Winterbottom firma un esperimento coraggioso che parla della Palestina, tra thriller politico, archivi originali e love story. Thriller, Gran Bretagna, Italia2023. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un thriller politico ambientato negli anni Trenta che affronta il modo in cui l'estremismo politico e la violenza creino una separazione tra le persone costringendole a scegliere da che parte stare. Espandi ▽
Shoshana Borochov è un'ebrea arrivata a Tel Aviv alla fine degli anni Venti con madre e fratello dall'Ucraina, insieme ad altri circa centomila europei. Una popolazione di esuli che a metà anni Trenta raggiungerà il mezzo milione di individui. È il periodo tra le due guerre, detto Mandatory Palestine, ossia la Palestina mandataria sotto il controllo britannico (1920-1948). Un prologo di immagini tratte da immagini di cronaca e cinegiornali d'epoca commentate dalla voce di Shoshana in voce fuori campo riassume i primi scontri tra arabi e ebrei per la rivendicazione della Palestina.
Shoshana sceglie di concentrarsi su un aspetto meno noto della questione israelo-palestinese, cioè il ruolo del colonialismo britannico tra le due guerre, per criticarne violenza e paternalismo.
Si tratta di un esperimento coraggioso, che torna ad un tempo antecedente alla fase più violenta del conflitto, è più che apprezzabile lo sforzo di approfondire una pagina storica dimenticata e di mettere la questione in relazione al contesto più ampio e complesso delle conseguenze della Prima guerra, dell'imminenza della Seconda, e dei pesi in gioco sullo scacchiere della politica globale. Recensione ❯
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Il regista cinese torna sulle scene con un action thriller che ha tinte di melò. Espandi ▽
Vigilia di Natale. Durante uno scontro a fuoco per le strade della città tra due gang di narcotrafficanti, un proiettile colpisce un bambino, uccidendolo. Il padre, Brian, insegue i narcos per le strade e viene ferito alla gola, perdendo la voce. Dopo la convalescenza in ospedale la sua unica ragione di vita sarà vendicarsi e sterminare la gang che ha causato il massacro.
Immagini e simboli ossimorici, contrasti evidenti rimarcati dalla colonna sonora di Marco Beltrami, tonitruante ma comunque appena udibile quando incombe la tempesta di piombo della guerra tra gang. Un incipit dallo stile inconfondibile, che ci cala in medias res nel mondo di John Woo e di un cinema fatto di iperboli e paradossi, di mélo esasperato e action a rotta di collo.
Silent Night assomiglia alla rivendicazione di una firma autoriale nel contesto di un'industria cinematografica che di John Woo non sa più che farsene. È una radicale dichiarazione di coerenza, di rifiuto di ogni compromesso. Recensione ❯
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Un film ambientato in un universo immaginario ma dedicato a un soldato ungherese realmente esistito che si chiamava Peter Pan. Espandi ▽
1918, Altopiano di Asiago, pochi giorni prima della fine della Grande Guerra. Il giovane soldato austro-ungarico Peter Pan oltrepassa le linee nemiche. Solo, spaventato, in fuga, durante il suo percorso non incontra nessuno tranne una pattuglia di soldati italiani di cui fa parte il Capitano Don Chisciotte che però lo nota a malapena. Il paesaggio del territorio straniero gli fa tornare in mente alcuni nitidi ricordi d'infanzia dove ci sono la madre e il suo amico Maty morto in guerra. Sono i rari momenti di serenità. Poi Peter riprende il cammino. Il desiderio è quello di ritrovare un'isola in mezzo al mare che non esiste nel mondo reale.
Ci sono gli echi del cinema di Ermanno Olmi ma anche le tracce del documentarismo familiare di Alina Marazzi (di cui Pedote è produttore) nei ricordi d'infanzia che sono tra i momenti più coinvolgenti del film per il modo in cui dà forma al diario privato del protagonista.
