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Studio Ghibli

Studio Ghibli
Nel 2004 ha ricevuto il premio come osella speciale al Festival di Venezia per il film Il castello errante di Howl.

Toshio Suzuki, il presidente, narra la storia del Ghibli

A cura di a cura della redazione

Ghibli - Le sue origini
Nausicaä della Valle del Vento è stato un film di successo sia in termini di botteghino che in termini di critica. Questo exploit ha dato avvio alla creazione dello Studio Ghibli nel 1985. Tokuma Shoten (Tokuma Shoten Publishing Co., Ltd, la società che ha prodotto "Nausicaä"), ha fondato lo Studio insieme ai registi Hayao Miyazaki e Isao Takahata. In quello stesso anno, lo Studio ha prodotto un film intitolato Laputa Castle in the Sky.
Lo Studio, credo, è unico nel suo genere, non solo nell'ambito dell'industria di animazione giapponese, ma anche a livello internazionale, perché produce solo lungometraggi di animazione per il cinema.
Poiché la produzione di film per il cinema rappresenta un rischio relativamente alto, nel senso che non ci sono garanzie di successo al botteghino, è uso comune ai diversi studi di animazione lavorare principalmente sulle serie televisive. In Giappone, quindi, gli studi di animazione esistenti si occupano principalmente di animazione per la televisione, producendo film per il cinema solo di quando in quando, e molti di questi sono versioni cinematografiche di serie animate televisive già popolari.
La storia dello Studio Ghibli è iniziata probabilmente più di 30 anni fa, quando Isao Takahata e Hayao Miyazaki si sono incontrati per la prima volta. Entrambi lavoravano alla Toei Animation, uno studio di produzione che a quell'epoca si occupava solo di film di animazione per il cinema. Per varie ragioni, però, a un certo punto lo studio aveva iniziato a produrre solo cartoni animati per la televisione (una delle serie televisive che hanno prodotto è "Heidi", andata in onda nel 1974. Animata da Miyazaki e diretta da Takahata, "Heidi" ha ottenuto un posto di riguardo nel mondo dell'animazione televisiva).
Miyazaki e Takahata, però, non erano soddisfatti delle limitazioni inerenti al mezzo televisivo. Desideravano fare qualcosa di più. Volevano creare un'animazione di altissima qualità, qualcosa che esplorasse la profondità della mente umana, e che illustrasse le gioie e i dolori della vita e delle emozioni umane. Poiché la struttura degli studi esistenti non permetteva di realizzare questo tipo di film, si sono resi conto che non avevano altra scelta che avviare uno studio proprio.
L'idea iniziale di uno studio non era necessariamente quella di una struttura di lunga durata. Quando hanno iniziato a lavorare al loro primo film, Nausicaä of the Valley of the Wind, il loro scopo era quello di concentrare tutti i loro sforzi e le loro energie su questo lavoro, assicurandosi che il budget e il tempo fossero sufficienti, in modo da non dover compromettere la qualità o il contenuto del film. Miyazaki e Takahata volevano essere i responsabili del progetto, non finanziatori dello studio e dirigenti aziendali. La storia dello Studio Ghibli sino ad oggi dimostra come le difficoltà progettuali siano state superate, riuscendo nello stesso tempo a raggiungere un discreto successo commerciale.
All'inizio, forse, nessuno dei fondatori creativi e dello staff dello Studio pensava veramente che esso sarebbe sopravvissuto a lungo. "Facciamo un film. Se viene bene, ne facciamo un altro. Se è un flop, allora finisce lì...", era questa la filosofia.
Così, per mantenere i rischi al minimo, non è stato assunto personale a tempo indeterminato. Sono state assunte circa 70 persone a tempo determinato per portare a compimento il progetto. Al termine del film, la squadra è stata sciolta. La sede dello studio era un piano in affitto in uno stabile a Kichijoji, nella periferia di Tokyo.
Takahata ha ideato e messo in atto tutte le politiche del nuovo Studio. È stato lui che ha prodotto Nausicaä of the Valley of the Wind ed è stata la sua abilità di dirigente aziendale a dare un forte contributo all'avvio del nuovo Studio. Ha prodotto anche il film successivo Laputa Castle in the Sky, diretto da Miyazaki. "Nausicaä" è uscito nel 1984 e ha portato al cinema quasi un milione di persone. "Laputa" è uscito nel 1986 ed ha venduto 775.000 biglietti. Entrambi i film sono stati bene accolti dalla critica e dal pubblico.

