800 Eroi

Film 2020 | Azione, Drammatico, Storico, 149 min.

Regia di Guan Hu. Un film con Zhi-zhong Huang, Hao Ou, Jiang Wu, Zhang Yi, Qianyuan Wang. Cast completo Titolo originale: The Eight Hundred. Genere Azione, Drammatico, Storico, - Cina, 2020, durata 149 minuti. Uscita cinema venerdì 25 giugno 2021 distribuito da Notorious Pictures. - MYmonetro 2,41 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 22 giugno 2021

La storica battaglia fra Cina e Giappone durante gli anni '30 a Shanghai. In Italia al Box Office 800 Eroi ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 30,6 mila euro e 12,8 mila euro nel primo weekend.

Consigliato nì!
2,41/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 2,81
PUBBLICO
CONSIGLIATO NÌ
Roboante epos patriottico girato in Imax su un eroico atto di coraggio contro l'invasore giapponese.
Recensione di Emanuele Sacchi
sabato 26 giugno 2021
Recensione di Emanuele Sacchi
sabato 26 giugno 2021

Shanghai, 1937. Di fronte all'avanzata dell'esercito giapponese, l'esercito nazionalista cinese è costretto a ritirarsi e a sgombrare la città di Shanghai. Non del tutto, però. Un manipolo di circa 800 soldati si asserraglia in un magazzino abbandonato e oppone una strenua resistenza agli assalti imperiali. Intanto, sull'altra riva del fiume, nella parte neutrale di Shanghai concessa dalle nazioni belligeranti, cittadini attori, prostitute e ricchi occidentali continuano le loro vite indisturbati e assistono alla sanguinosa battaglia, come se si trattasse di uno spettacolo lontano mille miglia.

Dopo il biennio della pandemia, il pubblico cinese tornato in sala aveva bisogno di un film patriottico e pomposo, ideale per celebrare un ritorno alla grandeur. 800 eroi ha servito egregiamente lo scopo.

Primo film girato interamente in Imax in Cina, con un budget di 80 milioni di dollari, il lavoro di Guan Hu rappresenta una radicalizzazione estrema del prototipo di war movie assemblato sulla falsariga della lezione di Salvate il soldato Ryan (o di Michael Bay e Zack Snyder) e consolidato dai lusinghieri successi di produzioni sudcoreane come Brothers of War - Sotto due bandiere.

Uno spettacolo in cui le manifestazioni di sangue e violenza sono esasperate e ogni attimo deve essere dedicato a un momento eclatante ed emotional. Un cinema dell'abbondanza: di cose che succedono e di pathos intenso; e un cinema dello stupore, vissuto con lo stesso spirito con cui si assisteva ai primi trucchi di Georges Méliès o Ray Harryhausen.

Il dato di verosimiglianza non ha più alcuna importanza, ragione per cui se alcuni soldati cinesi optano per improbabili atti suicidi da kamikaze ("invenzione" che appartiene al nemico giapponese ed è di qualche anno successiva) o se tutto un plotone all'unisono sceglie di urinare in un panno e respirare da lì per attenuare l'effetto dei gas tout se tient, purché sia funzionale alla necessità dello spettatore, che chiede di essere intrattenuto e stimolato sul piano emotivo.

Le Termopili cinesi sono rappresentate da un magazzino di Shanghai, in cui un manipolo di sopravvissuti resiste al conquistatore straniero, in un episodio in controtendenza rispetto allo storytelling della guerra sino-giapponese (in cui, nonostante i volumi in gioco, l'esercito giapponese annichilì l'armata cinese, disgregata e male organizzata).

La censura di governo però non ha gradito la glorificazione dell'esercito nazionalista di Chiang Kai-shek, con tanto di scena in cui la bandiera del Kuomingtang - che oggi è dell'odiata Taiwan - viene esposta come simbolo della resistenza, e ha sottoposto a diverse revisioni lo script. Tra le modifiche introdotte spiccano l'incongruo pugno chiuso finale e i testi apodittici di prologo e epilogo.

Ma questi non sono i soli elementi opinabili sul piano etico ed estetico nel film di Guan Hu, guidato da una sceneggiatura che assomiglia spesso a un algoritmo per l'esasperato nesso di causa e effetto tra gli avvenimenti in sequenza. Più che una questione di verosimiglianza o di sospensione dell'incredulità, la partita si gioca sulla possibilità o meno di accettare come metafora della speranza un cavallo bianco insanguinato che emerge dalle macerie di Shanghai o l'atto di coraggio di chi appariva il più codardo o ancora la rappresentazione del nemico che sembra ferma agli indiani di Ombre rosse.

Pur con tutte le attenuanti del caso - una industria cinematografica "giovane", il patriottismo che offusca la necessaria lucidità - resta difficile accettare 800 eroi se a mancare sono la straordinarietà di immagini e di messa in scena che potrebbero giustificarne le manchevolezze.

Sei d'accordo con Emanuele Sacchi?
a cura della redazione
lunedì 3 giugno 2019

La narrazione centrale si concentra su un gruppo di soldati cinesi e di scansafatiche nel 1937 che organizzarono una difesa di quattro giorni di un complesso di magazzini a Shanghai proprio mentre le forze giapponesi stavano travolgendo la Cina. La decisione di resistere in quel luogo era intesa sia a bloccare i giapponesi sia ad attirare l'attenzione delle legazioni straniere proprio dall'altra parte del fiume.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 18 giugno 2021
JonnyLogan

Nel 1937, durante il secondo conflitto sino - giapponese, 800 soldati dell’esercito cinese vennero distaccati a protezione di un deposito di armi che risultava fondamentale per la conquista di Shangai. Il rischio era che la probabile conquista di Shangai potesse tramutarsi nell’anticamera di una disfatta quasi sicura.   Da una premessa patriottica, la difesa suicida di un [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
sabato 26 giugno 2021
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Battezzato alla ventitreesima edizione del Far East Film Festival e ora in sala, 800 eroi è un kolossal bellico diretto dal cinese Guan Hu, nome noto ai frequentatori della Mostra di Venezia, grazie a Cow a Orizzonti nel 2009 e Mr. Six in chiusura nel 2015. Primo lungometraggio realizzato interamente in I max nel Paese asiatico, vice campione d' incassi globale del 2020 (472 milioni di dollari a fronte [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 giugno 2021
Ian Freer
Empire

1937. Pochi mesi prima della caduta di Shanghai in mano ai giapponesi, una divisione dell'esercito cinese è incaricata di difendere a oltranza il magazzino Sihang. L'edificio è di proprietà delle quattro più importanti banche della città e in questo modo i cinesi sperano di guadagnare le simpatie della comunità internazionale. Uno dei maggiori incassi a livello mondiale del 2020, il film è stato diretto [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 giugno 2021
Francesca Pistocchi
Close-up

Shangai, 1937: la città è divisa in due poli opposti. Da una parte l'inferno, dall'altra l'inferno - due facce della stessa medaglia si scontrano sul medesimo suolo: se la prima somiglia ad una bolgia di ferro e fuoco, la seconda possiede la fisionomia più enigmatica e sotterranea di una chimera. Unico limite posto a separare i due universi paralleli è il fiume, barriera invalicabile nonché invito [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 giugno 2021
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Sfortunato quel Paese che ha bisogno di eroi, fortunato quel Paese che ha facoltà di epica. Succede con 800 eroi, kolossal bellico diretto da Guan Hu, nome noto ai frequentatori del Far East Film Festival, che tiene a battesimo il film, e della Mostra di Venezia, dove ha portato Cow nel 2009 a Orizzonti e ha chiuso nel 2015 con Mr. Six. Primo lungometraggio realizzato interamente in Imax in Cina, vicecampio [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 giugno 2021
Alessio Baronci
Sentieri Selvaggi

Parlare del cinema popolare cinese è una sfida critica non indifferente, che coinvolge prodotti provenienti da un mercato in ascesa ma anche un ecosistema che ha sviluppato un suo linguaggio peculiare, ideologicamente agli antipodi rispetto al blockbuster USA e al contempo basato su una versione potenziata di quello stesso massimalismo pop. Di passaggio all'ultimo Far East Festival 800 eroi, kolossal [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 giugno 2021
Daniele De Angelis
Cineclandestino

Praticamente impossibile attendersi, da un kolossal bellico di produzione orientale, una qualche riflessione approfondita sulla fenomenologia della guerra osservata da un punto di vista antropologico o filosofico. Meglio rassegnarsi subito, cercando di osservare il film da una prospettiva squisitamente formale. Ecco allora che emergono con chiarezza i pregi di questo 800 Eroi, lungometraggio che fa [...] Vai alla recensione »

giovedì 24 giugno 2021
Alessandra De Luca
Avvenire

Durante il secondo conflitto sino- giapponese, nel 1937, ottocento soldati dell' esercito cinese vennero incaricati di proteggere un deposito di armi strategicamente importante per la conquista di Shangai. Il rischio era infatti che la probabile conquista della città potesse tramutarsi nell' anticamera di una disfatta. Con 800 eroi il regista Hu Guan firma la cronaca di una tragedia annunciata attraverso [...] Vai alla recensione »

martedì 22 giugno 2021
Pier Maria Bocchi
Film TV

Siamo sempre alle solite. La percezione occidentale è direttamente proporzionale alle ambizioni del prodotto (e degli autori). Ed è per giunta "comandata" da un paratesto prevedibile perché consolidato (e vecchio): tonitruanti blockbuster asiatici come 800 eroi vivono della competizione progettuale con la sempreverde americanata (concetto assurdo oggi come ieri) e si riproducono grazie alla predisposizione [...] Vai alla recensione »

NEWS
FAR EAST FILM FESTIVAL
sabato 26 giugno 2021
Emanuele Sacchi

Girato interamente in Imax, una radicalizzazione estrema del prototipo di war movie. In programma al FEFF23 e al cinema. Vai all'articolo »

TRAILER
venerdì 28 maggio 2021
 

Regia di Guan Hu. Un film con Zhi-zhong Huang, Hao Ou, Jiang Wu, Zhang Yi, Qianyuan Wang. Da venerdì 25 giugno al cinema. Guarda il trailer »

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