Anno | 2021 |
Genere | Documentario musicale, |
Produzione | Gran Bretagna, USA |
Durata | 140 minuti |
Regia di | Edgar Wright |
Attori | Ron Mael, Russell Mael, Beck, Jane Wiedlin, Mike Myers Fred Armisen, Giorgio Moroder, 'Weird Al' Yankovic, John Taylor (II), Todd Rundgren, Flea, Jason Schwartzman, Jonathan Ross, Amy Sherman-Palladino, Daniel Palladino, Neil Gaiman, Patton Oswalt, Scott Aukerman, Alex Kapranos, Roddy Bottum, Björk, Mark Gatiss, Adam Buxton, Edgar Wright, Simon Pegg, Nick Frost. |
Uscita | lunedì 30 agosto 2021 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Lucky Red, Universal Pictures |
MYmonetro | 3,94 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 24 agosto 2021
Il documentario è stato presentato al Sundance Film Festival e accolto con enorme successo di critica e pubblico. In Italia al Box Office The Sparks Brothers ha incassato 7,7 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Documentario dedicato a Ron e Russell Mael, vale a dire gli Sparks, duo musicale fra i più influenti della storia del pop. Dagli anni '40 a oggi, attraverso sei decenni di musica e di storia culturale, il film ripercorre la carriera dei due fratelli ascoltando le loro parole, quelle di amici e collaboratori e assecondo la creatività po' folle di un universo musicale unico per originalità e coerenza. Un atto d'amore nei confronti di due artisti capaci di rinnovarsi e di sopravvivere agli alti allo show business influenzando generazioni di musicisti.
Edgar Wright, regista innamorato della musica, rende omaggio a una delle band più celebri e misteriose della musica contemporanea con un documentario che esprime la gioia e la scrupolosità dell'appassionato.
Gli Sparks, cioè Ron e Russel Mael, fratelli californiani nati rispettivamente nel 1945 e nel 1948, il primo tastierista e il secondo cantante, da più di cinquant'anni membri inseparabili di un duo musicale fra i più raffinati, creativi e coerenti della storia del pop, capaci di attraversare le stagioni del glam, dell'hard rock, del post-punk, della dance, diventando un modello per decine di altri musicisti e gruppi (New Order, Björk, Beck, Duran Duran, Go Go's, Thurston Moore, Franz Ferdinand, Flea - tutti presenti nel film con le loro testimonianze), sopravvivendo alle mode musicali e spesso anticipandone la direzione, gli Sparks, dicevamo, oggi creativi e irrefrenabili come un tempo, protagonisti qualche settimana fa del Festival di Cannes come autori della sceneggiatura e delle canzoni del musical Annette di Leos Carax, due settantenni con lo sguardo vivo e sornione, tra i pochi a vantare cinquant'anni di carriera in piena salute creativa, con 26 e quasi 300 canzoni, oggi sono ancora un enigma. Musicale, artistico, identitario.
