Vahid Jalilvand
Nel 2017 ha ricevuto il premio come premio orizzonti per la migliore regia al Festival di Venezia per il film Il dubbio - Un caso di coscienza.
Il rapporto di noi spettatori occidentali con la cultura iraniana è ondivago. Non conoscendo bene quella realtà, incredibilmente dinamica pur all'interno di forme politiche e sociali conservatrici, non sappiamo mai come rapportarci alle contraddizioni secolari e religiose che vi albergano. Anche i registi iraniani - sia quelli più liberi, sia quelli costretti alla semi-libertà come Jafar Panahi - sembrano interrogare queste insanabili aporie, magari in maniera più "interna" alla nazione ma sempre in grado di farsi portatori di interrogativi universali
Tutto comincia con un leggero scarto, una lieve sbandata che 'scontra' accidentalmente due uomini e due mondi. Due mondi impermeabili l'uno all'altro che entrano in collisione generando un dramma che Vahid Jalilvand porta fino in fondo con sguardo da entomologo. In Iran una notte, tentando di evitare un pirata della strada, il dottor Nariman, anatomopatologo scrupoloso, investe una famiglia indigente stipata su uno scooter