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Un film d'animazione che fa scoprire quanto è importante l'amicizia, il lavoro di squadra, il rispetto e la gentilezza. Espandi ▽
Quando Baby Shark e la sua famiglia si trasferiscono a Chomp City, la grande città degli squali, è costretto a lasciarsi alle spalle il mondo che conosce e ama, compreso il suo migliore amico, William. Riusciranno le loro "barche" a sopravvivere alla distanza? Mentre Baby fatica ad adattarsi alla sua nuova vita, si profila un problema più sinistro. Una malvagia popstar marina di nome Stariana è in ascesa e usa l'antica magia musicale per diffondere la sua canzone iper-ripetitiva attraverso tutte le vaste acque. Non si fermerà finché non rimarrà più nessun'altra musica oltre alla sua... e solo una cosa potrà fermarla: il pesce più orecchiabile del mare. All'insaputa di Baby Shark, è lui! Con la disarmonia che si diffonde, tocca a Baby Shark riportare l'equilibrio nell'oceano e, nel frattempo, salvare il suo migliore amico. Rafforzato dal legame tra lui e William, Baby combatte la musica con la musica, sconfiggendo Stariana nel luogo più epico e ripristinando l'armonia musicale nel mondo. Recensione ❯
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Claire Doyon racconta la storia e il suo rapporto con la figlia Penelope, affetta da un grave disturbo. Espandi ▽
"Ti abbiamo trovato una casa", dice la regista Claire Doyon alla figlia adolescente Pénélope, nella scena di apertura di questo intimo documentario. Alla fine, ti rendi conto che questo momento è stato sia un trionfo che una sconfitta. Pénélope ha la sindrome di Rett, un disturbo neurologico dello spettro autistico che porta a una cessazione precoce dello sviluppo cognitivo. Recensione ❯
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Un cortometraggio su un uomo che vende prodotti per la pulizia porta a porta. Finchè non incontra la 'porta' sbagliata. Espandi ▽
Stephane vende porta a porta prodotti per la pulizia della casa. Purtroppo per lui, però, oggi entra nella casa sbagliata. Per sopravvivere dovrà pensare in fretta. Recensione ❯
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Una cronaca familiare tenera e garbata, che sollecita il dialogo e si nutre dell'esperienza del suo autore. Drammatico, Francia2022. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un colpo alla testa fa perdere i freni inibitori a Moussa, che da componente più gentile e altruista della famiglia inizierà a esprimere senza filtri ogni pensiero che gli passa per la mente. Espandi ▽
Moussa è un uomo mite, padre dedicato e fratello accudente. Un trauma cranico causato da una misteriosa caduta, acutizza la sua depressione e taglia i suoi freni inibitori. Improvvisamente, dice quello che pensa e come lo pensa. Le parole senza filtro di Moussa obbligano ‘i suoi’ a un esame di coscienza da cui tutti usciranno migliori. Sensibile e debordante di vita che rilancia, come le sentenze caustiche del suo protagonista (Sami Bouajila), Ritratto di famiglia è una cronaca familiare tenera e garbata, nutrita dall’esperienza del regista, figlio di immigrati marocchini che è riuscito a imporsi nel cinema come il suo personaggio, il fratello autocentrato di Moussa, in televisione. Il film sollecita il dialogo, quello frontale, occhi negli occhi, quello che ferisce ma libera e aiuta ad amarsi meglio. “La verità mi fa male, lo so…” cantava Caterina Caselli in fondo agli anni Sessanta, Roschdy Zem si impegna a dirla nonostante, prendendo di petto i conflitti e portando finalmente in superficie le disfunzioni della nostra vita. Recensione ❯
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Una visione coraggiosa e originale su un tema difficile con protagonista un'ottima giovane interprete. Drammatico, Francia, Belgio2022. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una ragazzina di 12 anni inizia una nuova vita quando viene portata via da quella che era la sua casa. Espandi ▽
Dalva, quando viene prelevata dai Servizi sociali e portata contro la sua volontà in un centro per minori, ha 12 anni, vive da sola con il padre, che lei chiama Jacques, ha sempre studiato in casa senza avere contatti con i suoi coetanei, e si veste e si trucca come una donna adulta. A poco a poco diventa evidente che l'ingiustizia è quella perpetrata contro di lei dal padre che, dopo la separazione dalla moglie, ha fatto di Dalva la sua compagna. Saranno l'amicizia con Samia, e l'aiuto dell'assistente sociale Jayden a donarle una nuova prospettiva sulla realtà e ad insegnarle come possa essere la vita a 12 anni.
La regista e sceneggiatrice belga Emmanuelle Nicot, al suo esordio nel lungometraggio, sceglie di raccontare una storia di incesto allineandosi totalmente al punto di vista della giovane vittima, tanto che nella parte iniziale del racconto viviamo anche noi ciò che le succede come una sgradita ingerenza e un abuso.
Nicot riesce a raccontare una vicenda potenzialmente scabrosa senza alcun compiacimento o voyeurismo, e contemporaneamente senza alcuna pruderie o imposizione di giudizio. La giovanissima protagonista, l'esordiente Zelda Samson, porta sulle sue spalle tutta la narrazione, in un percorso dal buio alla luce. Recensione ❯
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Un attore di teatro per sbarcare il lunario accetta di tenere un seminario in carcere. Espandi ▽
Un attore di teatro che sta tenendo un seminario in carcere, sorpreso dalle doti di alcuni detenuti, decide di mettere in scena con loro Aspettando Godot di Samuel Beckett, e di farlo in un vero teatro. Tra mille difficoltà inizia così una straordinaria avventura umana, la cui conclusione imprevista lascerà tutti a bocca aperta. Recensione ❯
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Thriller psicologico che trascende le oscurità della foresta nelle ossessioni della mente. Thriller, Francia, Svezia2016. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Due ragazzini si recano in Svezia dal padre, che conoscono pochissimo. L'uomo li porta per qualche giorno in giro per un'enorme e inquietante foresta. Espandi ▽
Dopo il divorzio dei genitori, Tom e Benjamin si recano a Stoccolma per passare l'estate con il padre. Un ricercatore che, ostile alla civilizzazione, lavora sempre e non dorme mai. I giorni proseguono statici finché i tre non trascorrono un weekend in campagna. La fuga dalla quotidianità rafforza il rapporto ma un'oscura entità si muove nel bosco. Una figura dal volto deturpato che, perseguitando la mente di Tom, presagisce un terribile pericolo. Nel frattempo la foresta, cupa e misteriosa, immerge la famiglia in una natura dominata da grida improvvise, fenomeni paranormali e terrificanti apparizioni. Il fragile universo mentale di un ragazzino di otto anni tormentato da quel misterioso uomo che dice di essere suo padre. Recensione ❯
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Una popolare cantante decide di tornare sul palcoscenico dopo tanti anni di isolamento. Ma ha un incidente e perde la memoria. Espandi ▽
Una diva in declino, un tempo tra le più celebri cantanti al mondo, è costretta a tornare sul palcoscenico per sostenere i problemi economici della sua famiglia. Ma un mese prima del suo ritorno, ha un incidente e perde la memoria. Recensione ❯
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Fin da bambino Yazid ha una grande passione, la pasticceria. Espandi ▽
Fin da bambino Yazid ha una grande passione, la pasticceria. Cresciuto tra case famiglia e case famiglia, il giovane cercherà di realizzare il suo sogno: lavorare con i più grandi pasticceri e diventare il migliore. Recensione ❯
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Il ritratto intimo di un grande fotografo. Espandi ▽
Elliott Erwitt ha trascorso tutta la sua vita adulta fotografando presidenti, papi e star del cinema, nonché persone normali e i loro animali domestici. Il suo lavoro è iconico nella cultura mondiale mentre la sua vita è in gran parte sconosciuta.
Il film è un ritratto tranquillo e intimo di un artista al lavoro, che apprezza la compagnia. Il lavoro della sua vita è una testimonianza del potere dell'immagine. Recensione ❯
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Attraverso il ritratto dell nonna, il regista Soufiane Adel racconta la vita nella periferia parigina. Espandi ▽
Guardare avanti è necessario. Guardare indietro è indispensabile. Ma quando la tua vita Parigina è così lontana dalle tue radici algerine, non è facile trovare le lenti giuste. Il regista di questo film, Adel, sceglie quelle di sua nonna Taklit: occhi anziani che hanno visto migliaia di storie, occhi stanchi ma forse più acuti dei suoi. Seduta su un divano, la donna racconta la sua vita tra l'Algeria e la Francia, ricordi personali che si intrecciano con la Storia raccontata da filmati girati tra il 1947 e il 1964. E mentre il passato si fa presente, in quella stanza in cui risuona una vecchia canzone in lingua cabila, con la stessa naturalezza con cui insegna al nipote a intrecciare una cintura ricompone i fili sparsi della memoria e dell'identità. Recensione ❯
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Un film da far vedere nelle scuole per la dolcezza e la precisione con cui si racconta l'Italia di coloro che vennero definiti come gli ultimi. Animazione, Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Portogallo2022. Durata 70 Minuti.
L'emigrazione italiana in Francia in un film in stop motion poetico e personale. Premio della giuria ad
Annecy. Espandi ▽
Quella che con un tono altisonante potrebbe definirsi la ‘saga’ degli Ughetto viene narrata con profonda dolcezza e partecipazione da un discendente. Grazie all’utilizzo della stop motion e di pupazzi in plastilina alti 23 centimetri il regista ha raccontato con dolcezza, ma anche con precisione storica, l’Italia di coloro che vennero definiti come gli ultimi. Di quelli cioè di cui lo Stato si ricordava quando doveva mandarli a morire nelle tante guerre che hanno costellato la prima metà del secolo scorso. Salvo poi non offrire loro altro che la strada dell’emigrazione. Un film come questo, grazie alla tecnica adottata e ai toni utilizzati, dovrebbe essere mostrato nella scuola dell’obbligo per ricordare a tutti, sin dalla più giovane età, che il passato del nostro Paese va conosciuto e non dimenticato. Anche e soprattutto quando si pronuncia con disprezzo la parola ‘migranti’. Recensione ❯
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Il racconto di un rapporto madre-figli che non apporta nulla al tema. Un passo indietro rispetto al film precedente della regista. Drammatico, Francia2022. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il ritratto di una famiglia che si trasferì dall'Africa a Parigi alla fine degli anni '80. Espandi ▽
Assistiamo alla descrizione di un rapporto madre-figli che non apporta nessun elemento nuovo alla tematica già trattata sul grande schermo. Di rapporti difficili tra madre e figli, magari con l’elemento aggiuntivo dell’immigrazione, il cinema ce ne ha già mostrati raggiungendo anche livelli di intensità sia sul piano della narrazione che su quello estetico. Purtroppo in questa occasione quei livelli restano distanti in una storia che è un po’ didascalicamente tripartita sui protagonisti focalizzando l’attenzione sui due figli, di cui uno più grande di qualche anno rispetto all’altro, che non riescono a comprendere la ricerca di libertà della madre in particolare sul piano delle relazioni con uomini non importa se di origine africana o francesi. Il passare degli anni, che avrebbe potuto coinvolgere anche il mondo circostante con le sue variazioni sul piano sociale e politico è finalizzato solo a far crescere i due fratelli consolidandone il legame ma nulla di più. Bisognerà attendere, fiduciosi, Léonor Séraille al terzo film. Recensione ❯
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Un'indagine thriller ambientata nel mondo del nucleare e della politica. Tratto dalla vera storia di Maureen Kearney. Espandi ▽
Maureen Kearney è la rappresentante sindacale di Areva, una multinazionale francese del settore nucleare, al terzo mandato. Vorrebbe rallentare, ma non fa per lei. Quando viene a sapere dell'accordo segreto che il nuovo dirigente sta stringendo con la Cina, e che minaccia direttamente il posto di lavoro di cinquantamila operai, si dimostra disposta a tutto pur di farlo uscire allo scoperto. Allora cominciano le minacce, le intimidazioni, i pedinamenti. Fino all'aggressione. Sembra che alla polizia non rimanga altro da fare che trovare il responsabile, ma nel giro di poche settimane è lei, la vittima, a diventare la principale sospettata.
Il duo Isabelle Huppert - Jean-Paul Salomé si riunisce dopo il successo sorprendente di La padrina, per raccontare una storia vera di coraggio personale e di vergogna collettiva, in cui la violenza privata e quella politica si fondono letteralmente sulla pelle di una donna, costretta dalle circostanze e dalla propria forza di carattere ad una battaglia molto più grande di lei.
Ancora una volta tocca alla Huppert farsi carico di portare il cinema nel film, con le proprie risorse, come la protagonista di questa storia è stata costretta a fare, per difendere la sua dignità, non potendo contare su nessun altro. Recensione ❯
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