La cavalcata dei resuscitati ciechi

Film 1972 | Horror 92 min.

Titolo originaleEl ataque de los muertos sìn ojos
Anno1972
GenereHorror
ProduzioneSpagna
Durata92 minuti
Regia diAmando de Ossorio
AttoriTony Kendall, Fernando Sancho, Esther Roy .
MYmonetro 2,55 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Amando de Ossorio. Un film con Tony Kendall, Fernando Sancho, Esther Roy. Titolo originale: El ataque de los muertos sìn ojos. Genere Horror - Spagna, 1972, durata 92 minuti. - MYmonetro 2,55 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Consigliato nì!
2,55/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 3,10
CONSIGLIATO NÌ
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Recensione di Gordiano Lupi
Recensione di Gordiano Lupi

Armando De Ossorio deve la sua fama al ciclo dei resuscitati ciechi, una variante sul tema degli zombi modificata nella storia dei Templari che tornano dalla morte e chiedono un tributo di sangue. Il film è ambientato in Portogallo, per sfuggire alla rigida censura franchista che non avrebbe permesso una pubblicità negativa alla Spagna turistica. L'antefatto mostra i Templari accecati e uccisi dal popolo che promettono un ritorno a base di sangue e vendette. La promessa viene mantenuta cinque secoli dopo nel paesino di Bouzano, proprio in occasione della festa che commemora l'uccisione dei Templari. La trama horror è resa meno cruda da una storia d'amore tra Luis (Tony Kendall), incaricato dal sindaco Ortiz (Ferdinando Sancho) di occuparsi dei fuochi artificiali, e Vivian (Esperanza Roy). Vivian è fidanzata con il malvagio sindaco, ma in passato ha avuto una storia con Luis e si rende conto di amarlo ancora. La mattanza dei resuscitati ciechi comincia per colpa dello scemo del villaggio che sacrifica una ragazza sulle loro tombe e pensa di poter guidare la vendetta. I cavalieri escono dalle fosse cavalcando destrieri zombi e si impossessano della città seminando morte e terrore.
La pellicola è il seguito de Le tombe dei resuscitati ciechi ma non è in connessione con la precedente e si può gustare anche senza aver visto il primo film. Il film successivo è La nave maledetta (1974), ma va citato anche La notte dei gabbiani (1975), ultimo capitolo della saga.
Il critico italiano non può fare a meno di notare analogie tra il cinema di De Ossorio e quello dei nostri Fulci e D'Amato, anche se al regista spagnolo manca la forza di filmare la morte e di andare oltre il consentito tipica di Fulci. H. G. Lewis, il padre del gore, fa sentire la sua influenza, soprattutto per molte sequenze di squartamenti realistici e di estrazione delle viscere dal corpo umano. L'ambientazione provinciale è perfetta e a tratti fa venire in mente Non si sevizia un paperino (1972), così come il pasto cannibale del cuore umano fa tornare alla memoria Antropophagus (1980). L'antefatto che narra l'eccidio dei Templari sembra figlio della medesima ispirazione che troviamo nelle prime sequenze de L'Aldilà (1981) di Lucio Fulci. La scena dei resuscitati ciechi che escono dalle fosse ricorda quella simile di Zombi 2 (1979), quando i corpi di vecchi conquistadores risorgono dalla morte. De Ossorio usa molto il rallenty per far muovere i resuscitati e l'andatura lenta dei morti viventi ricorda gli zombi di Fulci, anche se i due registi conservano una ben definita originalità. De Ossorio realizza un'insolita variazione sul tema degli zombi ispirandosi a un ciclo di poesie ottocentesche sui fantasmi dei Templari, anche se i suoi resuscitati sembrano una sorta di mummie. Molto intensa la lugubre musica di sottofondo che diventa angosciante ogni volta che i Templari colpiscono e ricorda le celebrazioni liturgiche. Tipico di un film di zombi è lo svolgimento finale sullo schema di un western (indicativa la presenza di Ferdinando Sancho, cattivo per antonomasia di tanti western italiani) con gli uomini assediati e i resuscitati che attaccano e uccidono. Molte analogie si riscontrano con La Chiesa (1988) di Michele Soavi, soprattutto nella parte finale, anche se qui non sono i demoni che aggrediscono il gruppo sotto assedio. Da notare un finale ad alta tensione con una bambina in pericolo usata come esca dal perfido sindaco Sancho. La cavalcata dei resuscitati ciechi è un film che realizza una bella atmosfera di terrore durante una notte lunga e ventosa che termina con la luce del sole e una sorpresa finale. Punti deboli sono una lentezza eccessiva, alcuni dialoghi datati e un affrettato finale. Considerando che la pellicola è del 1973, resiste bene al passare del tempo e resta un esempio di horror intelligente e originale.

Sei d'accordo con Gordiano Lupi?

In una cittadina spagnola si celebra l'anniversario del rogo dei Templari, consumato 500 anni prima per impedire i sacrifici umani che questo ordine cavalleresco celebrava. Ma i Templari escono dalle loro tombe e seminano terrore fra la popolazione, assediando fino all'alba la chiesa con le dieci persone che vi si sono barricate. Solo tre riescono a salvarsi.


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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 24 marzo 2020
Onufrio

La brillante idea del primo capitolo di Amando De Ossorio sui Templari resuscitati, non trova seguito in questo secondo episodio. La città di Berzano (Portogallo) si è riunita per festeggiare come ogni anno la liberazione del piccolo paesino dai Templari che vissero in queste terre 500 anni fa. Lo stolto del paese però riporta in vita i Resuscitati Ciechi sacrificando per loro [...] Vai alla recensione »

sabato 26 maggio 2012
Flatout

Questo film non ha una trama coinvolgente, noioso, senza storia...insomma, uno di quei film che quando finisci di vederlo ti chiedi: e quindi? Cosa ci ho guadagnato vedendo sto film? Inoltre i rsuscitati ciechi non avrebbero dovuto vedere comunque, perchè ormai gli organi interni dovrebbero essersi decomposti...

domenica 28 marzo 2021
Dandy

  Secondo film della serie.Il regista continua ad ispirarsi a "La notte dei morti viventi",coi protagonisti barricati in una chiesa e assediati dai morti(e come in altri film di Romero,nella situazione estrema alcuni di loro si comporteranno nei modi più biechi).Mentre l'idea della resurrezione dei templari durante la festa paesana in memoria della loro esecuzione 500 [...] Vai alla recensione »

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