Il documentario è stato presentato al Sundance Film Festival e accolto con enorme successo di critica e pubblico. Espandi ▽
Edgar Wright, regista innamorato della musica, rende omaggio a una delle band più celebri e misteriose della musica contemporanea con un documentario che esprime la gioia e la scrupolosità dell'appassionato. Gli Sparks, cioè Ron e Russel Mael, fratelli californiani nati rispettivamente nel 1945 e nel 1948, il primo tastierista e il secondo cantante, da più di cinquant'anni membri inseparabili di un duo musicale fra i più raffinati, creativi e coerenti della storia del pop, capaci di attraversare le stagioni del glam, dell'hard rock, del post-punk, della dance, diventando un modello per decine di altri musicisti e gruppi, sopravvivendo alle mode musicali e spesso anticipandone la direzione, gli Sparks, dicevamo, oggi creativi e irrefrenabili come un tempo, protagonisti qualche settimana fa del Festival di Cannes come autori della sceneggiatura e delle canzoni del musical
Annette di Leos Carax, due settantenni con lo sguardo vivo e sornione, tra i pochi a vantare cinquant'anni di carriera in piena salute creativa, con 26 e quasi 300 canzoni, oggi sono ancora un enigma. Musicale, artistico, identitario.
The Sparks Brothers, il film che Edgar Wright ha realizzato provando a lavorare con la stessa inesauribile creatività dei suoi idoli, è un tessuto fatto di ago e filo, di canzoni, parole e immagini, che si crea poco alla volta partendo dall'immagine di due icone del pop, per poi disfarla e ricomporla nel corso di due ore e venti minuti di cinema appassionato e appassionante.