Ghibli attira l'attenzione dell'industria cinematografica giapponese
I due film successivi prodotti dallo Studio Ghibli sono Il mio vicino Totoro diretto da Miyazaki, e Grave of the Fireflies diretto da Takahata. L'uscita simultanea dei due film diretti dai due registi giapponesi di maggior talento è stata una sorta di evento. E' stata la prima ed ultima volta!
La produzione simultanea di questi due film in un unico studio ha generato il caos allo stato puro. La filosofia dello Studio Ghili, secondo cui per nessun motivo si doveva sacrificare la qualità, doveva essere mantenuta a tutti i costi, per cui il lavoro da affrontare sembrava quasi impossibile. Allo stesso tempo, però, nessuno voleva perdere l'occasione di fare entrambi i film. Chi avrebbe potuto dire quando, o addirittura se una simile occasione si sarebbe mai ripresentata? Una volta presa la decisione di produrli entrambi, nessuno si è mai guardato indietro, e nessuno ha mai pensato ad altro che a completarli consuccesso.
La ragione principale della nascita dello Studio era quella di produrre film di altissima qualità. L'amministrazione e la crescita dello Studio come società, come attività commerciale, avevano sempre avuto un'importanza secondaria. Questa politica è probabilmente ciò che ha contraddistinto lo Studio Ghibli e senza di essa, la produzione di questi due film non sarebbe mai stata possibile.
Una delle persone che ha avuto un ruolo preminente nella storia dello Studio Ghibli è Tokuma Yasuyoshi, ex presidente della Tokuma Shoten. Oltre ad occuparsi della parte editoriale della Tokuma Shoten, Tokuma ha sempre partecipato attivamente allo sviluppo di altre attività. E' stato anche proprietario dello studio cinematografico Daiei, noto per la produzione di film diretti da Kenji Mizoguchi, Akira Kurosawa e la serie "Zatoichi" di Katsu Shintaro.
Tokuma visitava raramente lo Studio, non per mancanza di interesse, ma perché credeva fermamente che le decisioni produttive e creative dovevano essere lasciate ai registi, nei quali riponeva una fiducia cieca. Li ha aiutati quando il suo aiuto è stato necessario: è stato lui a prendere la decisione che ha permesso alla serie manga originale di Miyazaki, "Nausicaä", di diventare un lungometraggio cinematografico, ed è stato lui a fornire il sostegno economico necessario alla creazione dello Studio Ghibli.
Organizzare l'uscita di "Totoro" e "Grave of the Fireflies" non è stato così semplice come potrebbe sembrare. Entrambi i film sembravano troppo sobri rispetto ai due precedenti e i distributori inizialmente non si sono dimostratati proprio entusiasti all'idea di puntare su di essi. Tokuma in persona è andato a trovare i distributori e ha intrapreso una campagna per fare uscire i due film. Grazie alla combinazione tra la sua forte personalità e i suoi contatti personali, è stato in grado di assicurare un contratto di distribuzione ad entrambi i film. Se non ci fosse riuscito, probabilmente lo Studio Ghibli ora non ci sarebbe.
I risultati al botteghino di "Totoro" e "Grave of the Fireflies" non sono stati così buoni come ci si aspettava. Nonostante ciò, la critica è stata entusiasta e "Totoro" in Giappone ha vinto la maggior parte dei premi cinematografici di quell'anno, ivi incluso il premio come miglior film. "Grave of the Fireflies" è stato molto apprezzato e considerato una vera opera d'arte. Lo Studio Ghibli ha iniziato ad essere noto nell'ambito dell'industria cinematografica giapponese, anche se non ancora al pubblico giapponese.
"Totoro" ha alla fine ottenuto un profitto inaspettato. La versione in peluche dell'omonimo animaletto, Totoro, è diventato un grosso successo nei negozi di giocattoli giapponesi. I pupazzi di peluche sono stati immessi sul mercato quasi due anni dopo l'uscita del film, e non erano stati creati appositamente per la sua promozione. E' stato un fabbricante di peluche ad intestardirsi sul fatto che Totoro era un personaggio che doveva diventare un gioco; è stato così insistente nel chiedere l'autorizzazione presso lo Studio Ghibli, che lo studio alla fine gli ha dato il permesso di portare a termine il suo progetto. Per ironia della sorte, grazie alle vendite di Totoro, lo Studio Ghibli è stato in grado di coprire il deficit nei costi di produzione dei suoi altri film. Totoro è così diventato anche il logo dello studio.

Studio Ghibli - L'inizio della seconda fase
Nel 1989 è uscito Kiki - Consegne a domicilio, diretto da Miyazaki, film dello Studio Ghibli che ha ottenuto un grande successo di botteghino: circa 750.000 persone sono andate al cinema a vedere il film, che si è piazzato al primo posto nella hit parade cinematografica giapponese dell'anno. In effetti, la performance di questo film al botteghino aveva superato quelle di tutti i film dello Studio Ghibli messi insieme.
Il successo di "Kiki', però, è stato alla base di una decisione problematica: cosa fare con lo Studio in quanto società e come mandarlo avanti. Era ormai chiaro che lo Studio Ghibli sarebbe andato avanti per un bel po', per cui bisognava affrontare la questione del reclutamento, l'assunzione e lo sviluppo di uno staff permanente.
Nell'industria di animazione giapponese, era uso comune retribuire in base al numero di opere disegnate o dipinte. Ed era così che Ghibli aveva pagato i suoi collaboratori.
Questo significa che lo staff che aveva lavorato su "Kiki", aveva ricevuto all'incirca la metà di una paga media giapponese.
Miyazaki ha fatto due proposte:
1. Introdurre impiegati a tempo pieno con uno stipendio fisso (che ammontava al doppio del salario dello staff).
2. Reclutare ciclicamente uno staff e sottoporlo ad un programma di addestramento. Mentre le condizioni dello Studio miglioravano, le condizioni dell'industria giapponese erano in declino.
Miyazaki ha deciso che per realizzare film di qualità in un ambiente simile, era importante mantenere una base operativa fissa, stabilire un'organizzazione ben salda, assumere impiegati a tempo pieno e perfezionare un programma di addestramento e produzione. E' l'inizio della seconda fase dello Studio Ghibli. Questa posizione è stata appoggiata anche dal sostenitore finanziario dello studio, Tokuma.
Nel novembre del 1989, durante la produzione di Only Yesterday, diretto da Takahata, sono stati assunti impiegati a tempo pieno, è stato perfezionato un programma di addestramento sull'animazione e istituito un regolare reclutamento annuale. Only Yesterday è uscito nel 1991, é stato un altro successo di botteghino e di nuovo il film numero uno dell'anno.
E questa è stata una fortuna, perché i propositi di Miyazaki di raddoppiare i salari, reclutare e addestrare nuovi staff avevano creato un nuovo problema per lo Studio. Normalmente, l'80% dei costi di produzione di un film di animazione è determinato dal costo del lavoro. In questo modo il costo per produrre un film era improvvisamente raddoppiato.
Per la prima volta, lo Studio Ghibli è stato obbligato a concentrarsi in modo più forte sulla pubblicità e sulla promozione dei suoi film, con un occhio puntato ai crescenti ritorni di botteghino. Se gli enormi aumenti dei costi di produzione erano inevitabili, allora l'unica soluzione era pianificare strategicamente un aumento degli incassi al botteghino. Questo non vuol dire, però, che la politica di non permettere che le decisioni commerciali influenzassero il processo del film fosse messa da parte.
Hara Toru, il direttore generale dello Studio Ghibli del periodo, ha descritto spesso lo Studio Ghibli "con tre A": Alto Costo, Alto Rischio, Alto Rendimento. Produrre un lavoro di alta qualità richiedeva alti costi di produzione e, possiamo esserne certi, impegnare tutti i proventi nella produzione di un film la cui buona accoglienza al botteghino non poteva mai essere garantita, era un rischio enorme.
Ma mentre questo è vero anche oggi, sebbene i proventi di un film siano alti, questi saranno sempre necessari per la produzione successiva, e potrebbero sempre non essere sufficienti. Ci sarà sempre l'ultima invenzione in fatto di camera computerizzata, una nuova tecnologia per registrare il sonoro o, per finire, i computer e i software potenziati necessari agli animatori per portare la loro arte ad un livello precedentemente impossibile.
Tuttavia in questo preciso momento della storia dello Studio, è stata la difficoltà di impiegare uno staff a tempo pieno e dover pagare delle retribuzioni mensili a creare la situazione per cui Ghibli si è trovato ad aver bisogno di un moto di produzione perpetua, iniziando così a mettere in produzione il suo film successivo, Porco Rosso, prima ancora di terminare Only Yesterday.
Poiché Only Yesterday era arrivato alla fase finale e più convulsa della produzione, ossia poco prima del completamento e dell'uscita del film, era necessario tutto l'aiuto possibile da parte del personale dello Studio e nessuno dello staff poteva iniziare a lavorare su un nuovo film. Il risultato è stato che all'inizio Miyazaki ha dovuto lavorare da solo su Porco Rosso.

Costruendo il nuovo Studio
Per qualche verso potrebbe essere stato lo stress di essere l'unico componente dell'unità produttiva di animazione, ma un giorno, improvvisamente, Miyazaki ha proposto di costruire un nuovo Studio.
Quando si trova ad affrontare un problema apparentemente irrisolvibile, Miyazaki cerca spesso di trovare una via d'uscita che va a creare un problema ancora più grande. Le ragioni che ha dato, tuttavia, erano convincenti: quando si cerca di lavorare con le persone migliori, uno spazio in affitto non fa una grande impressione. Senza uno spazio adatto, le persone non possono riunirsi per condividere le idee, e senza l'ambiente adatto la gente non cresce. Lo spazio che stava usando lo Studio Ghibli era già pieno: in 300 metri quadri lavoravano circa 90 persone.
Il problema era che non c'erano soldi per costruire un nuovo studio. Hara, l'amministratore dello studio, un uomo di buon senso, si è opposto all'idea, ma la maggior parte dello staff vedeva il progetto di buon occhio e Tokuma era totalmente d'accordo. "Diamogli una chance. Ci sono momenti in cui un uomo deve portare sulle spalle dei fardelli "pesanti" - ha detto. "Suzuki, le banche hanno tantissimi soldi!" Alla fine, quando si è deciso di portare avanti il progetto, Hara ha lasciato lo Studio.
In questo periodo Miyazaki ha dimostrato di essere un genio dalle mille sfaccettature.
Mentre lavorava a Porco Rosso, ha disegnato i progetti per il nuovo studio, incontrato i costruttori per fare in modo che l'edificio si avvicinasse il più possibile all'immagine che aveva in testa, disegnato gli interni dello studio, riunito, controllato e scelto i materiali e prese tutte le decisioni finali sulla costruzione. Un anno dopo, sia Porco Rosso che il nuovo studio erano stati terminati. Subito dopo l'uscita del film, Ghibli si è trasferito nel nuovo studio a Koganei nella periferia di Tokyo.
L'area in cui è stato costruito lo studio, ora detto Studio 1, occupa circa 1.100 metri quadrati e il piano terra della costruzione occupa l'intera area. L'edificio ha un piano interrato e tre piani rialzati. Il terzo piano è occupato dal reparto amministrativo, il secondo dal reparto animazione e produzione, mentre il primo dai reparti di disegno e computer grafica e dal team delle immagini in digitale. Il piano interrato ospita ciò che era il reparto fotografia. Al primo piano c'è uno spazio chiamato "Bar", una stanza comune per tutto lo staff che serve da sala riunioni, mensa, o sala per occasioni o eventi speciali. La sala ricreativa per le donne al primo piano è grande il doppio rispetto a quella degli uomini anche se il numero di uomini e donne impiegati è circa lo stesso. Lo studio possiede un giardino pensile molto ben curato con molte piante con panchine e tavoli che danno su un vivaio. Era un'idea di Miyazaki avere un roof garden nello Studio, dove le persone potessero uscire e prendersi una pausa dal lavoro. L'area di parcheggio dello stabile è stata appositamente lasciata molto piccola.
Nella primavera del 1999 è stato costruito un altro stabile, lo Studio 2, di fronte allo Studio 1. Nel marzo del 2001 è stato aggiunto lo Studio 3. Tutti gli edifici sono stati disegnati da Miyazaki. Le costruzioni in legno, sebbene non particolarmente ampie, creano un'atmosfera calda e confortevole. Il secondo piano dello Studio 2 è occupato dal reparto scenografie, mentre al primo piano c'è il reparto commerciale.
Le sale di montaggio e quelle di proiezione si trovano nel piano interrato. Lo Studio 3 è occupato dal reparto pubblicitario e un gruppo variabile di persone che lavorano a progetti speciali, oltre ad alcuni componenti dello staff del Museo Ghibli.
Porco Rosso, uscito nelle sale nel 1992, ha superato al box office tutti i film usciti nell'anno, tra cui Hook di Spielberg e La Bella e la Bestia della Disney.

L'unicità dello Studio Ghibli
Nel 1993 lo Studio Ghibli si è attrezzato di due grandi telecamere computerizzate ed è stato allestito un nuovo reparto fotografia. Con questa aggiunta, lo Studio possiede tutti i mezzi necessari a realizzare un film d'animazione. In quel periodo il resto dell'industria cinematografica in Giappone si stava muovendo in una direzione diametralmente opposta, scegliendo di specializzarsi e subappaltare il resto dei vari momenti del processo dell'animazione.
Alla base della ragione per cui lo Studio Ghibli ha preso la direzione che ha preso, era la convinzione che lavorare sotto lo stesso tetto con un obiettivo ed una filosofia dominante comuni fosse importante per conseguire un lavoro di alta qualità.
Nel 1993 lo Studio Ghibli ha prodotto il suo primo film d'animazione per la televisione, The Ocean Waves. La regia è di Mochizuki Tomomitsu, che all'epoca aveva 34 anni. È la prima volta che non sono Miyazaki o Takahata a dirigere un film dello Studio. Lo staff produttivo era giovane e consisteva per la maggior parte di artisti tra i 20 e i 30 anni. Il loro motto era "produrre velocemente, a buon prezzo e con qualità". Lo special televisivo di 70 minuti è riuscito a conseguire solo uno dei propositi del motto. Non ha raggiunto l'obiettivo in termini di tempo e di budget.
Il film del 1994 diretto da Takahata, PomPoco, è diventato anch'esso il numero uno nella hit parade di incassi dell'anno. Per questo film, la maggior parte dell'animazione era stata realizzata dallo staff interno, reclutato e addestrato dopo il completamento di Only Yesterday. In PomPoco lo Studio Ghibli ha fatto uso dell'animazione al computer per la prima volta nella sua storia. C'erano solo tre scene in cui veniva utilizzata l'animazione al computer, ma era l'inizio di una tendenza che avrebbe preso piede nell'animazione di tutto il mondo.
Whisper of the Heart è uscito nell'estate 1995. È diretto da Yoshifumi Kondo, responsabile dell'animazione di Grave of the Fireflies, Kiki - Consegne a domicilio e Only Yesterday. Miyazaki era il produttore, aveva scritto la sceneggiatura e creato lo storyboard del film. Nella produzione di questo film, inoltre, è stato ampliato l'uso delle tecniche di animazione digitale. Whisper of the Heart è ancora una volta il numero uno nella classifica degli incassi giapponesi dell'anno.
Nel novembre 2001, nello studio lavorano circa 160 persone a tempo pieno, ivi inclusi gli impiegati e lo staff di freelance. Ci sono 66 animatori, 13 specialisti di tratteggio e pittura, 29 artisti di scenografie, 5 specialisti di immagini digitali, 9 specialisti in computer grafica, 29 impiegati di produzione, 8 impiegati nella pubblicità e merchandising e 12 impiegati tra amministrativi e impiegati di altri reparti dell'uffiesalcio.
La maggior parte dello staff è legato alla produzione. L'età media si aggira intorno ai 32 anni. Sembra che la caratteristica che rende unico lo Studio Ghibli risieda nel fatto che la maggior parte del costo del personale è legato in maniera diretta al processo produttivo del film. Altre società sembrano avere costi maggiori in aree che non sono legate direttamente alla produzione di un film particolare.

