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Hugo presentato con successo al New York Film Festival

News e anticipazioni dal mondo del cinema.
di Robert Bernocchi

In foto Jude Law in una scena di Hugo di Martin Scorsese.

martedì 11 ottobre 2011 - BIZ

Da tempo si sapeva che al New York Film Festival sarebbe stato presentato un importante film a sorpresa. Per un certo periodo, si pensava che potesse essere Extremely Loud and Incredibly Close di Stephen Daldry, ma poi è diventato chiaro che la pellicola in questione fosse Hugo, il nuovo film di Martin Scorsese, il suo primo in 3D.
Da quello che ha raccontato la blogger Anne Thompson, che ha assistito alla proiezione, il film ha ricevuto una "semi-standing ovation", nonostante fosse un work in progress, senza tutti gli effetti speciali, con alcuni green screen visibili e delle pre-visualizzazioni che ovviamente verranno sostituiti dalle immagini definitive prima dell'uscita ufficiale in sala.
Il sito Awards Daily ha invece notato diversi tweet di persone presenti all'evento, che parlano di una pellicola che inizia lentamente ma che poi prende vita e diventa un tributo al cinema. Il parere più interessante è comunque quello di Scott Feinberg dell'Hollywood Reporter, che sostiene che Hugo è diverso da quello che si potrebbe pensare vedendo il trailer. "È un film con dei bambini protagonisti, ma non per loro. In realtà, è per (e su) Scorsese, il grande amante, storico e preservatore del cinema. In sostanza, è il corso di cinema più costoso e creativo mai realizzato. Non so quale pubblico s'imbarcherà in questa avventura e credo che buona parte dell'Academy lo trascurerà, ma il professore va comunque ammirato per il suo sforzo".

Wolverine 2 avrà un rating R?
Notizia molto interessante quella che ha fornito Hugh Jackman, anche se non molto convincente. Durante un'intervista a MTV, l'attore ha parlato del sequel di Wolverine, le cui riprese inizieranno l'anno prossimo. "Abbiamo la forte tentazione di realizzare un film con rating R (quindi vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da adulti, Ndr). D'altronde, se c'è un supereroe per cui servirebbe un R, è proprio Wolverine".
Tutto deciso allora? Non proprio. "Negli ultimi dieci anni ho incontrato tanti ragazzi dai 10 ai 15 anni, per cui Wolverine è tutto. Con il regista James Mangold ci siamo detti di non trascurarli e si è ipotizzato di realizzare due versioni. Bisogna avere un'ottima ragione per escluderli". In effetti, a parte il lato sentimentale, un Wolverine 2 con rating R significa una probabile diminuzione del pubblico che un costoso blockbuster non si può permettere. Al massimo, si può pensare a una versione più violenta ed esplicita in home video, utile anche per vendere lo stesso prodotto due volte.

Nora Ephron persa per Jane Austen
Del progetto se ne parla da tempo, ma finalmente ora ha trovato una regista che se ne occuperà. Si tratta di Lost in Austen, tratto da una fortunata miniserie inglese. Ora il progetto si concretizza grazie all'impegno di Nora Ephron, la celebre realizzatrice di Insonnia d'amore e di Julie & Julia.
È la storia di Amanda, una grande appassionata delle opere di Jane Austen, che vive con il fidanzato a New York. A un certo punto però, si rende conto di aver scambiato la sua esistenza con il personaggio di Elizabeth Bennet, protagonista di "Orgoglio e pregiudizio". La prima sceneggiatura è stata scritta da Guy Andrews, creatore della miniserie originale, e attualmente la Ephron sta realizzando la sua versione. A produrre la pellicola, Sam Mendes e Pippa Haris.

Netflix ci ripensa
Non sembra più avere le idee chiare Reed Hastings, fondatore e responsabile di Netflix. Recentemente, era stato deciso che le operazioni della società sarebbero state divise in due, da una parte lo streaming e dall'altra i dvd concreti, che sarebbero stati gestiti da una nuova società, chiamata Qwikster. Inoltre, le due entità, Netflix e Qwikster, avrebbero avuto due siti distinti, rendendo più complicate le cose per chi aveva abbonamenti sia per lo streaming che per i dvd fisici.
Bene, Qwikster è morto nella culla, visto che ieri la società ha annunciato che i consumatori potranno continuare a utilizzare un solo sito e che tutto verrà fatto sotto il marchio Netflix. Come ha ammesso lo stesso Hastings, "c'è una differenza tra muoversi rapidamente – cosa che Netflix ha fatto molto bene per anni – e muoversi troppo in fretta, come è avvenuto in questo caso".
Tuttavia, la mossa non ha convinto Wall Street. Ieri, dopo che all'inizio delle contrattazioni di borsa il prezzo delle azioni di Netflix era salito del 7%, un segnale che il dietrofront della società era stato apprezzato, la giornata si è chiusa con un drastico calo del 4,8%. Da metà luglio, quando sono stati annunciati i notevoli aumenti delle tariffe del servizio, Netflix ha perso il 63% del suo valore in Borsa.

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