'Ogni partita di tennis è una vita in miniatura'. Lorenzo Frediani interpreta la recensione di Paola Casella.
Estate 1980. Sta per prendere il via il Torneo di Wimbledon e i due giocatori più quotati per la vittoria sono lo svedese Bjorn Borg e l'americano John McEnroe. Due tennisti, e due giovani uomini, che non potrebbero essere più diversi, almeno secondo lo storytelling dell'epoca. Borg, già quattro volte vincitore a Wimbledon, è soprannominato "Uomo di ghiaccio": algido, apparentemente privo di emozioni, una macchina segnapunti con un rovescio a due mani che è una fucilata. McEnroe, di tre anni più giovane, è detto invece "Superbrat" perché sul campo impreca, dà in escandescenze e si accapiglia con gli arbitri.
Borg McEnroe è un capolavoro di montaggio visivo e acustico che è un'affermazione cinematografica febbrilmente vitale.
'Ogni partita di tennis è una vita in miniatura'. In occasione dell'uscita al cinema del film, Lorenzo Frediani interpreta la recensione di Paola Casella.