Laureato in giurisprudenza, si accostò al cinema come sceneggiatore negli anni della seconda guerra mondiale, dirigendo anche il suo primo film 07 tassì (1943). Nello stesso periodo realizzò, in collaborazione con Roberto Rossellini, Desiderio, anch'esso uscito sugli schermi nel dopoguerra censurato così malamente che il contenuto drammatico risultò del tutto snaturato. Al fianco di Rossellini collaborò al soggetto di Paisà (1947)e fu interprete di Roma città aperta (1945), dando alla figura dell'ingegnere comunista Manfredi accenti di sofferta umanità e di virile coraggio. Nel 1946 diresse Roma città libera (La notte porta consiglio), che uscì sugli schermi due anni dopo, un'opera per molti versi eccezionale, sia per l'originalità della storia tra realistica e surrealistica, sia per la gustosità della recitazione, sia soprattutto per lo spirito anticonformistico che l'animava. In seguito lavorò in Francia, come attore prima, come regista poi, con risultati di non grande rilievo. In Italia diresse ancora un paio di film d'un certo impegno, anche se artisticamente mediocri: Vestire gli ignudi (1954) e Vergine moderna (1954);ma ormai la sua vena migliore sembrava esaurita, e le ultime opere non uscirono dall'ambito di un corretto quanto anonimo mestiere.