Emigrato negli Stati Uniti, ha vissuto a New York come immigrato irregolare per 14 anni (poi regolarizzato nel 1988). A partire dal 1978 ha iniziato a sperimentare una pratica performativa caratterizzata dalla drastica modificazione di importanti aspetti della sua vita quotidiana in base a restringimenti o limitazioni autoimposte. Questa serie di sperimentazioni viene organizzata in una serie di cinque cicli di un anno, one-year-performance (tra il 1978 e il 1986). Il primo anno lo trascorre interamente chiuso in una gabbia; il secondo a timbrare un cartellino ogni ora; il terzo trascorso interamente all'esterno; il quarto legato a un'altra persona; il quinto senza parlare, vedere, discutere o fare qualsiasi altro tipo di attività attinente l'arte.