Anno | 2006 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Congo |
Durata | 75 minuti |
Regia di | Zeka Laplaine |
Attori | Zeze Motta, Iris Laplaine, Gaspard Laplaine . |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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La riscoperta dai legami famigliari attraverso la misteriosa scomparsa di un fratello.
CONSIGLIATO NÌ
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Un uomo scompare nel nulla dopo aver abbandonato suo figlio in una stazione ferroviaria, lasciando in apprensione la propria famiglia. L'improvvisa mancanza (quasi una fuga) è l'occasione per rispolverare il passato e compiere un viaggio a ritroso alla ricerca non solo del parente scomparso, ma delle proprie tradizioni, abitudini, valori. Girato interamente in digitale, Kinshasa Palace affronta con tono diretto e fare documentaristico, la vita quotidiana di una famiglia alle prese con la riscoperta dell'infanzia perduta.
Difficile giudicare un lungometraggio come quello del regista Zeka Laplaine senza scadere in giudizi dettati dalla retorica. Il cinema africano è ancora difficile da leggere agli occhi di uno spettatore occidentale. Prodotti diversissimi fanno capolino nelle sale, alternando capolavori veri e propri a inutili e sterili esperimenti audiovisivi.
Questo Kinshasa Palace si inserisce senza dubbio nella seconda categoria, scambiando la macchina da presa (in questo caso una telecamera digitale) per un testimone puro e semplice della vita di tutti i giorni. Più filmino amatoriale che cinema, senza nessuna trovata registica (laddove se ne sentisse il bisogno), né una sceneggiatura (tra l'altro inesistente) che possa suscitare un qualsivoglia interesse nei confronti del pubblico pagante. Distribuito grazie al sostegno del fondo concesso dall'Unicredit Foundation, il film non lascia spazio a dubbi, portando nelle sale una pellicola che non rappresenta certo nel modo migliore le centinaia di produzioni che fanno il vanto del Continente nero.