Ghibli segna un record
Nel 1995 lo Studio Ghibli ha inizato la produzione del suo undicesimo lungometraggio animato, Principessa Mononoke. Tratto da una storia originale di Miyazaki, è il primo film diretto da Miyazaki in oltre cinque anni. Lo Studio Ghibli costituisce un nuovo staff di computer grafica per realizzare il film e inizia a sviluppare delle tecniche proprie di animazione al computer.
Il genere dei drammi storici giapponesi in costume non era più di moda e il budget produttivo per realizzare questo film era di oltre due miliardi di yen, il doppio rispetto a tutti i progetti precedenti dello Studio. Si sapeva già che l'avversario di questo film in un'eventuale uscita estiva sarebbe stato Jurassic Park 2: Il mondo perduto". Il buon senso suggeriva che sarebbe stato un disastro totale.
Miyazaki, però, aveva sognato di fare un dramma storico giapponese in costume per anni e questa sembrava essere l'ultima possibilità. Sebbene ogni partner di coproduzione coinvolto nel progetto fosse molto dubbioso sull'opportunità di portare avanti questo progetto, Tokuma Yasuyoshi, presidente della Tokuma Shoten, ha deciso di dare ilvia alle danze.
La produzione è durata quasi tre anni e il film è uscito finalmente nell'estate 1997.
Subito dopo l'uscita di Principessa Mononoke, è stato subito chiaro che gli incassi del film avrebbero superato di molto qualunque stima immaginata. Il film ha superato addirittura E.T., che deteneva il primo posto assoluto negli incassi giapponesi dal 1983. Alla fine Principessa Mononoke è stato superato al botteghino da Titanic ma l'incasso di 19.3 miliardi di yen rappresenta ancora oggi uno dei maggiori incassi per un film nazionale in Giappone, seguito da Nankyoku Monogatari ("Antarctica"), anch'esso del 1983, con un incasso di 10 miliardi di yen. Principessa Mononoke è diventato una sorta di fenomeno in Giappone, e non solo tra la gente di cinema. I media ne hanno parlato moltissimo. Il film è diventato un argomento di conversazione, cosa che ha reso il nome dello Studio Ghibli ancora più noto.
In questo periodo di grande successo, c'è stata però una tragedia. Kondo Yoshifumi, il regista di Whisper of the Heart, è morto nel gennaio del 1998. Aveva solo quarantasette anni. Kondo era un animatore fuoriclasse che collaborava da anni con Takahata e Miyazaki. E' stata una grande perdita per lo Studio Ghibli, per l'industria dell'animazione e per chiunque lo avesse conosciuto e avesse lavorato con lui...e con il passare degli anni l'importanza di tale perdita si fa sentire sempre di più.
Dopo Principessa Mononoke, lo Studio Ghibli ha prodotto My Neighbors the Yamadas. Tratto dalle strisce a fumetti originali di Ishii Hisaichi, per la sceneggiatura e la regia di Isao Takahata. Il film è uscito nelle sale l'estate del 1999. My Neighbors the Yamadas è stato il primo film dello Studio Ghibli ad essere realizzato completamente con i disegni digitali. Lo Studio non aveva sposato la causa del digitale ma era ormai chiaro che le persone in grado di realizzare animali dipinti a mano erano diventate poche. In conseguenza di ciò, dopo Principessa Mononoke, lo Studio si è concentrato sulla creazione e la fotografia digitale.
L'animazione principale e gli sfondi erano, e sono tutt'ora, dipinti a mano, ma la maggior parte degli altri processi di lavorazione da quel momento in poi sono stati soppiantati dai computer. Sfortunatamente, "Yamadas" non è stato un gran successo commerciale come lo era stato "Mononoke", anche se la critica l'ha apprezzato moltissimo.

