Titolo originale | The Brat |
Anno | 1931 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 60 minuti |
Regia di | John Ford |
Attori | Sally O'Neil, Alan Dinehart, Frank Albertson, William Collier Sr., Virginia Cherrill June Collyer, J. Farrell MacDonald, Mary Forbes, Albert Gran, Louise Mackintosh, Margaret Mann. |
Tag | Da vedere 1931 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 25 giugno 2018
Uno scrittore porta a casa una trovatella. L'accoglienza della famiglia è ostile ma ben presto le dinamiche cambiano.
CONSIGLIATO SÌ
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Un romanziere di Park Avenue, MacMillan Forester, fa ritorno alla casa di campagna di famiglia in compagnia di una trovatella, pescata in un tribunale notturno del Lower East Side, con l'idea di usarla come fonte d'ispirazione per il suo nuovo libro. La signorina non conosce le buone maniere ma la sua spontaneità porta una ventata di positivo sconvolgimento. In particolare, pur subendo il fascino del suo pigmalione, la trovatella trova un'anima affine nel fratello di lui, Stephen, insofferente al clima borghese e anaffettivo di casa e desideroso di occuparsi di un ranch nel West e vivere lontano dalla società.
Bisogna aggrapparsi a quest'ultimo aspetto per ritrovare John Ford dentro questa brillante e appassionata commedia sociale, ma solo a livello tematico. Sul fronte stilistico, invece, le scene memorabili sono moltissime, l'ironia le attraversa tutte, non c'è personaggio che non lasci il solco e non c'è primo piano che non scuota.
Fin dalla primissima sequenza, ambientata nel tribunale notturno, è evidente come in The Brat la natura teatrale della commedia omonima di partenza si trasformi in grande cinema grazie al ritmo imposto dalla regia e come il passaggio introduca anche uno dei nuclei focali del film, vale a dire la critica della società newyorkese e della sua scena artistica in particolare. Se in questo ambiente, di piccole menzogne e grandi recite (splendida la parte di Lena, ex attrice di Broadway dedita all'alcolismo, e spassosa la gag su Caruso, leggenda della ristorazione italoamericana), si guarda all'arte con un sorriso affettuoso, come al luogo in cui talento e fortuna non vanno necessariamente insieme, la villa dei Forester diventa invece il bersaglio di una critica più affilata e severa, mirata alla vanità e al regime delle apparenze, in cui la presenza minuta ma scoppiettante di Sally O'Neil rompe graficamente e letteralmente la compostezza fasulla dell'inquadratura, nelle scene dell'altalena e della lotta a mani nude con un'aristocratica pretendente di Mac (interpretata niente meno che dalla fioraia cieca di Chaplin, Virginia Cherrill).
Non stupisce che per il restauro e la riproposizione al pubblico di questo piccolo gioiello del '31, abbiano unito le forse istituzioni afferenti a diversi pianeti dell'arte cinematografica, dal MoMA alla Film Foundation di Scorsese e soci, la Société des Auteurs, la Writers Guild of America: pur nell'ambito di un film assegnatogli, e dunque non scelto, Ford lavora sugli interpreti, sugli ambienti e sui dialoghi in maniera inventiva e umanizzante, persino nella tipizzazione più spinta.