A Palazzo WeGil da un'idea e a cura di Dominella e Mariotto
ROMA, 30 OTT - Cosa succede quando robotica,
moda e cultura giapponese dei mecha, i robot di grandi
dimensioni come Mazinga Z e i Transformers, s'incontrano? Può
nascere una mostra-performance come Robottizzati, Esperimenti di
Moda, da un'idea e con la cura di Stefano Dominella, presidente
della maison Gattinoni e con la direzione artistica di Mariotto,
che disegna la stessa maison. Un'esposizione ospitata a Palazzo
WeGil, hub culturale a Trastevere della Regione Lazio, che
promuove per la prima volta un'esposizione di moda, in programma
dal 31 ottobre al 24 gennaio. Realizzata da Laziocrea con il
patrocinio di Unindustria Lazio.
In mostra, gli abiti griffati esposti su manichini
tecnologici e su 650 robot. I capi iconici di grandi stilisti
provenienti da collezioni provate (da Courrèges a Pierre Cardin,
da Paco Rabanne a Thierry Mugler, da Yamamoto a McQueen,
passando per Armani, Moschino, Prada, Ferrè) e le creazioni di
giovani (Santo Costanzo, Andrea Lambiase, Michele Gaudiomonte,
Francesca Nori, Antonio Martino, Davorin Cordone, Giulia Sogna
Beatrice Bocci) dialogano idealmente con 40 robot in metallo da
collezione, i choching, di Roberto Pesucci.
Il percorso parte dall'allunaggio del 1969, che ha
suggestionato la moda di allora, con l'esposizione della tuta
realizzata della Sartoria Nori per Harrison Ford nel film Apollo
3. Segue la moda spaziale anticipata da André Courrège, che già
nel 1964 realizzò la collezione Space age. Sempre intorno al
potere attrattivo della Luna, ruota il brand di calzature Moon
Boot, nato proprio il 20 luglio del 1969, il giorno
dell'allunaggio. Ma oltre agli abiti delle griffe
internazionali, la Golden Lady Company ha realizzato con
Mariotto per la mostra, 300 collant coloratissimi ispirati ai
robot giapponesi esposti. In mostra anche alcuni costumi di
scena realizzati dalle sartorie cine-teatrali Nori e Farani, i
gioielli-insetto-robot realizzati dall'orafo Gianni De
Benedittis del brand FuturoRemoto, il grande Gundam realizzato
con la stampante 3D dal designer Silvio Tassinari di FabFactory,
i Robot Realistic, manichini robot dalle sembianze femminili e
maschili dell'azienda milanese La Rosa. (ANSA).
(ANSA)