È appena giunto il comunicato stampa del film a sorpresa che sarà presentato questa sera (proiezione dedicata alla stampa) alle ore 24.00. Già ieri si segnalava in anteprima la notizia secondo cui proprio Sanxia haoren – Still Life (questo il titolo del film) del regista cinese Jia Zhang-Ke, fosse la pellicola che andava ad aggiungersi alle 21 già in Concorso. Mentre domani sarà la volta di David Frankel (fuori concorso) che presenterà Il diavolo veste Prada, simpatica commedia tratta dall'omonimo romanzo di Lauren Weisberger e interpretata dalle Meryl Streep, Anne Hathaway, Emily Blunt. Fra gossip e sfilate di moda, Andy – una giovane neolaureata – cerca di coronare il grande sogno della sua vita: diventare scrittrice e collaborare per uno dei più popolari quotidiani di New York. Intanto, in attesa del primo impiego, sbarca il lunario scrivendo per Runaway, la rivista di moda più glamour di tutta l'America. Ma il diavolo ci mette lo zampino e la giovane dovrà vedersela con un capo terribile e pronto a tutto pur di "venderle" l'anima.

L’ospite più atteso, David Lynch, è finalmente arrivato al Lido per ricevere - nei prossimi giorni - il meritatissimo Leone d’oro alla carriera tributatogli dagli organizzatori della rassegna. L’autore di Mullholland Drive e Strade perdute è qui per ritirare la preziosa statuetta e per presentare, fuori concorso, il nuovo Inland Empire, ambientato in un quartiere residenziale alle porte di Los Angeles che vede per protagonisti un attore “reclutato” per un grande film e una donna nei guai. Girato interamente in digitale è uno dei film più attesi di questo 63esimo Festival del Cinema.

E se è arduo intrattenersi all’Excelsior per sottrarre qualche pasticcino dal buffet, è praticamente impossibile, invece, accedere alle feste organizzate nella Terrazza Martini: per un pass o un invito bisognava prenotarsi lo scorso anno, oppure intrufolarsi – come fanno in molti – spacciandosi per attori improbabili, produttori o registi, confidando nella buona sorte e nell’indulgenza dei buttafuori. Buona sorte che sembra aver abbandonato i giornalisti accreditati alla Mostra. Più che un Festival, il perimetro del Casinò è diventato il centro di smistamento per raffreddati cronici, ipocondriaci e claustrofobici. Colpa dell’aria condizionata che trasforma le sale in giganteschi igloo, ma anche a causa del ritmo forsennato – stile maratona – che costringe i presenti a spostarsi da una parte all’altra del Lido per preparare contemporaneamente articoli e interviste, magari trovando anche il tempo per iscriversi alla Regata. E se nei primi giorni ci si divertiva a sbirciare il pass del vicino tanto per curiosare, oggi si sorride, quasi rassegnati, confidando sottovoce al compagno di sedia l’elenco dei medicinali nascosti nella borsa.