenne e venne condannata per stupro a sette anni [...] Vai alla recensione »
Due insegnanti diverse in tutto, un ragazzo di 15 anni angelico e demoniaco insieme, due passioni proibite che sono la metafora bruciante della solitudine, del rancore, della segregazione sociale e sessuale che mina le società cosiddette liberali. Barbara (Judi Dench) è un'anziana insegnante sola, risentita, sarcastica, troppo colta per non avere le proprie idee, troppo amara (e povera) per non spargere [...] Vai alla recensione »
Una gara di bravura fra due prime attrici strepitose, entrambe candidate all'Oscar. Un adattamento letterario di rara intelligenza e appropriata crudeltà. Una storia inventata nella quale echeggiano fatti di cronaca verificatisi di qua e di là dall'Oceano che traducono con esattezza l'angosciosa confusione di ruoli e di identità, anagrafiche e sessuali, propria dei nostri anni.
Il cinema del premiatissimo Richard Eyre per qualcuno potrà essere raffinatezza da pomeriggio con tè e sussurri. Gli dobbiamo però almeno il rilancio della carriera di Judi Dench, cui ha affiancato la vitalissima Kate Winslet in Iris. Qui tocca a una delle rare talentuose di oggi, Cate Blanchett, tenerle testa in questo dramma shakespeariano di ricatto e passione.
Se ai grandi registi si può concedere talvolta l'opportunità di inseguire alcuni temi particolarmente cari anche per più di un film, è raro poter osservare la medesima circostanza nei riguardi degli sceneggiatori, anche di quelli più bravi, sottoposti come sono al giogo delle grandi macchine produttive che richiedono ecletticismo e dedizione al lavoro su commissione.
Adesso è più facile istituirsi un amore, che viverlo veramente. È quello che fa Barbara con Sheba: che vuole per sé, con sé, e che infine riesce a "possedere", anche se soltanto per brevissimo tempo. L'orrore che Diario di uno scandalo inscena è di un sentimento costruito metodicamente nero su bianco, sulle pagine di appunti che hanno la forma di un rotocalco tendenzioso e lo spirito di un immaginario [...] Vai alla recensione »
Con una certa audacia, in questo film tratto dal romanzo di Zoë Heller vengono evocati gli spiriti di Hitchcock e Nabokov. È un thriller psicologico in cui Barbara, un'anziana professoressa in una scuola pubblica del nord di Londra, si prende un'infatuazione ossessiva per Sheba, una collega più giovane. Le sensazionali interpretazioni di Judi Dench e Cate Blanchett sono sostenute da un ottimo gruppo [...] Vai alla recensione »
Sei anni fa uscì in Inghilterra un libro di Zoe Heller presto incoronato best-seller. Il titolo in originale faceva What She Was Thinking: Notes On A Scandale. Lo scandalo era dato, nella sempre puritana Inghilterra, dalle confidenze diaristiche di una vecchia professoressa, solitaria e burbera, e innamorata di altre donne. Cosa c'è di scandaloso non si sa.
State lontani da quella scuola. Gli alunni sono dei pazzi scatenati, ma gli insegnanti hanno ben poco da insegnare. Con Diario di uno scandalo, Richard Eyre offre il ritratto impietoso di un universo sociale sfatto, tenuto insieme solo dalla forza d'inerzia. E Lofa depistandoci crudelmente, almeno all'inizio. Gli occhi con cui vediamo il tutto, infatti, sono quelli di Barbara, un'anziana professoressa [...] Vai alla recensione »
Judi Dench è un'anziana insegnante arcigna, severissima, autoritaria, la più temuta ma anche l'unica rispettata in una scuola superiore londinese degradata. Ed è una donna solitaria, circondata da qualche impalpabile mistero. Il romanzo omonimo di Zoe Heller su cui si fonda il film di Richard Eyre (fu uno dei nomi di punta della nouvelle vague britannica degli anni 80) è scritto in forma di diario, [...] Vai alla recensione »
Thriller passionale senza omicidio, ma con vendetta melodrammatica. Come nel romanzo di Zoe Heller (Bompiani) che ispira il film, l'attrazione dell'anziana professoressa Barbara per la sua giovane collega Sheba è un'esplosiva miscela. Solitudine e desiderio si fondono in un'ossessione che s'illumina nell'ambiguità: Barbara vuole una fascinosa amante, Sheba una saggia confidente.
Dei narratori tendiamo a fidarci. Per questo, quando si rivelano inaffidabili o bugiardi, restiamo malissimo. Accade nell'"Assassinio di Roger Ackroyd" di Agata Christie: alla fine del romanzo, il dottor Sheppard confessa in una nota postuma la sua colpevolezza, dopo averla tenuta nascosta al lettore per duecento pagine, mentre raccontava l'indagine di Hercule Poirot.
Diario di uno scandalo di Richard Eyre pare un ulteriore episodio di The Hours. Simile il tema; simile la bravura di Cate Blanchett e Judi Dench nel Diario a quella di Nicole Kidman, Julianne Moore e Meryl Streep in The Hours; simile l'invadenza musicale di Philip Glass; e poi c'è l'invocazione della Blanchett a Virginia Woolf. Trama: un'anziana maestra (la Dench), sola, s'invaghisce di una giovane [...] Vai alla recensione »
Il desiderio estremo che nasce dalla solitudine, l'ossessione che si nutre dell'isolamento. Diario di uno scandalo è uno di quei rari film in cui il tema di partenza - l'amicizia estrema tra due donne in difficoltà - può arricchirsi all'infinito di altri spunti. Nato per diretta ispirazione dal best-seller letterario di Zoe Heller "What she was thinking: Notes on a scandal", questo "Diario" aggiunge [...] Vai alla recensione »