Un inedito ed evocativo viaggio nel cuore di Pedro Almodovar.        Espandi ▽
    
    
        
        
        Pochi autori delimitano così nettamente il proprio universo da identificare il proprio nome con una cifra, uno stile. Almodóvar, senza il nome davanti, è in quel ristretto numero. Un traguardo conquistato dal basso, lentamente, attraverso un progressivo affinamento, più che dei suoi strumenti analitico-speculativi, della conoscenza delle tecniche del cinema. Fino a raggiungere un apice che il regista stesso qui indica in tre opere: Tutto su mia madre, Parla con lei e La mala educación. Tre tappe di una filmografia dal fascino ascendente e dalla forte presa popolare, costruita su un'eccezionale capacità di ascoltare, recepire e interpretare lo spirito del proprio tempo. 
Ammirabile esempio di misura, concisione e pertinenza, Almodóvar - Lo sguardo insolente è costruito su una struttura che ogni monografia dovrebbe avere come modello: non interpella intervistati per spenderli in inutili commemorazioni, tautologie o scambi di complimenti ma mette in fila e fa parlare tra loro testimoni vicini all'autore, con densità di informazioni, inserta rimandi precisi alle sequenze, collegate al senso della trattazione, dà il giusto rilievo a materiali inediti.
Preziosissimo anche il consiglio finale ad aspiranti registi: "Non pensate a una risposta immediata in termini di successo, ascoltate molto le madri e le loro amiche, ascoltate senza essere notati e poi raccontate una storia non identica, ma che parli di ciò che fa loro paura".