Le attività internazionali
Circa dieci anni fa, l'uscita commerciale all'estero dei film dello Studio Ghibli era limitata principalmente a Hong Kong e Taiwan. Le cose sono cambiate verso la metà degli anni '90. Il mio vicino Totoro è uscito in alcune sale cinematografiche degli Stati Uniti e, poco dopo, la 20th Century Fox Home Entertainment lo ha fatto uscire in video vendendo quasi mezzo milione di videocassette. E' stato, allora, un risultato notevole per un film giapponese. Nello stesso periodo PomPoco è stato scelto per rappresentare il Giappone agli Oscar nella categoria Miglior Film Straniero.
Poi, nel 1996, è avvenuta una conversazione tra Ghibli e Disney. Disney propone una partnership con Ghibli che include la distribuzione di tutti i film dello Studio Ghibli nel mondo, ivi incluso Principessa Mononoke, che a quei tempi era ancora in fase di produzione. Lo Studio Ghibli voleva trovare una società internazionale per creare una partnership, una società che comprendesse veramente l'animazione e che avrebbe trattato seriamente i propri film. In veste di produttore, è sempre un gran piacere vedere che il pubblico di tutte le nazionalità o razze apprezzano veramente il film che sono stati fatti dal nostro Studio. La Disney sembrava trovarsi perfettamente d'accordo con la nostra filosofia. Così lo Studio Ghibli ha deciso di avviare una partnership.
La prima uscita Disney di un film dello Studio Ghibli è l'uscita nord americana in video di Kiki - Consegne a domocilio nel settembre 1998, ottenendo un ottimo risultato, tanto da essere segnalato "video dell'anno" da una rivista di Hollywood. Nell'ottobre del 1999 Principessa Mononoke è uscito al cinema nel Nord America e sebbene l'incasso sia stato alquanto deludente, la critica si è dimostrata ancora una volta entusiasta. Principessa Mononoke è uscito anche in Francia nel gennaio 2000 ed è stato un successo di critica e di pubblico. Il film, in seguito, è uscito anche in Italia, Spagna, Germania e altri paesi europei.
Oltre a lavorare con Disney nella distribuzione theatrical internazionale, lo Studio Ghibli ha lavorato con Disney anche per il mercato video. Per quanto riguarda i film prodotti dopo Principessa Mononoke, Studio Ghibli e Disney hanno optato per la distribuzione di ogni singolo film paese per paese.

Il presente e il futuro dello Studio Ghibli
Nel luglio 2001 è uscito La Città Incantata, il capolavoro di Miyazaki. Nel momento in cui sto scrivendo (ottobre 2001), il film è ancora nelle sale, e il suo record di 18 milioni di spettatori ha superato anche Titanic. Sebbene l'attenzione si sia concentrata molto sui risultati di botteghino, il successo del film non sarebbe mai stato possibile senza la calda accoglienza della critica, che ha fatto sì che persone di tutte le età e di tutto il Giappone abbiano sentito il desiderio di vedere il film.
Mentre La città Incantata era in produzione, Miyazaki ha portato a termine anche un altro progetto, Il Museo Ghibli, a Mitaka. Il museo non nasce solo per poter guardare i disegni e altre cose. Per un certo verso, l'edificio del museo è esso stesso un'opera d'arte. È anche uno spazio che offre alla gente l'opportunità di fare una ricca varietà di esperienze. Il Museo Ghibli ha aperto il 1° ottobre 2001.
È un vero peccato che Tokuma Yasuyoshi, che ha reso possibile la realizzazione di entrambi i progetti, sia passato a miglior vita nel settembre 2000 senza poter vedere terminati nessuno dei due progetti. Aveva 78 anni.
A partire da Principessa Mononoke, lo Studio Ghibli sembra essere cambiato. Il nome dello Studio è noto quasi a tutti e ha molte più responsabilità nei confronti della società in generale. Le aspettative sono sempre più alte. Per non deludere queste aspettative, penso che lo Studio non dovrebbe limitarsi a cercare di compiacere la gente e dovrebbe continuare sulla stessa strada, cercando sempre di esplorare qualcosa di nuovo. Il che significa che lo Studio Ghibli ora si trova ad affrontare un terzo stadio nel suo sviluppo. Il Museo Ghibli può essere una parte di questo perché è un luogo fisico, è qualcosa di diverso dalla produzione di film. E nei film che realizza, lo Studio Ghibli fornirà sempre un nuovo tipo di spettacolo, mantenendo sempre intatta la sua identità unica.

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