Advertisement
Pa-ra-da: umanità sulla strada

Marco Pontecorvo traduce il sogno di Miloud Oukili in un film sul recupero dei bambini abbandonati della Romania.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Il sogno di Miloud
Jalil Lespert Altri nomi: (Djallil Lespert / Djellil Lespert ) (47 anni) 18 settembre 1976, Parigi (Francia) - Vergine. Interpreta Miloud nel film di Marco Pontecorvo Pa-ra-da.

mercoledì 17 settembre 2008 - Incontri

Il sogno di Miloud
Nel 1992 Miloud Oukili, giovane franco algerino con la vocazione per l'arte circense, incontra - e si scontra - per la prima volta con i ragazzi di strada di Bucarest. Abbandonati dalla società e costretti a una vita al margine nell'indifferenza delle istituzioni locali, i bambini offrono a Oukili la possibilità di sognare un futuro migliore. La sensibilità di Oukili lo spinge ad avvicinarsi a loro con l'uso della fantasia e con il gioco, portandoli a poco a poco a fidarsi di lui, trovando allo stesso tempo un modo per recuperarli da un futuro buio e incerto togliendoli dalla strada e riconsegnandoli a una strada altra, quella dell'arte che oggi li vede girare in tournèe con Pa-ra-da, la compagnia circense che rappresentano. È una storia che rischiava di non superare mai i confini della città se non fosse stato per l'interesse della stampa, che Miloud Oukili ha voluto ringraziare personalmente nell'incontro che si è svolto nel primo pomeriggio romano. A raccontare, usando il linguaggio cinematografico, la storia di Oukili e il sottosuolo della città di Bucarest (realtà comune anche ad altre città sparse nel mondo) è Marco Pontecorvo che ha tramutato il sogno di un ragazzo in Pa-ra-da, un film sul recupero dei bambini abbandonati della Romania.

Avvicinarsi ai ragazzi di strada come regista
Marco Pontecorvo: Per poter lavorare insieme era necessaria una confidenza reciproca. Loro ti conquistano e tu devi cercare di conquistarli. Il lavoro si è basato su uno scambio e su un rapporto di mutua fiducia. Poco prima di iniziare le riprese uno dei ragazzi - che nel film interpreta Vlad - aveva avuto uno scontro con uno degli educatori ed era scappato dall'appartamento sociale dove viveva. Siamo andati a cercarlo in stazione e quando l'abbiamo trovato l'ho fatto ragionare sul fatto che io gli avevo dato fiducia e gli ho spiegato quanto fosse importante realizzare questo film. Non ho più avuto problemi con lui, da quel giorno è stato preciso e puntuale come un orologio svizzero. La verità è che i ragazzi ti rispettano se tu rispetti loro. C'era anche molto spazio per il gioco fuori dal set, per compensare il fatto che le riprese a lungo andare potessero risultare noiose. Abbiamo organizzato una partita di rugby in cui ci mancava poco che mi rompessi una costola. Credo che fare questo film sia stata un'esperienza che ha portato alla crescita di tutte le persone coinvolte, me per primo.

L'opposizione delle istituzioni
Miloud Oukili: La verità è che ho commesso un errore. Quando sono andato per la prima volta in Romania ero molto giovane, avevo la rabbia della mia età e volevo fare la "rivoluzione". Avevamo puntato centoundici ragazzi che vivevano nella stazione e non potevamo pensare di riuscire a portarli in salvo. Forse per una questione di egoismo non ci siamo dati il tempo di spiegare alle istituzioni qual era il nostro scopo, e questo nel tempo è andato in nostro sfavore. Oggi il rapporto con le istituzioni è molto cambiato ed è sicuramente migliore di allora.
Marco Pontecorvo: Anche nel film, sebbene non ci fosse lo spazio per raccontare tutti i poliziotti, i buoni e i cattivi, ho voluto comunque mostrare l'altra faccia della medaglia attraverso l'incontro di Tea con il poliziotto, al bar. Lui, ad esempio, ha un atteggiamento paterno nei suoi confronti e con quella scena ho voluto bilanciare le due realtà, quella negativa e quella positiva. Da parte nostra non c'è mai stata l'intenzione di giudicare il sistema politico e sociale romeno. Abbiamo semplicemente cercato di fotografare una situazione senza essere didascalici.

La magia dell'umanità e del cinema
Miloud Oukili: Da piccolo ero affascinato da Zapata il Clown, dai Fratellini, da Chaplin, da Fellini e dai suoi film e ho capito che la magia rende possibile ciò che apparentemente non lo è. Quando ho visto per la prima volta Pa-ra-da ho avuto l'impressione di aver sognato un pezzo della mia vita. La realtà di quell'epoca è stata riprodotta molto bene da Marco. L'unica differenza sta nel fatto che non ero solo in quell'avventura. Ho avuto la fortuna di avere al mio fianco un'equipe di romeni composta da un medico, un educatore e un animatore. Mi premeva che non uscisse fuori un'immagine "angelica" di me. So per certo che non ho mai salvato una persona in vita mia, sono stato io, semmai, a salvarmi. Apprezzo e stimo l'opera di Madre Teresa, ma non sono lei. Il mio sogno era di diventare un bravo pagliaccio e ho solo seguito quel sogno. Poi, una volta entrato in contatto con i ragazzi, ho cercato di non avere paura della strada, ma di capirla e motivare qualcun altro a farlo con noi.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati