Chiamami ancora amore

Film 2021 | Drammatico

Regia di Gianluca Maria Tavarelli. Una serie con Greta Scarano, Simone Liberati, Claudia Pandolfi, Federico Ielapi, Silvia Gallerano. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 2021, - MYmonetro 4,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 26 aprile 2021

Come si fa ad amare così tanto e sbagliare tutto lo stesso?

Consigliato assolutamente sì!
4,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 5,00
ASSOLUTAMENTE SÌ
Una storia d'amore tanto complessa quanto reale messa in scena con un'onestà e un coraggio rari nella serialità televisiva italiana.
Recensione di Paola Casella
martedì 27 aprile 2021
Recensione di Paola Casella
martedì 27 aprile 2021

Anna ed Enrico sono sposati da 11 anni, e le cose fra loro non funzionano più. Anna sta per lasciare il marito ma Enrico le ha preparato una festa di compleanno a sorpresa cui sarà presente anche il loro unico figlio, Pietro, e la donna accetta controvoglia di partecipare. Qualche tempo dopo Anna ed Enrico si ritrovano davanti a un giudice e lui, a sorpresa, chiede l'affido esclusivo di Pietro. Entra in scena Rosa, un'assistente sociale che ha il compito di valutare la compatibilità genitoriale di padre e madre, ripercorrendo dall'inizio la loro storia piena di incomprensioni, di segreti e di nodi destinati a venire al pettine.

Chiamami ancora amore, scritta da Giacomo Bendotti e diretta da Gianluca Maria Tavarelli, è una serie in sei puntate che si pone obiettivi alti e coraggiosi perché racconta una coppia di oggi senza nascondersi dietro a quella estetizzazione di facciata ben esemplificata nelle scene iniziali dal video con cui Enrico celebra il compleanno di Anna, azzerandone tutte le ombre.

È di quel tipo di messa in scena della felicità domestica che sono pieni non solo i social e le nostre vite rappresentative, ma anche le cronache nere, ogni qual volta accade un delitto all'interno delle famiglie.

Giustamente dunque Chiamami ancora amore segue più i codici del film investigativo che del melodramma romantico: un'intuizione brillante che comporta anche una costruzione drammaturgica e filmica (nonché un lavoro di montaggio) assai complessa, i cui termini di riferimento sembrano essere il cinema di Noah Baumbach e la serie This Is Us.

La storia tocca impavidamente temi delicati senza schierarsi ma esponendo la stratificazione complicata della vita contemporanea e le dinamiche di coppia spesso implosive all'interno di un vuoto sociale e assistenziale che genera mostri. I due protagonisti però non vengono mai dipinti come mostri, rispettandone l'umana fallibilità. E la famiglia che circonda Anna ed Enrico, che comprende anche amici sensibili e partecipi, è profondamente italiana nella presenza e in una certa qualità dell'attenzione.

La costruzione della storia e il modo in cui Tavarelli ha scelto di filmarla, stando incollato ai suoi personaggi e impedendoci ogni distanza emotiva, funziona in modo magistrale, grazie anche all'intensità dei due attori protagonisti (Greta Scarano e Simone Liberati, in un vero e proprio tour de force interpretativo) e di chi li circonda, da Claudia Pandolfi nei panni di Rosa e Federico Ielapi in quelli di Pietro, per proseguire con gli ottimi Giorgio Colangeli ed Elisabetta De Vito, ma anche Silvia Gallerano e Cristina Pellegrino. E ogni ruolo, anche il più piccolo, ha un tratteggio e un interprete all'altezza.

È raro che il cinema e la serialità italiani affrontino con questa onestà il presente e le dinamiche coniugali, e in passato altri titoli che toccavano il tema della maternità con franchezza, senza romanticizzare la fatica e la solitudine delle neo mamme prive di una rete di supporto e senza colpevolizzarle per le loro temporanee defaillance, sono stati oggetto di critiche e disagio che hanno a che fare con la nostra cultura patriarcale.

Chiamami ancora amore fa leva sulle fragilità e gli errori che in molti, se non tutti, compiono lungo il percorso di coppia e genitoriale, e questo farà sentire meno isolati coloro che stanno attraversando momenti difficili in questi ambiti.

