Il cantante in gara tra Big con "Vietato Morire" contro violenze
ROMA, 22 GEN - "Non considero il festival di Sanremo
una gara, perché se si parla di musica non si può parlare di
gara. è come scavare nell'acqua. Impossibile!". Ermal Meta
debutta tra i Big a Sanremo (dopo un terzo posto l'anno scorso
tra le Nuove Proposte), ma non sembra intimorito e più che alla
ricerca di popolarità punta "a raccontare con verità".
"La differenza rispetto al passato è l'attenzione mediatica
più alta: la lente d'ingrandimento sarà più vicina e i dettagli
più visibili, ma io ci metto la stessa cura", spiega il
cantautore di origine albanese che a Sanremo presenta Vietato
morire, brano che parla di violenza. Sulle donne, sui bambini,
sugli esseri umani. E che è anche autobiografica. "È un tema
attuale, ma quello che vorrei è che diventasse passato remoto.
La mia canzone è un inno alla vita, ma non è ostinata e
ostentata positività: la vita va guardata in faccia, in avanti
non indietro". Il brano dà il titolo al nuovo doppio album che
esce il 10/2 e conterrà anche Umano, pubblicato lo scorso anno.
(ANSA)