Inizia la sua carriera nel 1931, ma raggiunge la celebrità lavorando con il regista cecoslovacco Otakar Vàvra. Nel 1937 in Verginità egli le affida il primo di una serie di personaggi romantici che si trovano a dover affrontare i drammi della vita e dell'amore. Con lo stesso regista girerà La ragazza in blu, 1940, L'amante mascherata, 1940 e La sua notte, 1941. Una parte della sua attività di attrice si è svolta in Germania; tra i film girati in quel paese va segnalato Barcarola, 1935 di Gerhard Lamprecht. Nel 1942 è in Italia per girare Il cappello da prete di Poggioli. Tra le sue ultime interpretazioni fa spicco I vitelloni (1953) di Federico Fellini, in cui è la moglie del negoziante di articoli sacri insidiata da Fausto (F. Fabrizi). Di lei, ragguardevole attrice, sono noti non solo i film - eccellenti alcuni, specie quelli del connazionale Vàvra dove B. brilla per intensa capacità seduttiva - ma anche i trascorsi nazisti in Germania: amante di Josef Goebbels, avrebbe potuto sposare il ministro se Hitler non gli avesse impedito di divorziare dalla moglie. Per sfuggire all'arresto, torna in patria, pare impegnandosi in attività antinaziste. Ma ciò non la salva dall'arresto alla fine della guerra. Scontata una pena di due anni, si rifugia nuovamente in Italia, dove interpreta eroine melodrammatiche in film come Gli amanti di Ravello (1950) di Francesco De Robertis o come La vendetta di una pazza (1951) di Pino Mercanti, prima di apparire con un ruolo di fianco, ma significativo, nel film di Fellini.
Da F. Di Giammatteo, Nuovo dizionario universale del cinema. Gli autori, Editori Riuniti, 1996, Roma
