Advertisement
La torre nera, un ibrido che non convince

Nikolaj Arcel porta al cinema il complesso universo creato da Stephen King.
di Marco Castelli, vincitore del Premio Scrivere di Cinema

La torre nera

Impostazioni dei sottotitoli

Posticipa di 0.1s
Anticipa di 0.1s
Sposta verticalmente
Sposta orizzontalmente
Grandezza font
Colore del testo
Colore dello sfondo
0:00
/
0:00
Caricamento annuncio in corso
Tom Taylor - Cancro. Interpreta Jake Chambers nel film di Nikolaj Arcel La torre nera.
venerdì 11 agosto 2017 - Scrivere di Cinema

«L'uomo Nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì». Questo il misterioso inizio della saga cult di Stephen King "La torre nera", che unendo il fantasy tolkeniano all'horror, passando per il western ed i riferimenti al ciclo arturiano (le pistole forgiate da Excalibur possono essere un esempio di questo mix), rappresenta l'opus magnum dello scrittore americano. La sfida del regista danese Nikolaj Arcel di portare al cinema un tale universo era sicuramente difficilissima: nell'ultimo decennio già molti pesi massimi della cinepresa vi avevano rinunciato (tra i quali J. J. Abrams e Ron Howard) e per ricordare le opere con le quali il cineasta si è dovuto confrontare sono sufficienti le citazioni presenti nel lungometraggio all'Overlook Hotel di Shining (presente in una fotografia nello studio dell'analista) ed allo spaghetti western (ricordato nei tabelloni dei cinema newyorkesi). Secondo i libri d'italiano delle medie, la composizione di un testo deve prendere in considerazione vari elementi, tra i quali il pubblico di riferimento. Probabilmente è stato il dimenticarsi, tra le pagine degli otto volumi di Stephen King, di questa regola che ha portato a gran parte del fallimento del film: critiche dai fan storici per le eccessive semplificazioni, critiche da parte dei neofiti per l'eccessiva complessità, critiche da parte degli amanti dell'azione per le poche sparatorie e così via.

Un progetto che aveva come scopo il piacere a tutti si è quindi trasformato in un ibrido che non è riuscito a convincere nessuno, nell'indecisione tra l'essere una trasposizione dei libri o qualche altra cosa (che risulterebbe in ogni caso essere incomprensibile).
Marco Castelli, vincitore del Premio Scrivere di Cinema

Chi si immagina d'altronde le accuse di lesa maestà al regista che avesse provato a fare un solo blockbuster per i sette volumi di Harry Potter (e per andare sul sicuro ne hanno fatti otto) o per i tre tomi de Il Signore degli anelli? Il rapporto tra libri e trasposizione cinematografica è certo più mutevole che in passato, soprattutto per le diverse tempistiche delle opere letterarie, oggi spesso pensate come un unicum a differenza della letteratura a puntate dickinsoniana), e dei lavori cinematografici, i quali al contrario grazie alle nuove tecniche di diffusione sembrano privilegiare la forma della serie. Si può pensare, ad esempio, a come la serie de Il Trono di Spade abbia ormai preso una strada divergente rispetto ai volumi, mentre Sorrentino ha pubblicato solo in seguito al successo di The Young Pope un brouillon di pensieri e riflessioni sulla serie.
Se il successo del lungometraggio per ragazzi Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi avrebbe potuto essere un argomento a sostegno della tesi che rimaneggiando il contenuto di più episodi di uno stesso ciclo si possa ottenere un film da un buon ritmo, la diversa complessità (qualitativamente e quantitativamente) delle situazioni e dei lettori dell'universo di Stephen King rende le due situazioni incomparabili, e dalle prime critiche sembra quasi che per La Torre nera si prospetti una parabola più simile alla trasposizione della saga "Il ciclo dell'eredità" di Christopher Paolini, interrotta dopo il primo film tra la rabbia degli aficionados.
Tuttavia, se l'obiettivo del regista danese era dichiaratamente quello di condensare in un'ora e mezza una specie di "introduzione in medias res" al mondo kinghiano, solo l'esito delle programmate prosecuzioni potranno dirci se l'opera è riuscita nel suo duplice intento di quantomeno incuriosire i fan storici ed aumentare le schiere di coloro che si appassionano al salvataggio della Torre nera tra le nuvole (nei romanzi in un campo di rose, ma fa niente). Per il momento: «Addio e buona apocalisse».


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati