I mondi creati da Robert Eggers sono frutto dei sogni o, più precisamente, degli incubi. Il regista statunitense si è imposto come figura culto del cinema contemporaneo in soli quattro film: l'horror folkloristico The Witch del 2015, il visionario The Lighthouse del 2019, l'epico The Northman del 2022 e la sua reinterpretazione del classico di Murnau, Nosferatu del 2024.
Origini
Classe 1983, Eggers nasce a New York da Kelly Houston, insegnante di teatro, e da padre ignoto. Poco dopo la sua nascita, con la madre si trasferisce a Laramie, nel Wyoming, dove incontrò e sposò Walter Eggers. Cresciuto in una casa di legno circondata da giganteschi pini bianchi, il regista ha sempre avuto interesse per il lato oscuro delle cose, in particolare per il macabro e per il mitologico. Nel 1990 la sua famiglia si trasferisce a Lee, nel New Hampshire, in seguito alla nomina del patrigno come preside presso l'Università del New Hampshire. Nel 2001, Eggers si stabilisce nella Grande Mela per frequentare l'American Musical and Dramatic Academy dove si occupa anche di trucco, scenografie e costumi per le produzioni teatrali che dirige. Fin da bambino, era affascinato dal dietro le quinte del cinema e cercava di riprodurre davanti allo specchio il make-up dei suoi film preferiti.
L'esordio nel cortometraggio
Nel 2007, dirige il suo primo cortometraggio, Hansel and Gretel, di cui è stato anche production designer. Questo adattamento di 26 minuti della fiaba dei fratelli Grimm introduce per la prima volta le caratteristiche estetiche che diventeranno distintive dei suoi film, come l'uso del bianco e nero, come omaggio al cinema horror delle origini. L'anno successivo, realizza The Tell-Tale Heart ispirato all'omonimo racconto di Edgar Allan Poe. Nel 2015, ha completato il suo terzo e ultimo corto, Brothers, concepito per essere presentato ai finanziatori del suo debutto nel lungometraggio, The Witch.
The Witch, 2015
Per il suo esordio, il regista ha deciso di rifarsi a un tema che aveva catturato il suo interesse durante l'adolescenza: la figura delle streghe, così come concepita dalla tradizione cristiana. Eggers, che viveva nel New Hampshire, è stato ispirato a scrivere il film dopo le frequenti visite di gioventù nel New England e al Plimoth Patuxet, museo vivente di storia situato nel Massachusetts. Scritto in inglese arcaico e impreziosito dalla performance dell'esordiente Anya Taylor-Joy, il folk horror racconta la storia di una famiglia puritana bandita, la cui vita isolata in una fattoria remota del New England li condurrà al tragico confronto con le forze maligne che popolano la foresta. L'opera prima di Eggers ha superato ogni aspettativa vincendo una serie di premi, incluso il riconoscimento per Miglior Regia al Sundance.
The Lighthouse, 2019
Cupo e vertiginoso horror, il secondo lungometraggio nasce come tentativo di adattare l'omonimo racconto incompiuto di Edgar Allan Poe. Willem Dafoe e Robert Pattinson interpretano due guardiani di un faro su un'isola remota, impegnati a mantenere la sanità mentale in mezzo all'isolamento e alle catastrofi. Strano, spettrale e assolutamente esilarante, The Lighthouse è forse il suo miglior film fino ad ora. Inoltre, la sceneggiatura di Eggers regala sprazzi di colore alla maestosa fotografia in bianco e nero del suo collaboratore di lunga data Jarin Blaschke.
The Northman, 2022
Scritto a quattro mani con il poeta islandese Sjón, il terzo film fonde archetipo amletico e mitologia norrena. The Northman è ispirato dalla stessa storia utilizzata da Shakespeare: quella dell'antichissimo racconto orale chiamato "Vita di Amled". Protagonista della sanguinosa epopea vichinga, Alexander Skarsgård. Con il suo budget di 90 milioni di dollari, The Northman diventa il primo blockbuster del regista statunitense.
Nosferatu, 2024
I precedenti film di Eggers si basano su trame originali che aveva immaginato lui stesso, dal concept al montaggio finale. Ma rifare un classico del cinema gotico apparso per la prima volta sugli schermi un secolo fa è ancora più impegnativo, soprattutto considerando il suo rapporto profondo con il materiale originale. Appassionato del Nosferatu di Murnau da quando era un ragazzino, il regista ha raccontato di aver consumato la Vhs del film. Nell'ultimo anno di liceo, ha diretto uno spettacolo insieme alla sua compagna di scuola, occupandosi personalmente di trucco, costumi e scenografie in bianco e nero. Un impresario teatrale locale, impressionato dal lavoro, li invitò a portarlo in scena in un contesto più professionale. Fu così che ebbe inizio la sua carriera. Con Nosferatu, Eggers torna a collaborare per la terza volta con il suo attore di fiducia, Willem Dafoe, nei panni del bizzarro Professor Albin Eberhart von Franz. L'attore caratterista non è estraneo al tema, poiché nel biopic L'ombra del vampiro interpretò Max Schreck, che si calò talmente nel ruolo di Nosferatu da non togliere mai trucco e costumi, vivendo costantemente come il suo personaggio. Per il villain eponimo, Eggers aveva bisogno di un attore che fosse al contempo sinistro e raffinato, in grado di immergersi completamente in un'aurea oscura e diabolica. Bill Skarsgård, noto per la sua terrificante interpretazione di Pennywise nell'adattamento di It di Stephen King, ha un talento naturale per questo tipo di ruoli, e così Eggers ha scelto il fratello del suo precedente protagonista come fulcro del film.
Stile
Lo stile di Eggers si caratterizza per un'accurata ricerca storica, un'atmosfera claustrofobica, e un forte uso del simbolismo. Le sue opere esplorano temi di isolamento e alienazione, spesso ambientate in epoche passate. La sua estetica visiva è potente, segnata da illuminazione naturale e inquadrature precise. Visivamente, il regista è stato influenzato dalle opere di Albrecht Dürer e Martin Schongauer. Da adolescente, il pittore Hyman Bloom, che contaminò Jackson Pollock ed era amico del suo patrigno, gli regalò due libri di xilografie di incisori tedeschi del XV secolo. Tra i maestri del cinema che più ammira ci sono, tra gli altri, Kurosawa, Bergman, Kubrick, Tarkovskij, Coppola, Herzog.