Una lunga soggettiva, un viaggio prima della fine dove davanti agli occhi del protagonista, interpretato da Ondina Quadri, compaiono immagini del passato, visioni di un mondo incontaminato con echi che richiamano il cinema di Malick, in particolare The Tree of Life, proprio nello scarto tra il dramma che sta vivendo il soldato e la sua percezione individuale. Recensione ❯
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Basato sul romanzo in lingua francese "Soudain seuls", questo film segue una coppia che deve lottare per la sopravvivenza dopo essere rimasta bloccata su un'isola che avrebbe dovuto essere il viaggio dei loro sogni. Recensione ❯
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Cresce Miles e cresce anche la saga, che si fa più grande, colorata e continua a far brillare gli occhi. Animazione, Avventura, Azione - USA2023. Durata 140 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
240 personaggi all'azione all'interno di sei universi differenti: il secondo capitolo del franchise allarga gli orizzonti. Espandi ▽
Cresce Miles, e cresce anche la saga: tutto è più grande e colorato, ma tutto si tiene per la grande scrittura e attenzione ai personaggi. In Spider-Man: Across the Spider-Verse, capitolo di mezzo della trilogia ragnesca dedicata a Miles Morales, è Miles a viaggiare tra le dimensioni “altre”, quindi è il nostro sistema estetico-percettivo a virare. Ma il film però non si regge soltanto sullo strappo dato dal comparto estetico, perché vicende e protagonisti sono anche loro scolpiti in profondità – e questo a partire dallo stesso spirito che ha infiammato l’animazione del film. I vati Lord e Miller, bravi, molto bravi a scrivere e produrre, sono bravi, bravissimi nel cogliere appieno l’aura unica e inscalfibile del personaggio di Spider-Man, battezzando l’unica operazione possibile: non mettere in piedi l’ennesimo aggiornamento del personaggio quanto raccoglierne l’eredità per portarla avanti in modo nuovo e personalissimo. È un coming of age continuo, quello di Miles. Se nel primo Spider-Man: Un nuovo universo la bussola era data dalla definizione di chi si è, in questo Spider-Man: Across the Spider-Verse la sfida è quella di difendere quello che si è diventati dal mondo esterno, per non dimenticare da cosa si è venuti e prepararsi a tutto il resto. Recensione ❯
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Thriller psicologico al cardiopalma che segue la caccia tra un killer e la sua vittima, esplorando il lato oscuro delle relazioni umane in un'atmosfera carica di tensione. Espandi ▽
Una giovane donna vestita di rosso corre nel bosco. Si tiene la mano su un orecchio insanguinato e si nasconde nella vegetazione, da un uomo armato di fucile che è sulle sue tracce. Poco più in là c'è una casa isolata, nel mezzo del bosco, ma sarà abitata? E chi la abita l'aiuterà? La notte prima la donna e il suo inseguitore si sono conosciuti in un locale, hanno parlato a lungo in macchina e poi si sono dati a giochi sessuali BDSM in un motel. Come si è arrivati da quella situazione intima e questo inseguimento disperato?
Strange Darling è un thriller dalla costruzione a incastro, dove la narrazione non lineare svela ogni volta un pezzo in più di un mosaico che sovverte brutalmente le aspettative. Mollner si è affiancato a un direttore della fotografia insolito ma qui capace di dimostrare un sorprendente talento: l'attore Giovanni Ribisi, che per la prima volta firma in questa veste un lungometraggio e non uno qualsiasi, bensì un titolo attentissimo all'uso del colore.
A contribuire a un tono molto originale c'è poi la colonna sonora, firmata dalla cantautrice indie americana Z Berg, con la partecipazione della voce di Keith Carradine e della madre del regista, che è stata una apprezzata cantante negli spettacoli di Las Vegas. Recensione ❯
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Un cortometraggio ispirato dall'omonima canzone della cantante di fado portoghese Amália Rodrigues. Espandi ▽
Silva attraversa il deserto per raggiungere colui che è stato suo compagno di avventure e amante Jake. I due non si incontrano da venticinque anni èeora il secondo è diventato sceriffo. La passione tra loro non si è mai davvero estinta ma Jake sospetta che il vero motivo di questo incontro sia un altro.
Almodòvar realizza un corto che aspirerebbe al lungometraggio. Dopo avere realizzato nel 2020 The Human Voice Pedro affronta per la seconda volta la lingua inglese.
Nella mezz'ora di proiezione si coglie che Pedro avrebbe molto di più da dire e da mostrare in relazione ai suoi personaggi e al loro passato. Le poche pagine di script aspirano ad aumentare di numero quasi che soffrissero della compressione loro imposta. Potrebbe anche accadere. Recensione ❯
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Con scelte di regia mai manipolative, Beppe Fiorello evidenzia i pregiudizi mentre rievoca un ambiente autentico ed emozioni vivissime. Drammatico, Italia2023.