Su questa magnifica ambiguità, rilanciata dagli stessi Ron e Russell, diversi e sempre uguali, sempre insieme e quasi intercambiabili (occhio ai titoli di coda!), il primo impassibile e il secondo esuberante, il primo famoso per i baffetti alla Hitler (tanto da creare un pandemonio nell'Inghilterra dei primi anni '70 dopo un'apparizione a Top of the Pops), il secondo per un trasformismo degno di Bowie, è costruito il film che Edgar Wright, il più pop dei registi contemporanei, ha dedicato loro: una cavalcata nel mondo artistico e musical dei fratelli Mael, che seguendo loro carriera dall'infanzia californiana negli anni '50 alla scoperta del rock nei '60, dall'esordio a fine decennio al trasferimento a Londra nei primi '70 (con tanto di convinzione di molti fan che si trattasse di un gruppo britannico), dal ritorno a New York alla svolta elettro-pop con Giorgio Moroder nel '79 e Jane Wiedlin nell'83, fino alla crisi a cavallo tra '80 e '90, al ritorno con When Do I Get to Sing 'My Way' e poi, ancora, all'ennesima svolta raffinata dei Duemila, con Lil 'Beethoven, il musical "The Seduction of Ingmar Bergman" o l'album FFS, realizzato con i Franz Ferdinand, tra successi di nicchia, riconoscimenti e delusioni (molte delle quali legate al cinema, visto il fallimento dei progetti con Jacques Tati e Tim Burton, prima del sogno realizzato grazie a Carax e Annette), rende fede all'esuberanza del duo con un mix perfettamente riuscito di interviste (in bianco e nero) a Ron e Russell e a decine di collaboratori e ammiratori (oltre quelli citati, anche gli attori Jason Schwartzmann e Mike Meyers, lo sceneggiatore Neil Gaiman, i documentaristi Amy Sherman-Palladino e Dan Palladino, l'attore e cantante Al Yankovic, lo stesso Moroder e addirittura lo stesso Wright, fan numero uno degli Sparks...), materiale d'archivio sul clima artistico e culturale dei vari decenni, frammenti di videoclip e live, creazioni animate realizzate per l'occasione (alcune dai toni pastello, altre a passo uno) e, ancora, interventi degli stessi Sparks che rilanciano il loro universo musicale multiforme, tra cabaret, provocazione, ironia, trivialità, divertissement, cinefilia (per loro anche una presenza nel disaster movie anni 70 Rollercoaster - Il grande brivido) e sperimentazione (straordinaria, tre le cose recenti, l'esecuzione di un pezzo ipnotico come My Baby's Taking Me Home).
La cosa più bella e vere sugli Sparks la dice Flea, bassista dei Red Hot Chili Peppers: «Alcune band ti daranno un vestito da indossare, altre una macchina da cucire, un po' di ago e filo e ti spingeranno a fare ciò che vuoi, ispirandoti e dandoti l'energia per creare. Questo è ciò che rappresentano per me gli Sparks».
Ecco: The Sparks Brothers, il film che Edgar Wright ha realizzato provando a lavorare con la stessa inesauribile creatività dei suoi idoli, è un tessuto fatto di ago e filo, di canzoni, parole e immagini, che si crea poco alla volta partendo dall'immagine di due icone del pop, per poi disfarla e ricomporla nel corso di due ore e venti minuti di cinema appassionato e appassionante. È una composizione multiforme, eccessiva per durata e forse per mancanza di senso critico, dalla quale trasuda un amore sincero - e contagioso - verso due inafferrabili geni della musica. E come la carriera degli Sparks, anch'esso sembra non avere fine.
Una coppia cult, due mostri sacri (ma pure un po' profani) della musica, 50 anni di carriera, 26 dischi in studio, una storica collaborazione con Moroder, un'influenza imprescindibile per Joy Division, Duran Duran, ma pure Sonic Youth, Beck, e poi, e poi... Sssh. Silenzio. Riavvolgiamo il nastro. «Frequently asked question: chi sono gli Sparks?». Ron e Russell Mael.
Gli Sparks sono un duo Pop(Art)Rock californiano formato dai fratelli Ron e Russell Mael che, come la voce off di Julia Markus all'inizio del documentario di Edgar Wright, «sono una band che puoi cercare su Wikipedia e non capirne nulla». L'incipit artistico dei fratelli Meal è quanto di meno musicale immaginabile: un mix di amore cinefilo per la Nouvelle Vague e semi-professionismo nel Football Americano. [...] Vai alla recensione »
Un crescendo di sintetizzatori e il coro che canta Fanfare. Pochi secondi e siamo già nel mondo degli Sparks, nel loro sound, in quel misto di autoironia, sperimentazione musicale, senso dello spettacolo che ha reso dalla fine dei Sixties a oggi il duo dei fratelli Mael amato, spesso spiazzante e inclassificabile. Non a caso Edgar Wright gioca presto con le definizioni e le catalogazioni ai tempi di [...] Vai alla recensione »