Tanti titoli nel curriculum di un attore che, tra cinema, televisione e teatro, ha saputo ritagliarsi un suo spazio ben preciso. Sempre nuovi ruoli e nuove prospettive per Simone Liberati.
Gli studi e gli inizi
Classe '88, Simone Liberati nasce a Roma e frequenta il liceo classico. Dopo la maturità e vari laboratori teatrali anche all'estero (prima il corso biennale di recitazione per attori professionisti, tenuto da Cristiano Censi e Isabella Del Bianco presso la scuola "Teatro Azione" di Roma e poi Acting Training di Beatrice Bracco), nel 2011 viene ammesso alla Scuola d'Arte Cinematografica Gian Maria Volonté, dove si diploma in recitazione. Nello specifico segue seminari di recitazione con Daniele Vicari, Stefania De Santis, Imogen Kusch, Gianluca Greco, Francesca De Martini, Nicoletta Robello, Vinicio Marchioni, Elio Germano, un seminario di Auditioning tenuto da Laura Muccino, seminari intensivi di metodo Feldenkrais (con Sarah Silvagni), Clownerie (con Boris Vecchio), Canto (con Cristiana Arcari) e metodo Linklater (con Gabriele Parrillo). In parallelo segue il corso di laurea in Letteratura italiana e storia - Lettere e filosofia e, dopo aver terminato gli studi, inizia a partecipare a cortometraggi, spettacoli teatrali e produzioni televisive.
Inizia a comparire sullo schermo nel 2008 con un piccolo ruolo nella serie Basta crederci e poi in un episodio dei I Cesaroni. Ma subito dopo inizia a dedicarsi al teatro prima di affermarsi definitivamente tra cinema e televisione. Tra il 2008 e il 2012 è, infatti, impegnato sul palcoscenico con diversi spettacoli che, in ordine, sono "Parte offesa" di De Magistris, "Forme d'amore" di Rizzi, "Un'altra stupida guerra" di Del Bianco, "Emma e i cattivi compagni" di De Magistris, "Shakespeare Low" di Sepe, "La morte della pizia" di Ruzzi, "Amleto" di Linari e "La cura della luna" diretto e interpretato dallo stesso Liberati.
Tra il 2012 e il 2013, prima di debuttare ufficialmente "tra i grandi" è impegnato in alcuni cortometraggi, quali "Il distacco" di Edoardo Maria Ercolessi, "Lo spazio vuoto" di Marco David Calce, "Fortunate son" e "L'uomo dalla sciarpa bianca" entrambi di David Ambrosini. Altri due cortometraggi ai quali partecipa sono "Fuori" di Anna Negri del 2015 e Feliz Navidad di Greta Scarano del 2022.
Il debutto al cinema
Il 2013 è l'anno dell'esordio ufficiale di Simone Liberati sul grande schermo perché, dopo la partecipazione alla serie televisiva Una mamma imperfetta prende parte all'esordio alla regia di Diego Bianchi Arance & Martello presentato alla Mostra del cinema di Venezia nella sezione Settimana della critica.
Nel 2015, oltre alla seconda stagione della serie tv Lo zio Gianni, è anche in diversi titoli per il cinema. Tra questi Suburra di Stefano Sollima nel quale interpreta Mirko, braccio destro di Numero 8. Ma è anche in La prima volta (di mia figlia) di Riccardo Rossi, in Viva la sposa di Ascanio Celestini, con riferimenti a eventi naturali e fatti di cronaca realmente accaduti, dal terremoto dell'Aquila del 2009 alla morte di Giuseppe Uva, e in Né Giulietta né Romeo di Veronica Pivetti.
L'anno successivo è nella seconda stagione di Squadra mobile, ma è anche nel film Sole cuore amore di Daniele Vicari, presentato alla festa del cinema di Roma, ispirato alla storia vera della trentaquattrenne di Torvaianica, Isabella Viola.
Nel 2017 è Michele, figlio di Luigi, interpretato da Claudio Amendola, nel film Il permesso - 48 ore fuori dello stesso Claudio Amendola e sempre in quell'anno ottiene il suo primo ruolo da protagonista nel film Cuori puri presentato al Festival di Cannes e diretto da Roberto De Paolis nel quale affianca Selene Caramazza. Per il film Liberati ottiene il premio come miglior attore al Bobbio Film Festival, il premio Graziella Bonacchi come attore rivelazione dell'anno e il premio Nuovo Imaie come miglior attore rivelazione al Bif&st 2018.
Ruoli da protagonista
Nel 2018 è protagonista dell'adattamento cinematografico de La profezia dell'armadillo, romanzo grafico di Zerocalcare, diretto da Emanuele Scaringi, ma è anche nel film La partita che segna l'esordio alla regia di un lungometraggio per Francesco Carnesecchi, presentato in concorso al Rome Independent Film Festival e in Bangla, il film di e con Phaim Bhuiyan, presentato in anteprima al IFFR 2019 e incentrato sulla vita del regista stesso, giovane bengalese di 22 anni.
Torna protagonista, al fianco di Miriam Leone, nel film L'amore a domicilio di Emiliano Corapi nel quale è Renato, un giovane assicuratore che viene abbordato per strada da Anna (Miriam Leone), salvo poi scoprire che la stessa è agli arresti domiciliari per rapina a mano armata. Per la sua interpretazione Liberati ottiene una candidatura come migliore attore di commedia ai Nastri d'argento 2021. Nello stesso anno è anche nel film L'ultimo piano, diretto da diversi registi e incentrato sulle vite di tre giovani coinquilini e nella serie Petra con Paola Cortellesi.
Nel 2020 è impegnato con la serie Mental, realizzata appositamente per RaiPlay, prodotta da Simona Ercolani, scritta da Laura Grimaldi e Pietro Seghetti e diretta da Michele Vannucci, ma anche con il film La regola d'oro di Alessandro Lunardelli.
L'anno successivo è in Libre Garance di Lisa Diaz e in due miniserie: Chiamami ancora amore di Gianluca Maria Tavarelli e A casa tutti bene - La serie.
Continua poi la sua carriera tra piccolo e grande schermo negli anni successivi. Nel 2022 è nel film Quei due di Wilma Labate e in Bangla - La serie tratta dall'omonimo film al quale aveva preso parte. L'anno successivo è nel film diretto da Luigi Di Capua Holy Shoes, nel 2024 è tra i protagonisti de Il mio compleanno di Christian Filippi, presentato nella cornice della Mostra del cinema di Venezia e nel 2025 è nella miniserie televisiva Doppio gioco di Andrea Molaioli con protagonisti Alessandra Mastronardi e Max Tortora.