Purtroppo alcuni passaggi della storia fanno presagire la presenza di traumi e misteri alla radice delle azioni dei protagonisti, come se si dovesse fare una concessione alla spettacolarizzazione delle dinamiche relazionali in gioco. Invece in certi buchi neri possiamo tutti cadere con grande facilità: fanno parte della vita e della quotidianità di molti, quella quotidianità che Tavarelli e Bendotti raccontano più che bene, senza bisogno di evocare fantasmi.

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FOCUS
INCONTRI
lunedì 17 maggio 2021
 

Volto della mini-serie Chiamami ancora amore di Gianluca Maria Tavarelli - stasera su RaiUno l'ultima puntata in prima serata - Simone Liberati racconta a Simona Previti i retroscena della lavorazione: come hanno strutturato l'ordine delle riprese, l'atmosfera che ha creato il regista sul set, il rapporto con gli operatori e la vicenda al centro del racconto. 

Accenna anche alla sua formazione alla Scuola d'Arte cinematografica Gian Maria Volontè, alle esperienze a teatro e alle differenze con la recitazione davanti alla macchina da presa.

Pone inoltre l'accento sulle maestranze del cinema e sulla passione di alcuni cineasti: persone che fanno il loro mestiere con grande dedizione e che amano trasferire il proprio sapere ad altri. Per questo «esistono dinastie di elettricisti, dinastie di macchinisti... di padre in figlio si sono passati il mestiere. É bellissimo!».

INCONTRI
lunedì 17 maggio 2021
Ilaria Ravarino

Una storia d’amore, un’indagine, un viaggio a ritroso nel cuore di tenebra di una coppia (apparentemente) come tante: la miniserie Chiamami ancora amore - di cui vedremo gli ultimi due episodi stasera in prima serata su Rai 1 - con Greta Scarano, Simone Liberati e Claudia Pandolfi, è il nuovo lavoro di Gianluca Maria Tavarelli, il regista torinese recentemente in tv con il crime Io ti cercherò e il thriller Non mentire.

Di autodeterminazione femminile parla anche, in modo diverso, Non mentire.  L’Italia ha un problema con le donne?
Assolutamente sì. A volte ho la sensazione che il mondo vada nella direzione di una islamizzazione del femminile, nel senso di una visione deleteria della donna. Ho tre figlie, e per me è fondamentale che la donna sia rispettata e abbia un ruolo nella società. Purtroppo i recenti rigurgiti di squadrismo, di mentalità retrograda e medievale, cominciano a farmi paura.

In tanti si sono lasciati durante il lockdown. Non teme di toccare un nervo scoperto?
Noi raccontiamo un percorso d’amore durato 15 anni e fatto di abbandoni, ritorni, tentativi di stare insieme e di condividere. Di certo questo è un momento complesso ed estremo. Ci sarà stato sicuramente un aumento di persone esasperate durante la pandemia, ma altrettante si sono strette più di prima al proprio compagno, per superare insieme le paure, il terrore della morte, l’assenza di prospettive.

Come ha evitato il rischio retorica? 
Innanzitutto partivo da una scrittura eccellente, una sceneggiatura mai banale. Ma il mio segreto è non avere paura di andare a fondo nei sentimenti, di mostrare la verità di tutti i giorni, il mestiere di vivere. Non ho voluto essere intellettuale. 

INCONTRI
lunedì 10 maggio 2021
Ilaria Ravarino

Un amore che si trasforma in odio e travolge ogni cosa, anche il buon senso. Una slavina di risentimento e rabbia, umiliazione e rancore, che cala fatalmente su tutto ciò che è stata una relazione: se questo è il tema della miniserie Chiamami ancora amore di Gianluca Maria Tavarelli (stasera su Rai1 il terzo e il quarto episodio), è a Simone Liberati, Enrico nel film, che tocca il ruolo di chi, quella valanga, la innesca.

E l’attore romano, sbocciato nel 2017 con Cuori puri (guarda la video recensione), tornato al cinema nel 2018 con La profezia dell’armadillo (guarda la video recensione) e presto nella serie A casa tutti bene di Gabriele Muccino, dimostra di sapersi prendere sulle spalle un personaggio difficile, sofferente e danneggiato, per portarlo sullo schermo con una naturalezza da mattatore. 

Come descriverebbe Enrico?
Un ragazzotto che decide di costruire una famiglia con una donna conosciuta casualmente lungo il lago di Bracciano. Una compagna con cui ha un rapporto non equilibrato, che nel corso del tempo si frattura fino a rompersi del tutto. Rendendo la coppia incapace di ascoltarsi e comprendersi. 

Quando Tavarelli le ha spiegato il personaggio, cos'era importante per lui?
Il fatto che Enrico fosse ancora innamorato di Anna (l’attrice Greta Scarano, ndr). Anzi innamoratissimo, dall'inizio alla fine, anche quando la rabbia cieca prende il sopravvento. Purtroppo, però, la sua ferita è profonda e irreparabile. 

INCONTRI
lunedì 3 maggio 2021
Ilaria Ravarino

«Anna è una donna in crisi che sta mettendo in discussione la sua vita. È una mamma, una moglie, una lavoratrice: una persona normale che raccontiamo in un momento particolarmente tormentato della sua esistenza». Così Greta Scarano – romana, 34 anni, una carriera solida sbocciata quest’anno con Speravo de morì prima su Sky e un’incisiva apparizione nell’ultimo episodio de Il commissario Montalbano su Rai1 - descrive il suo ruolo in Chiamami ancora amore, la miniserie Rai in 6 puntate che segna la sua seconda collaborazione (dopo la miniserie Mediaset Non Mentire) con il regista torinese Gianluca Maria Tavarelli.

Da stasera su Rai1 con i primi 2 episodi (già disponibili in streaming su Rai Play), Chiamami ancora amore racconta la storia di una “guerra dei Roses” combattuta da due ex coniugi – Anna ed Enrico, interpretato dal romano Simone Liberati – sulla pelle del proprio bambino.  

Lei e Liberati siete estremamente affiatati: come vi siete preparati?
È successo tutto in maniera molto spontanea. Tavarelli non ci ha chiesto di frequentarci prima: io e Simone ci conoscevamo già. Abbiamo fatto delle letture del copione, ci siamo confrontati su alcune dinamiche. Siamo affini. Simone è molto generoso, non è narciso né vanitoso, non si mette mai in competizione. Cosa che con gli attori maschi, devo dire, capita spesso.

Interpretare la maternità senza essere madre è stato difficile?
Io mi sento una persona molto materna, e pur non essendo madre riconosco quel sentimento perché prima di tutto sono figlia. Ho osservato mia sorella, che ha un bambino di un anno e mezzo che ho visto nascere. È il mio primo nipote. Io e lei abbiamo solo 14 mesi di differenza, siamo molto legate. Ho vissuto intensamente la sua gravidanza.

Avete fatto molte prove prima di girare?
No, non tantissime. Siamo partiti con le riprese appena si è potuto. Non avevamo molto tempo. Ma io ero preparata sul testo, perché questo progetto l’ho visto nascere da quando era solo un’idea. Quando sono arrivata sul set mi era già tutto chiaro.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 21 maggio 2021
Lorenzo Ciofani
La Rivista del Cinematografo

Forse è un problema di contenitori più che di contenuti, perché altrimenti non si capisce la vaga indifferenza che ha caratterizzato la messa in onda su Rai 1 di Chiamami ancora amore, miniserie in tre puntate creata da Giacomo Bendotti e prodotta da Indigo Film e Rai Fiction, ora disponibile su RaiPlay. Che la serialità italiana (fiction è un termine ormai desueto se non nel nome della struttura [...] Vai alla recensione »

NEWS
NEWS
sabato 24 aprile 2021
Ilaria Ravarino

È il Kramer contro Kramer italiano, una storia d'amore e di rabbia raccontata pedinando i protagonisti - Anna ed Enrico - nei dodici anni in cui la loro relazione si è di volta in volta ferita e saldata, con una nota di mistero che tinge il dramma di [...]

TRAILER
venerdì 23 aprile 2021
 

La storia di un grande amore che sfocia in odio cieco. Su Rai 1 dal 3 maggio. Guarda il trailer »

TRAILER
mercoledì 31 marzo 2021
 

Regia di Gianluca Maria Tavarelli. Una serie con Greta Scarano, Simone Liberati, Claudia Pandolfi. Prossimamente su Rai1.  Guarda il trailer »

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