Anno | 2009 |
Genere | Thriller |
Produzione | Australia |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Jonathan Auf Der Heide |
Attori | Oscar Redding, Arthur Angel, Paul Ashcroft, Mark Leonard Winter, Torquil Neilson Greg Stone, John Francis Howard, Jonathan Auf Der Heide, Jason Glover, Adrian Mulraney, Ben Plazzer, Matt Wilson (II), Tom Wright. |
MYmonetro | 2,43 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 23 settembre 2009
CONSIGLIATO NÌ
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Otto prigionieri vengono spediti dall'Impero Britannico a Van Diemen's Land, ossia l'attuale Tasmania. Riescono a sfuggire al controllo delle guardie ma ad attenderli c'è una natura sconosciuta, inesplorata e niente affatto ospitale.
Suggestiva sin dalle prime riprese della lussureggiante vegetazione della Tasmania, l'atmosfera di Van Diemen's Land - un mix di natura selvaggia, giubbe rosse e carcerati senza speranza che non si rassegnano di fronte a un no future più che certo - costituiva materiale fertile per elaborazioni personali sul tema, con tutte le carte in regola per affondare il colpo. Sconvolgere sì, épater les bourgeois (posto che sia ancora possibile), ma soprattutto osare.
C'è molto poco di tutto questo, invece, nei 100' confezionati da Auf Der Heide senza l'ombra di un'idea di cinema a sorreggerli. Fin dall'inizio è chiaro che i colori saranno desaturati, che i filtri grigio-blu domineranno la scena, che la fotografia tutta sarà quella di un "Vanity Fair speciale cannibalismo", anziché sbattere in faccia al pubblico qualcosa di sporco, grezzo e privo di compromessi. Auf Der Heide non si sbilancia, sceglie sempre la via più breve e meno accidentata per comunicare, senza fornire un punto di vista, se non negli abbozzi di riflessioni esistenziali dell'irlandese Pearce - che pensa e parla solo in gaelico - che mirano al Caviezel de La sottile linea rossa, ma restano disperatamente al di qua del guado.
Una mancanza di coraggio e di voglia di mettersi in gioco che fanno di Van Diemen's Land una (eccellente) occasione mancata.
...ma alla fine se il film è bello o brutto si capisce solo dal numero delle stelline?