Cosa possiamo imparare dalle stanze e dalle case del film? Prima di tutto a non diventare mai grandi.
di Houzz
A vent'anni esatti dalla sua rocambolesca fuga dalla Scozia con sedicimila sterline nella borsa, Mark Renton si ripresenta a Edinburgo e al cospetto dei vecchi amici, Simon "Sick Boy" e Daniel "Spud". Anche "Franco" Begbie, intanto, è evaso di prigione e non vede l'ora di ammazzarlo a mani nude. Renton li ha traditi, si è rifatto una vita, fuori dalla droga e dentro un progetto borghese, ma quella vita si è già sgretolata, mentre l'amicizia dei compagni di siringa dimostra, nonostante tutto, di aver tenuto bene. Molto è cambiato e molto è rimasto lo stesso.
Alla fine del primo film, Trainspotting, li avevamo lasciati così, con Rent Boy (Ewan McGregor) che dopo una vendita di eroina scappa col malloppo fregando gli amici Spud, Begbie e Sick Boy. E ora, a distanza di 20 anni, i quattro tornano insieme.
T2 Trainspotting è ora al cinema. Come sono diventati i nostri (anti)eroi? Cosa è successo alla loro casa? Abbiamo provato a immaginare un'evoluzione matura dell'appartamento del primo film, individuandone alcuni dettagli "decorativi" e trasportandoli ad oggi. Ecco un piccolo vademecum semiserio per gli eterni spiriti ribelli (da mettere in pratica ascoltando Iggy Pop, ovviamente).
Nell'appartamento del primo film si vedono graffiti e scritte sui muri. Eppure, si tratta di un'idea decorativa interessante: scritte e murales possono essere una soluzione creativa per dare un tocco di originalità alla casa. Ancora meglio se si decide di realizzare le scritte da sé: può essere un vero e proprio atto liberatorio, da provare.
Se l'idea di disegnare sui muri vi sembra troppo invasiva, il graffito può anche essere esposto e trasformato in un'opera d'arte. Per farlo basta inserirlo in pannelli o tele, da appendere al muro nudi, senza cornici.
Sono un altro classico della filmografia "junkie" e nel primo Trainspotting, del 1996 ce ne sono tante, sparse in vari angoli della casa. Le bottiglie vuote hanno grandissime potenzialità decorative: si può decidere di riciclarle come vasi per i fiori, oppure di dipingerle di colori diversi, o ancora di riempirle di sassolini o sabbia colorata. Oppure, semplicemente, si può optare per lasciarle raggruppate in un angolo come fa Renton nel film.
La casa in cui si svolgono molte scene di Trainspotting, è caotica, sporca e spartana. Non di certo un'ispirazione décor, insomma. Eppure, dal disordine può nascere un arredamento dallo spirito bohémien. A regnare saranno libri sparsi, dischi, e oggetti vari provenienti dal passato.
Sono pochissimi gli arredi presenti nel film. E spesso sono addirittura ricavati da altri oggetti. Upcycling è la parola che lo descrive meglio. La sedia sfondata diventa quindi un comodino o una mensola per i libri, le casse della birra diventano sgabelli, le cassette della frutta comodi contenitori. Anche questo si chiama arte del riciclo. Il bagno può essere il regno del minimalismo spartano: uno specchio, il lavello, la doccia. Tutto il necessario per i nomadi contemporanei, allergici ai comfort.