Titolo originale | Sunrise |
Anno | 1927 |
Genere | Muto |
Produzione | USA |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Friedrich Wilhelm Murnau |
Attori | George O'Brien, Janet Gaynor, Margaret Livingston, Bodil Rosing, J. Farrell MacDonald Jane Winton, Ralph Sipperly, Arthur Housman, Eddie Boland. |
Tag | Da vedere 1927 |
MYmonetro | 3,65 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento sabato 2 ottobre 2010
Tratto dal romanzo Una gita a Tilsit di Hermann Sudermann. Un altro capolavoro di Murnau, il primo girato negli Stati Uniti e vincitore di due... Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, In Italia al Box Office Aurora ha incassato 167 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Sedotto da un'affascinante donna venuta dalla città, il giovane contadino Ansass tenta di uccidere la moglie Indre, simulando un incidente, per poter fuggire con l'altra. Tuttavia, durante una gita in barca, l'uomo, pur avendone l'occasione, non trova il coraggio di eliminare la moglie, finendo anzi con il rinsaldare il suo legame matrimoniale. A sera però, mentre ritornano in barca verso la loro fattoria, un temporale fa cadere Indre in acqua. Dopo aver chiesto aiuto, le ricerche portano solo al recupero dei resti dell'imbarcazione: è allora che Ansass decide di ritrovare e uccidere la donna di città, che lo aveva istigato all'omicidio, ma proprio mentre sta per strangolarla, l'uomo apprende che la moglie è stata salvata da un vecchio pescatore. Con il sopraggiungere dell'aurora, sul lago finalmente ritornerà la quiete.
Tratto da un racconto di Hermann Sudermann, mutato nel finale, il primo dei 4 film americani del regista tedesco Murnau, che riscosse all'epoca un modesto riscontro di pubblico, costituisce uno dei vertici del suo cinema: Aurora è un'opera che sembra a tratti più tedesca che americana (a riprova della grande autonomia che, insieme a mezzi ingenti, la produzione concesse all'autore), potendo contare su un geniale impiego della luce (con la vittoria dell'Oscar per la migliore fotografia), del ritmo, dell'atmosfera quasi espressionistica, della profondità di campo, della mobilità della cinepresa. Nel 1939 in Germania ne venne realizzato un remake, Verso l'amore, di Veit Harlan.
L'Uomo, proprietario di una fattoria dove vive con la giovane Moglie, viene sedotto da un'affascinante Donna di Città, che lo persuade ad uccidere la Moglie annegandola nel lago e simulando un incidente. Ma proprio nel momento in cui sta per compiere il suo gesto omicida, l'Uomo si pente e riscopre l'amore per la Moglie; così, i due coniugi trascorrono una giornata insieme nella grande città.
Prima produzione americana del regista Friedrich Wilhelm Murnau, indiscusso maestro dell'espressionismo tedesco, Aurora rappresenta uno dei massimi capolavori nella storia del cinema muto. Sceneggiato da Carl Mayer sulla base di un racconto di Hermann Sudermann, il film di Murnau (prodotto dal magnate di Hollywood William Fox) è un classico che rimane ancora oggi ineguagliato per la sua straordinaria forza espressiva, per l'acuto lirismo della storia raccontata e per la sua sorprendente capacità di asservire la macchina da presa alle necessità del linguaggio cinematografico, con l'uso dei sottotitoli ridotto al minimo e lo splendido commento musicale di Hugo Riesenfeld ad accompagnare le immagini.
La pellicola di Murnau può quasi essere assimilata ad una sinfonia in tre tempi, in cui ad una prima ed una terza parte dai toni tragici fa da contrappunto un'ampia sezione centrale - quella ambientata nella città - in cui il pathos è stemperato dal registro da commedia e da parentesi di assoluta comicità (come la caccia al maialino). La struttura narrativa del film (sottotitolato Canzone di due esseri umani) è incentrata sulla dicotomia fra i due opposti poli femminili fra i quali si trova scisso il protagonista (George O'Brien): la Moglie (Janet Gaynor), dolce, amorevole e mansueta, autentica personificazione della serenità familiare e dell'ideale di vita piccolo-borghese; e la Donna di Città (Margaret Livingston), affascinante, sofisticata e pericolosamente tentatrice (magistrale il piano sequenza che descrive l'incontro fra l'Uomo e la sua amante nella palude, in una scena percorsa da un sotterraneo erotismo).
L'intermezzo fra la parte iniziale e finale, costituito dall'avventurosa gita in città dei due protagonisti, corriponde ad un tuffo nel caotico e frastornante mondo moderno, che contribuirà al recuperato idillio fra l'Uomo e la Moglie e alla riaffermazione dei valori domestici. In compenso, il prologo e l'epilogo sono attraversati da una fortissima vis drammatica, che raggiunge il suo apice con la furiosa burrasca scoppiata durante il ritorno a casa, inevitabile preludio all'happy ending con il ricongiungimento dei due coniugi alle prime luci dell'alba. Oltre al raffinatissimo bianco e nero di Charles Rosher e Karl Struss, l'altro grande punto di forza del film è nel carattere innovativo della regia di Murnau, che sperimenta in maniera rivoluzionaria le possibilità di movimento della cinepresa e la profondità di campo. Alla prima edizione degli Academy Award, Aurora si aggiudicò tre premi Oscar: miglior attrice (la ventunenne Janet Gaynor), miglior fotografia ed un riconoscimento speciale per la produzione artistica. Rifatto nel 1939 in Germania con Verso l'amore.
AURORA disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€9,99 | – | |||
€12,99 | – |
TRAMA:Una donna proveniente da una città seduce un contadino e cerca di istigarlo a uccidere la moglie...lui non riuscirà a ucciderla e,facendosi perdonare,rafforzeranno il loro rapporto coniugale in giro per la città...RECENSIONE: AURORA di Friedrich Wilhelm Murnau è.probabilmente,il prototipo di un film perfettamente riuscito a tutti i livelli e specialmente sul piano [...] Vai alla recensione »
Un contadino (George O’Brien) tradisce sua moglie (Janet Gaynor) con una donna della città (Margaret Livingston). Quest’ultima tenterà di persuaderlo a compiere un omicidio: sbarazzarsi della consorte annegandola nel lago, vendere la fattoria e poi seguirla in città. L’uomo, diviso tra l’affetto della famiglia e la terra e la passione impura per l’ammiccant [...] Vai alla recensione »
L'impianto è interamente teatrale, vi domina l'espressionismo tedesco. E' lodevole il tentativo di accentuare e armonizzare le interpretazioni, inevitabilmente tutte di volto. La storia è stata ripetuta varie volte nella letteratura e nella cinematografia americana. Qui mancano l'una e l'altra così come manca il linguaggio cinematografico.
Le Giornate del cinema muto di Pordenone (passate a Sacile) hanno fatto scuola. Il silent film è diventato un oggetto del desiderio e del botteghino come dimostra il successo in sala del «più bel film della storia del cinema» (François Truffaut), Aurora (Sunrise, Usa 1927) di Friedrich W. Murnau distribuito in questi giornidalla Bim. La copia restaurata del film è stata presentata alle XVII Giornate [...] Vai alla recensione »
Un capolavoro ritrovato. Non che fosse perduto o che non lo si potesse vedere, in questi anni, nelle cineteche. Non che gli amanti del cinema classico l’avessero mai dimenticato. Ma perduto era per il grande pubblico delle sale. E invece, come è già successo negli scorsi anni con Il terzo uomo, con Jules et Jim, con Il grande dittatore, anche Aurora di Friedrich Wilhelm Murnau prende la strada dei [...] Vai alla recensione »
Un fatto già eccezionale quello di riproporre nelle sale i capolavori del passato, a maggior ragione un film muto. F. W. Murnau era una celebrità in Germania, con Nosferatu e L'ultima risata, quando un'offerta del tycoon holliwoodiano William Fox gli fece prendere la stessa strada che altri mitteleuropei, da Stroheim a Lubitch a Wilder, avevano già o avrebbero preso.
Ritorna sul grande schermo Sunrise-Aurora, il capolavoro di Friedrich Wilhelm Murnau, in un’edizione restaurata dal British Film Institute, dall’academy Award Archive, dalla 20th Century Fox e distribuita dalla Bim, che ci ha già regalato la visione in sala di altri gloriosi e adorati film come Il terzo uomo di Carol Reed, l’Othello di Welles, Jules et Jim di Truffaut e Il grande dittatore di Chaplin. Quan [...] Vai alla recensione »
Era il 23 settembre 1927, al Times Square Theatre di New York. William Fox presentò in anteprima mondiale il nuovo film di Friedrich Wilhelm Murnau Aurora, il primo da lui realizzato negli Stati Uniti, dopo essersi affermato in Germania uno dei più grandi, se non il più grande regista tedesco, autore del mitico Nosferatu il vampiro, dello straordinario Ultima risata, del grottesco Tartufo, del poetico [...] Vai alla recensione »
Torna accompagnato dalle musiche originali di Hugo Riesenfeld uno dei massimi cinecapolavori di tutti i tempi: Aurora (1927), primo film girato a Hollywood dal grande F. W. Murnau, il regista di Nosferatu e de L’ultima risata . Il restauro è curato dal British Film Institute e dall’Academy Award Archive. La casa che da venerdì lo riporta in sala per farlo uscire in autunno su Dvd è la stessa che ha [...] Vai alla recensione »
Vero spettacolo, vere emozioni, vero, grande cinema. Non è affatto un polveroso reperto dei passato il magico Aurora, diretto nei remoto 1927 da Friedrich Wilhelm Murnau, di nuovo in sala in copia restaurata, con l’accompagnamento di un coinvolgente e complesso commento musicale. Bastano pochi fotogrammi per superare l’abisso temporale e culturale. E accettiamo subito l’interpretazione così caricata [...] Vai alla recensione »
«I film hanno un avvenire che supera i nostri sogni?», sì domanda Friedrich Wilhelm Murnau, nel 1928, sul «McCall’s Magazine». Nel 1927 ha girato il suo primo film hollywoodiano. Tratto da un racconto di Hermann Sudermann e scritto da Carl Mayer, si intitola Sunrise: A Song of Two Humans (95’). Con il titolo Aurora, oggi la si rivede in copia restaurata, quella «canzone di due esseri umani» che, nel [...] Vai alla recensione »