Dedicato a Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980 in provincia di Catania. Espandi ▽
Sicilia, estate 1982. Nino è il figlio maggiore in una famiglia di creatori di fuochi d'artificio. Gianni è un suo coetaneo tornato dal riformatorio che vive in un altro paese con la madre e il patrigno che gli ha dato un lavoro nella sua officina. Di fronte all'officina c'è il bar i cui avventori si dilettano a prendere in giro il ragazzo additandolo come omosessuale. Un giorno, mentre Gianni sta andando a consegnare un Ciao ad un cliente, Nino lo sperona con il suo motorino: è la scintilla che accende un'amicizia meravigliosa, che potrebbe condurre a qualcosa di molto più profondo.
Fiorello ricrea un mondo e un momento nel passato che appartiene alla sua autobiografia con grande onestà e immediatezza, riportandoci ad un'epoca di ottimismo. Dirige abilmente un cast di attori in gran parte sconosciuti al grande pubblico, fra cui spiccano i due giovani protagonisti - il luminoso Gabriele Pizzurro e il più oscuro Samuele Segreto.
Il risultato è una storia che ci ricorda cosa voglia dire essere maschio in una cultura mediterranea tradizionale, e con garbo gentile ma anche con inattesa crudeltà, fuori da ogni illusione bucolica, ci fa presente che nella Sicilia degli anni Ottanta non fosse (e spesso ancora non sia) possibile chiamare i sentimenti e le persone con il loro nome, senza pagare per questo un prezzo altissimo. Recensione ❯
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Co-prodotto da Illumination e Nintendo, il film racconta lo scontro tra Super Mario e il terribile Bowser, determinato a conquistare il mondo. Espandi ▽
Coloratissimo, ipercinetico e farcito di “easter egg” dal primo all'ultimo minuto, Super Mario Bros – Il film dà al pubblico di fan esattamente quello che si aspetta, con poca fantasia e nessuna profondità. L'obiettivo del film è chiaramente intrattenere i milioni di appassionati dell'omonimo videogame e in particolare il pubblico delle famiglie, dunque è difficile fare una colpa alla Illumination per il risultato finale. Visivamente l'animazione in CGI è poi perfetta per trasporre il videogame al cinema e già all'inizio viene realizzata una sequenza in cui Mario supera ostacoli per strada, inquadrato come in un videogame a scorrimento laterale. Nella sua bizzarria, lo sconcertante film con Bob Hoskins del 1994 aveva avuto senz'altro più coraggio, ma proprio per evitare di ripetere il flop la produzione è andata del tutto nella direzione opposta, fino all’eccesso. Super Mario Bros – Il film è infatti un adattamento innocuo che accontenta i fan e i bambini, ma che risulta più o meno senz'anima. Non sgradevole e molto ritmato (dura solo novanta minuti, una rarità oggigiorno) ma mai memorabile. Recensione ❯
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Ennesimo reboot per le tartarughe ninja, con animazione accattivante ed enfasi sul lato nerd-adolescenziale. Animazione, USA2023. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Reboot animato delle Teenage Mutant Ninja Turtles. Espandi ▽
Dopo l'esplosione del laboratorio di scienziato Baxter Stockman, il fluido di mutazione si diffonde nelle fogne di New York, provocando effetti irreversibili su topi e tartarughe. Nascono così Leonardo, Donatello, Raffaello e Michelangelo, addestrati dal loro "papà" adottivo, il topo mutato Splinter, a divenire guerrieri ninja. Quando sono in età adolescenziale, le fogne cominciano a star loro strette e così le tartarughe tentano di integrarsi nella società degli uomini. Questi ultimi tuttavia sono terrorizzati e disgustati appena li scorgono.
Il film ha tutta l'aria di un'operazione in tono minore, un divertissement in cui gli autori mostrano la loro sapienza otaku ma sono i primi a essere consapevoli della aleatorietà del tutto.
