•  
  •  
  •  
Apri le opzioni

Sahraa Karimi

Sahraa Karimi. Data di nascita 21 maggio 1983 a Teheran (Iran). Sahraa Karimi ha oggi 40 anni ed è del segno zodiacale Gemelli.

La regista in fuga

A cura di Fabio Secchi Frau

Storia di una regista afgana che ha ritratto il suo Paese, ma è stata costretta ad abbandonarlo per sfuggire alle violenze dei talebani.
Potrebbe essere un film e invece, sfortunatamente, è la storia vera di Sahraa Karimi.
Una volta avvenuta l'evacuazione delle truppe americane, con conseguente ritorno al potere dei talebani nella seconda metà di agosto 2021, accompagnato dal rovesciamento del governo del Presidente in carica, Ashraf Ghani, questa autrice è stata costretta a cercare rifugio in altre nazioni, terrorizzata dai sempre più numerosi massacri della popolazione, dai rapimenti dei bambini, dalle vendita delle bambine come spose, dalle prime minacce di morte, così come dal rischio di veder bandita per sempre l'arte cinematografica e il lavoro di tanti suoi colleghi. Orribili notizie di una crisi umanitaria che il mondo politico sembra voler mettere a tacere, ma che lei invece urla a chiunque dall'obiettivo del suo telefonino, che l'ha ripresa proprio nel momento della sua fuga.
Secondo quanto riportato attraverso i suoi resoconti, la Karimi è riuscita a lasciare Kabul solo grazie all'aiuto del Governo Turco, dell'Accademia Slovacca del cinema e della televisione (che l'aveva formata come regista e sceneggiatrice), dell'Ambasciata Slovacca in Iran e del Governo Ucraino. Organi e istituti che hanno strettamente collaborato per farla arrivare viva e vegeta in un luogo sicuro, assieme ad altre undici persone.
Ora, da rifugiata, promette di continuare a documentare le storie che affliggeranno i suoi compatrioti, trovando solidarietà nei registi indiani Leena Manimekalai, Vivek Ranjan Agnihotri e Anurag Kashyap, e nel regista nordirlandese Mark Cousins. Storie come quelle di donne che non potranno mai più rivelare i loro volti in pubblico o di uomini che non potranno mai più tagliarsi la barba a causa di editti in auge venti anni orsono, quando il gruppo religioso-militare fondamentalista governava su tutto il paese, oltre a nuovi e sempre terribili episodi di persecuzione e violenta misoginia in nome della creazione di un ambiente "sicuro", all'interno del quale la castità e la dignità delle donne potranno essere nuovamente rispettate.
Come ex direttrice generale dell'Afghan Film, l'unica società cinematografica di proprietà del governo, fondata nel 1968, per la Karimi, questo colpo di stato è una ferita al cuore, che continua a sanguinare con le notizie di poeti, comici e altre figure artistiche che vengono impiccate pubblicamente e quotidianamente.
La stessa Karimi ricorda che quando i talebani erano al potere, il numero delle ragazze che andavano a scuola era zero. Cacciati via loro, ci furono circa 90 milioni di ragazze afgane istruite, di cui il 50% accademicamente. Un incredibile traguardo, sconosciuto in molte parti del mondo, ma che in poche settimane è stato spazzato via dalla distruzione di diverse scuole e dall'espulsione delle donne da licei e università. Questo significa che per le nuove Sahraa Karimi non ci sarà più posto in nessun territorio dell'Afghanistan.

Studi
Figlia di genitori afgani, ma nata a Teheran, in Iran, all'età di 17 anni è partita per la Slovacchia, dove è entrata nell'Accademia Slovacca del cinema e della televisione, conseguendo un dottorato nel settore.

La carriera di attrice
Tuttavia, una volta terminata la sua formazione, invece di stabilirsi definitivamente in Europa, torna in Iran, dove appare come attrice in alcuni film persiani (Dokhtaran-e khorshid di Maryam Shahriyar e Khab-e sefid di Hamid Jebeli). Dopo aver partecipato al Bratislava International Film Festival, lascia l'Iran e chiede asilo politico in Slovacchia, ottenendo la cittadinanza. Decide poi di dedicare tutta la sua attenzione alla patria dei suoi genitori, considerandola una delle nazioni più conservatrici del pianeta. Stabilitasi a Kabul, comincia quindi a dirigere film sulla condizione femminile.

La carriera di regista
Le sue opere l'hanno condotta nei festival cinematografici mondiali e, infine, a guidare l'istituzione cinematografica nazionale dell'Afghan Film. Un risultato senza precedenti per una donna nel suo paese.
Attraverso la ricerca dell'identità femminile, ha organizzato mostre audiovisive universitarie, dando spazio a tutti quei giovani e quelle giovani che volevano raccontare le loro dissidenze con il regime politico, che mirava a omologare la cultura.
Lottatrice instancabile della Settima Arte, nonostante il ruolo ristretto delle donne nella società afghana e le barriere concepite per abortire idee creative, segue una filosofia narrativa di stampo esistenzialista, che emerge soprattutto in alcuni dei suoi cortometraggi (in totali ne realizza ben trenta, tra fiction e documentari), intrisi di perdita di speranza e di libertà. Veri e propri richiami e omaggi a Nietzsche, Kafka, Camus, Coelho. Esteticamente influenzata dal cinema moderno dell'Europa orientale e dalla tradizione cinematografica sovietica, riceve numerosi premi per tre sue opere in particolare: i due mediometraggi Afganske zeny za volantom (2009) e Parlika (2016) e il lungometraggio Hava, Maryam, Ayesha (2019). Quest'ultimo partecipa alla 76° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Orizzonti, portando la storia di tre donne afghane di diversa estrazione sociale in relazione con rispettive gravidanze.

Ultimi film

Vai alla home di MYmovies.it »
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | Serie TV | Dvd | Stasera in Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | TROVASTREAMING
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati