Un racconto dell'atroce massacro di Port Arthur in Tasmania. Espandi ▽
Un ventenne di Hobarth, Tasmania, soprannominato Nitram, soffre di depressione e conduce una vita disordinata. Senza un'occupazione e trasandato, vive ancora coi genitori, spaventati dalla sua instabilità. Diventato amico di Helen, una ereditieria che lo accoglie nella sua abitazione, il ragazzo trova un po' di serenità, ma la sua nuova vita si interrompe dopo la morte di Helen in seguito a un grave incidente che lo lascia ferito. Unico erede della donna, diventa ricco, ma le sue condizioni mentali peggiorano. Così, dopo il suicidio del padre, acquista con facilità diverse armi da fuoco e porta a compimento la più grande strage di massa nella storia dell'Australia, tra il 28 e il 29 aprile 1996.
Justin Kurzel lascia fuoricampo il massacro per concentrarsi sulla sua genesi: la mente fragile del protagonista - il cui nome Martin Bryant non viene mai citato - trova uno sfogo nella distruzione del mondo altrui, dopo che il suo mondo interiore ha subito una costante, spietata erosione.
È la storia di uno scacco, di un fallimento personale e familiare, in cui la figura della madre (meravigliosamente interpretata da Judy Davis) diventa centrale, colpevole di soffocare il figlio con le sue spaventate attenzioni, ma unica a comprenderne il lato antisociale, la spaventosa disumanità.