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Giacomo Campiotti

Giacomo Campiotti è un regista, scrittore, sceneggiatore, assistente alla regia, è nato il 8 luglio 1957 a Varese (Italia).
Nel 1996 ha ricevuto il premio come miglior soggetto al Nastri d'Argento per il film Come due coccodrilli. Giacomo Campiotti ha oggi 66 anni ed è del segno zodiacale Cancro.

Il delicato e amaro cantore dell'adolescenza

A cura di Annalice Furfari

Un regista che ama parlare dell'adolescenza e lo fa con la poetica sensibilità di chi ricorda con tenerezza questa età cruciale, pur serbando anche la consapevolezza della tragicità spesso connaturata a questa fase della vita. Un regista italiano che si è fatto notare sul grande schermo, ma che è riuscito a trasferire con efficacia alcuni canoni stilistici della settima arte in prodotti pensati per la televisione, come le miniserie, conquistando il successo di critica e pubblico.

Un esordio promettente
Giacomo Campiotti nasce a Varese l'8 luglio 1957. Dopo la laurea in Pedagogia all'Università di Bologna, asseconda la sua passione per la regia e le arti sceniche lavorando alla realizzazione di spettacoli teatrali di piazza, sia in Italia che all'estero. È per Rai Uno che Campiotti realizza i suoi primi apprezzati cortometraggi: Tre donne (1983), La bomba (1985) e Ritorno al cinema (1986), sulla scorta di un racconto di Cesare Zavattini. Nella seconda metà degli anni '80 diventa assistente e aiuto regista di Mario Monicelli nei film Il marchese del Grillo (1981), Speriamo che sia femmina (1986) e I picari (1987). In seguito aderisce al gruppo "Ipotesi Cinema", ideato nel 1982 da Ermanno Olmi a Bassano del Grappa, una scuola di cinema alternativa, concepita come un laboratorio collettivo in cui non si trasmettono nozioni ma esperienze. Il regista passa in prima linea nel 1989, quando esordisce nel lungometraggio con il film Corsa di primavera, che racconta la vita di provincia vista attraverso gli occhi dei bambini, cronaca garbata di un anno scolastico in un paese del Varesotto, dove si è trasferito, con la madre fresca di separazione, un bimbo di otto anni. Questo piccolo film d'autore, probabilmente autobiografico, viene presentato con successo alla Settimana della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia ed è selezionato in numerosi festival internazionali. Vince, inoltre, il Grifone d'oro per il miglior film al Festival di Giffoni.
Tra il 1991 e il 1992 Campiotti dirige videoclip musicali realizzando, tra gli altri, quelli del cantautore Lucio Dalla. È del 1994 il suo secondo film, Come due coccodrilli, con Giancarlo Giannini, Valeria Golino e Fabrizio Bentivoglio. Il lungometraggio, uscito in sordina nelle sale italiane, diventa presto un caso di critica e pubblico, vincendo numerosi premi in giro per il mondo e ottenendo la nomination come miglior film straniero ai Golden Globes del 1996. Storia di un giovane dalla travagliata vita familiare, Come due coccodrilli è uno dei film più interessanti del cinema italiano della prima metà degli anni '90: focalizzandosi sui problemi della crescita, fonde sapientemente il racconto popolare con la raffinatezza di stile e la ricerca del dettaglio.
Nel 1996 Campiotti dirige Ritratti d'autore: seconda serie, documentario composto da otto interviste ad alcuni dei più talentuosi registi italiani del tempo, da Ermanno Olmi a Gillo Pontecorvo, da Marco Bellocchio ad Alberto Lattuada, passando per Francesco Maselli. Successivamente scrive e dirige Il tempo dell'amore (1999), una coproduzione anglofrancese e un cast internazionale per una storia di sentimenti che inizia in Sud Africa a fine Ottocento, si sposta a Parigi durante la Seconda guerra mondiale, per concludersi nell'Italia di oggi. Nel 2002 firma la regia della mini serie tv Zivago, scritta con lo sceneggiatore inglese Andrew Davies (Orgoglio e pregiudizio, Il diario di Bridget Jones), nuova trasposizione del romanzo scritto nel 1956 dal premio Nobel Boris Pasternak. Si tratta di un'altra coproduzione internazionale, angloamericana, trasmessa con successo in diversi paesi e interpretata da un grande cast con Keira Knightley, Sam Neill e Hans Matheson. Nel 2005 Campiotti torna al cinema con l'amara e malinconica commedia, ambientata in alta montagna, Mai più come prima, di nuovo con protagonisti adolescenti, tra cui una giovanissima Laura Chiatti. Un film che tratta tematiche complesse come la morte, la disabilità e l'incomunicabilità tra adulti e ragazzi.

Il successo in televisione con miniserie di qualità
Il 2007 è l'anno della regia di due fiction televisive. La prima è la miniserie tv in due puntate L'amore e la guerra con Daniele Liotti e Martina Stella. Ispirato liberamente ai romanzi "Addio alle armi" di Ernest Hemingway e "La guerra sulle montagne"di Rudyard Kipling, la miniserie è ambientata durante la Prima guerra mondiale e racconta la tormentata storia d'amore tra una contessina italiana e un soldato. Sempre in due episodi è la miniserie Giuseppe Moscati, con Beppe Fiorello applauditissimo nel ruolo del protagonista, un medico napoletano che ha dedicato la vita alla cura dei malati più poveri, diventando santo. Proclamata miglior miniserie al Roma Fiction Festival 2007, Giuseppe Moscati convince la critica e commuove le platee televisive, conseguendo un indice di ascolto molto elevato. Entrambe le miniserie del 2007 sono un successo, anche perché sono realizzate con una cura cinematografica e mostrano una qualità decisamente più alta rispetto ad altri prodotti televisivi. Il regista centra nuovamente l'obiettivo con la miniserie Rai Bakhita (2009), un affresco corale di vita contadina, che si avvale del sorprendente esordio della senegalese Fatou Kine Boye. Ancora più riuscito è il film tv, trasmesso su Rai Uno, Il sorteggio (2010), con Beppe Fiorello, di nuovo ottimo protagonista, nei panni di Tonino Barone, un giovane operaio della Fiat preso dal dilemma tra calcolato qualunquismo o responsabilità civile, quando viene estratto a sorte per far parte della giuria popolare nel primo processo alle Brigate Rosse nel 1977, in un'Italia schiacciata dalla pesante atmosfera degli anni di Piombo, che Campiotti tratteggia con efficacia. Il regista torna a raccontare la vita di un santo nella miniserie tv Preferisco il Paradiso (2010), con Luigi Proietti nei panni di Filippo Neri, il "giullare di Dio" inventore dei futuri oratori. Dall'omonimo romanzo di Aleksàndr Puškin, il regista firma la miniserie tv La figlia del capitano (2011), sul processo che nel 1776, nella Russia di Caterina II, pone in giudizio il giovane ufficiale Pjotr Grinev, accusato di aver tradito la Zarina ed essere passato dalla parte di Emil Pugacev, il leggendario capo cosacco che ha guidato la sommossa contadina contro la sovrana. Si fregia di un cast internazionale la miniserie tv Maria di Nazaret (2012), che intreccia la storia di Maria, interpretata da Alissa Jung, a quella di Maria Maddalena, che ha il volto della star spagnola Paz Vega.

Il ritorno al cinema con nuove storie di crescita
Nel 2013 Campiotti torna sul grande schermo e, proprio come nel suo cinema delle origini, affronta una nuova storia di adolescenti alle prese con i problemi quotidiani della crescita, in un mondo fatto di scuola, sport, amici e primi amori, ma anche di situazioni dolorose segnate dalla malattia. Il regista firma, infatti,
Bianca come il latte, rossa come il sangue, adattamento cinematografico del romanzo omonimo di successo di Alessandro D'Avenia, con Filippo Scicchitano nei panni del ribelle e innamorato protagonista e Luca Argentero nelle vesti del professore che gli fa da amata e odiata guida spirituale.

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