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Riunione di famiglia: libiamo ne' lieti (e amari) calici

Presentato alla Festa del Cinema di Roma, esce in sala il nuovo film di Thomas Vinterberg, seconda cena familiare col botto.
di Marzia Gandolfi

Facciamo festen
Thomas Bo Larsen (60 anni) 27 novembre 1963, Gladsaxe (Danimarca) - Sagittario. Nel film di Thomas Vinterberg Riunione di famiglia.

martedì 28 aprile 2009 - Incontri

Facciamo festen
Nella primavera del 1995 Lars von Trier presentò Dogma, eccentrico collettivo di registi cinematografici che si prefiggevano di contestare tendenze e vizi del cinema contemporaneo, opponendosi con vigore alla drammaturgia prevedibile e alle trame superficiali del repertorio cinematografico di matrice hollywoodiana. Il cosiddetto voto di castità stabiliva dieci regole corrispondenti a particolari vincoli tecnico-estetici in grado di opporsi alle prassi delle produzioni dominanti: obbligo di girare i film sul campo senza attrezzature artificiali, obbligo di usare la macchina da presa a mano, obbligo di realizzare film a colori senza alcun effetto speciale di luce, rifiuto delle storie che non si svolgono in unità di tempo e luogo e molto altro ancora. Thomas Vinterberg era uno dei firmatari. Dopo Festen, film di rottura che gli è valso onorificenze e consensi di pubblico e critica, dopo Dear Wendy, storia di un'adolescenza introversa e "armata", il regista danese esce in sala con Riunione di famiglia, virtuoso "regolamento" di conti familiari un po' melò, un po' dramma, un po' commedia. Padre cantante (lirico) e figlio balbuziente schiariscono la voce e scoprono l'esistenza l'uno dell'altro dentro un film e durante una cena, che si situano nella tradizione teatrale scandinava. Tradizione accompagnata da una macchina da presa indagatrice e alla ricerca instancabile della verità. A Roma per presentare la "nuova famiglia" riunita a tavola, Thomas Vinterberg ci parla del suo cinema: quello di ieri, quello di oggi e quello di domani.

Dopo Festen
Thomas Vinterberg: Considero Riunione di famiglia la continuazione naturale di Festen, si intenda dal punto di vista artistico, formale, estetico. Se Festen non avesse riscosso fuori dalla Danimarca tutto quel successo credo che sarebbe stato esattamente questo il film che avrei girato immediatamente dopo. In un certo senso il secondo è la maturazione del primo. Detto questo metterli continuamente a confronto potrebbe risultare rischioso, Festen è in fondo un film aggressivo al centro del quale c'è la ricerca di giustizia, al contrario in Riunione di famiglia tutto è più caldo, c'è tanta luce e i protagonisti sono alla ricerca di calore e di affetto.

Girare in Italia
Thomas Vinterberg: Confesso che da un po' di tempo sognava di 'abbandonare' la fredda Danimarca e di girare un film in un paese del sud Europa. La scelta era ricaduta proprio sull'Italia, così io e Anthony Dod Mantle, il mio direttore della fotografia, abbiamo fatto dei sopralluoghi ma alla fine evidenti problemi finanziari ce lo hanno impedito. Questa intenzione iniziale spiega i colori caldi che ci sono nel mio film, il grano giallo, la bellezza un po' italiana delle donne, la luminosità, volevo che la Danimarca apparisse diversa dal solito e il tempo è stato assai clemente con noi. Decise le location e il "clima" adatto alla mia storia, mi sono seduto con Anthony e insieme abbiamo discusso la sceneggiatura per trovare il linguaggio più adatto a realizzarla.

Padri e figli
Thomas Vinterberg: Adoro lavorare con gli attori e anche questa volta è stata un'esperienza fantastica. I miei attori vi direbbero che avevo tutto sotto controllo e invece non è così, non è mai così, per questo organizzo sempre dei workshop, delle prove dove gli attori sono liberi di esprimersi e di improvvisare, cercando ciascuno il suo personaggio. Sono molto affezionato al personaggio del padre, forse perché in fondo un po' mi ci ritrovo, mi sento un po' 'corrotto' e 'depravato' (dal mestiere e dalla vita) mentre quando ero giovane assomigliavo decisamente a Sebastian. Il figlio del mio protagonista è un'anima candida, pura che si affaccia alla vita. Sebastian è un essere leale che però a un certo punto, come capita a tutti, si lascia andare alla passione. Potrei definire la sua storia un processo di "impurificazione". Il padre, tornando al paese natale e alle sue origini, compie invece un percorso inverso al suo, finendo per ritrovarsi. Il cuoco e il cantante sono i due artisti della vicenda, sono quelli che producono il caos per ricreare la vita.

Submarino
Thomas Vinterberg: Dopo la luce e i colori di Riunione di famiglia tornerò a girare un film decisamente dark, ambientato nella periferia di Copenhagen. La cosa che mi preme di più, quando decido di girare un film, è quella di non ripetermi, questa volta mi sono ispirato al romanzo omonimo di Jonas T. Bengtsson, potete credermi sarà un film danese nel vero senso della parola: scuro, sporco, nero, con un budget ridotto e un cast eccezionale di attori esordienti.

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