Titolo originale | Skjult |
Anno | 2009 |
Genere | Horror |
Produzione | Norvegia |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Pål Øie |
Attori | Arthur Berning, Knut Morten Brekke, Gabriel August Gjønnes, Agnes Karin Haaskjold, Andreas Haugsbø Bjarte Hjelmeland, Kristoffer Joner, Marko Iversen Kanic, Anders Danielsen Lie, Elisabeth Lillevik, Cecilie A. Mosli, Karin Park, Julie Rusti, Marius Rusti, Eivind Sander, Jon Sigve Skard, Are Strand. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 10 maggio 2012
CONSIGLIATO N.D.
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Un ragazzino fugge nel bosco, di notte. Sbuca in mezzo a una strada all'improvviso. Per evitarlo, un camion investe un auto, che si incendia. Un altro ragazzino osserva sgomento. Diciannove anni dopo, l'allora ragazzino Kai Kross (Kristoffer Joner) torna nel luogo dell'incidente perché la mamma è morta e sta per essere cremata. Kai ha conseguente-mente ereditato la vecchia casa di famiglia. Va a darle un'occhiata e la trova piuttosto malmessa, piena di bambolotti fasciati. I ricordi ambigui del passato si alternano a improv-vise apparizioni fantasmatiche. La luce illumina la cornetta di un telefono che aspetta solo che qualcuno parli. Kai getta una pallina che ha trovato giù per le oscure scale della canti-na. Poi discende le scale. La pallina sembra tornare indietro dal buio. Kai la afferra, ma è a sua volta afferrato da una mano che sbuca dalle tenebre. Spaventato, corre fuori. Vor-rebbe dare fuoco a tutto, ma lo interrompe l'arrivo di Sara, una sua vecchia amica d'infanzia che lui non ricorda. Ora fa la poliziotta ed è anche molto cordiale. Kai va ad al-loggiare in albergo. Anche la ragazza al banco è cordiale, dopo aver ricevuto una telefona-ta. Kai si ritrova al centro di un inquietante viluppo tra passato e presente. Tra la vita e la morte.
Ecco l'ennesimo bel thriller norvegese, derivativo e risaputo ma girato con passione e competenza. La sensazione di 'già visto' che coglie lo spettatore smaliziato viene compensata dallo stile virtuoso (ispirato al Lynch di Twin Peaks), dalla bravura del cast, dalla buona tensione narrativa, dalla bellezza delle ambientazioni nordiche. Una tirata d'orecchie per una fotografia autoriale ma tecnicamente [...] Vai alla recensione »
Nello spazio di Bogani dedicato al festival berlinese leggo «Al mercato – che qui, come a Cannes, è importantissimo – verrà presentato Hidden, primo film italiano in 3D, costato 4 milioni e mezzo di euro». Forse è poco chiaro ma cliccando su Hidden scopro che non ha nulla di italiano. Refuso dell'autore o altro?