La vera novità e ragione di interesse sta nella grafica realizzata dalla Mikros Animation, insieme vintage e iperrealista, per il ricorso a effetti digitali e inquadrature tecnologicamente impensabili nelle precedenti incarnazioni delle Tartarughe. Recensione ❯
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Un campionato di judo è il teatro metaforico di una lotta di resistenza e di affermazione. Thriller, Iran2023. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La judoka iraniana Leila e la sua allenatrice Maryam partecipano al Campionato mondiale di judo, intente a portare a casa la prima medaglia d'oro dell'Iran. Espandi ▽
Tbilisi, Georgia. Campionati mondiali di Judo. L'iraniana Leile Husseini è in forma straordinaria e batte le avversarie una dopo l'altra. La medaglia d'oro è possibile. Da lontano la seguono il marito e il figlio piccolo, con gli amici di sempre; da vicino, a pochi metri dal tatami, la sostiene Maryam, la sua coach. Ma la possibilità che in finale Leila posso incontrare un'atleta israeliana è sgradita alla Repubblica Islamica. L'israeliano Guy Nattiv e l'iraniana Zar Amir Ebrahimi sono consapevoli della forza intrinseca del conflitto a cui è sottoposta la protagonista e lo portano alla massima intensità, non aggiungendo distrazioni né altri elementi fondamentali al racconto. La lotta fisica è metafora di una lotta psicologica che è anche politica ed esistenziale, e trascende il singolo. Il bianco e nero universalizza quest'idea e materializza la natura estrema del ricatto. Recensione ❯
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Un'opera coraggiosa e personale che si confronta con gli spauracchi di tutti. Drammatico, Italia2023. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
È un fine settimana di gennaio a Roma, quando un'anomala ondata di caldo si impossessa della città. Espandi ▽
Roma, durante un'insolita ondata di caldo... in pieno inverno. Gianna vive nell'ossessione di Pupa, la pornostar che non si è fatta scrupolo di fare sesso con i mariti delle altre. Sua figlia Mia, che si mantiene facendo la badante di un'anziana nobildonna e ha un rapporto bulimico col cibo, cerca di far rispettare alla madre l'ordine restrittivo emanato affinché non continui a stalkerizzare Pupa. Caterina deve convivere con un altro tipo di ordine restrittivo, quello che il suo ex marito ha ottenuto per tenerla lontana dal loro figlio Max, poiché Caterina ha un passato di alcolizzata che cerca di superare grazie agli incontri organizzati in parrocchia da un prete italoamericano. Ma anche padre Bill ha la sua dipendenza.
Alla sua seconda prova di regia dopo Magari, Ginevra Elkann racconta una rete di rapporti famigliari disfunzionali, di disturbi alimentari e di ossessioni malsane ambientato nell'ambiente sociale che conosce meglio, quello dell'alta borghesia.
Il film ritrae un mondo appiccicoso e obliquo, ma anche di una bellezza pittorica languida e decadente, e si confronta con spauracchi che spaventano tutti, dalla paura di "non essere normale" a quella di finire arrostiti dall'innalzamento delle temperature - guarda caso accaduto davvero in tempi recenti. Recensione ❯
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Un lato inedito della vita vissuta dai deportati ebrei nei primi anni '40, all'interno del campo di detenzione di Theresienstadt, detto ghetto di Terezin. Espandi ▽
Antonio, clarinettista italiano e Martina, violinista cecoslovacca, si innamorano a Praga durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1942 vengono deportati a Terezin dove la loro storia si intreccia con le incredibili vicende dei tanti artisti e intellettuali rinchiusi nel ghetto. Eccellenze umane ed artistiche del centro Europa che, durante la guerra, realizzarono centinaia di produzioni musicali - ancora oggi rappresentate ed uniche al mondo - riuscendo a far divenire l'arte uno strumento di sopravvivenza per migliaia di persone segregate. Recensione ❯
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Un'amabile rivisitazione dello slasher dei tempi d'oro con un serial killer spietato in cerca di vendetta. Horror, Thriller - USA2023. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ispirato al fake trailer realizzato da Eli Roth per Grindhouse e diretto dallo stesso Roth. Espandi ▽
Nella cittadina di Plymouth, un misterioso serial killer travisato con la maschera di una storica figura cittadina esige vendetta per una strage avvenuta un anno prima e comincia a massacrare chi ne era stato coinvolto. Jessica e i suoi amici capiscono ben presto d’essere tra i bersagli del killer. All’origine c’è uno dei famosi “falsi” trailer realizzati nel 2007 nell’ambito dell’operazione Grindhouse messa insieme da Quentin Tarantino e Robert Rodriguez. Il risultato è qui un film tutto sommato simpatico, senza particolari pretese se non quella, principale, di riportare in vita certe atmosfere e certe dinamiche narrative di cui si erano negli ultimi tempi perdute le tracce. È una versione un po’ “ripulita”, per così dire, dello slasher dell’epoca d’oro, ma Eli Roth conduce la vicenda con buon ritmo senza proporre innovazioni, ma sfruttando le occasioni per inscenare qualche delitto cruento con buoni effetti speciali che ricordano abbastanza il gore e lo splatter tipici del genere. Manca la carica erotico-morbosa che caratterizzava di solito lo slasher doc, ma questo è un segno che i tempi sono nel frattempo cambiati. Recensione ❯
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Durante un prelievo di routine, un anziano tassista vietnamita viene preso in ostaggio sotto la minaccia di una pistola da tre detenuti della contea di Orange recentemente evasi. Recensione ❯
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