La necessaria evoluzione della fiction
Alessandro Tiberi è lo stagista della serie televisiva Boris, che racconta il dietro le quinte della soap Gli occhi del cuore 2. Co-protagonista anche nella serie Quo Vadis Baby?, l'attore romano esprime la necessità di un'evoluzione della fiction e delle serie televisive in Italia.

L'Italia può reggere il confronto con le serie televisive americane?
Certamente. L'Italia è piena di professionisti che spesso sono costretti a lavorare in condizioni estreme con tempi e budget ridottissimi. Forse le serie tv USA sono irraggiungibili in quanto in America hanno senza dubbio più esperienza di noi, però l'Italia può creare un prodotto personale e di qualità.
Boris potrebbe essere la prima serie italiana ad aprire nuove strade?
Boris è la dimostrazione che con un minimo di libertà in più si possono realizzare prodotti di un certo livello. E lo fa, forse, con un pizzico di intelligenza, senza uniformarsi a modelli pre-esistenti. Bisogna sempre inventare cose nuove, anche per il grande pubblico.
Boris è stato gradito dal pubblico. Lo conferma la realizzazione di questa seconda stagione. Qual è il suo segreto?
Noi prendiamo in giro il mondo delle fiction, che bene o male è conosciuto da tutti. Lo spettatore si rende conto infatti di quanto alcune soap siano brutte e magari le guarda per abitudine, e noi non facciamo altro che fare una satira su quel mondo.

Lei ha iniziato facendo il doppiatore. So che ha anche doppiato Di Caprio
Diciamo che ho doppiato Di Caprio, quando non era "Di Caprio". Appena è diventato famoso infatti me lo hanno tolto (ride). Comunque l'ho doppiato in Buon Compleanno Mr.Grape quando avevo 19 anni.
Quando ha iniziato a lavorare in Boris, non aveva avuto molte esperienze precedenti. Quanto nel suo stagista c'è di Alessandro Tiberi?
Tanto, sicuramente. In precedenza infatti io ho svolto altri lavori, in quella situazione di limbo per cui non sei il protagonista e nemmeno l'ultima ruota del carro. Io da lì potevo osservare tutto perchè tanto non mi filava nessuno (ride).
Lei ha preso parte anche alla serie Quo Vadis Baby?. Quali differenze ha riscontrato?
Sia Boris che Quo Vadis Baby? prendono le distanze dalla fiction tradizionale, quella della tv generalista. Entrambi evitano gli stereotipi.